(Jac. Bru.) – Lesioni personali, furto e rapina. Questi i capi d’accusa per un 42enne residente a Spoleto finito a processo dopo esser stato denunciato dalla vittima delle sue malefatte, nonché sua ex compagna. I fatti avvennero nel marzo del 2009 quando l’uomo, a quanto si evince dalle carte processuali, aggredì la donna dopo averla raggiunta a casa sua in tarda serata con l’intento di sottrarle il telefonino. Per riuscirci avrebbe colpito e spintonato ripetutamente la poveretta fino a farla cadere per le scale, chiudendole nel frattempo la bocca per impedirle di chiamare aiuto. I vicini di casa si accorsero comunque di quanto stava accadendo e riuscirono a metterlo in fuga lanciando l’allarme.
Le fasi immediatamente successive sono state raccontate ieri in aula da un Carabiniere che insieme ad alcuni colleghi si recò sul posto. Mentre accompagnavano con la volante la donna in caserma per sporgere denuncia incrociarono un’auto che subito lei riconobbe come quella del suo ex, l’autore dell’aggressione. Dopo un breve inseguimento l’uomo fu bloccato e arrestato (venne trovato in possesso del cellulare appena sottratto). La donna fu poi accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale di Spoleto dove le sue ferite vennero giudicate guaribili in quattro giorni.
I fascicoli processuali raccontano anche dell’altro. Nonostante fosse scattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento per sei mesi all’abitazione della ex compagna il 42enne vi avrebbe fatto ritorno meno di un mese dopo l’aggressione, entrando con la sua copia delle chiavi a rubando gioielli d’oro e d’argento e vari capi di abbigliamento.
Il giudice Roberto Laudenzi ha rinviato il processo al prossimo 16 settembre, giorno in cui dovrebbero essere escussi sia la parte offesa – costituitasi parte civile e assistita dall’avvocato Francesco Borscia del foro di Perugia – che l’imputato, difeso dall’avvocato Marco Bellingacci del foro di Spoleto e attualmente detenuto in carcere per altri reati.
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