ALLARME LEUCEMIE A SANTO CHIODO: DON FORMENTON SCRIVE A LUCIANI “MA DOV’ERI QUALCHE ANNO FA? SE SEI SINCERO TI AIUTERO’, ALTRIMENTI MEGLIO IL GABIBBO” - Tuttoggi.info

ALLARME LEUCEMIE A SANTO CHIODO: DON FORMENTON SCRIVE A LUCIANI “MA DOV’ERI QUALCHE ANNO FA? SE SEI SINCERO TI AIUTERO’, ALTRIMENTI MEGLIO IL GABIBBO”

Redazione

ALLARME LEUCEMIE A SANTO CHIODO: DON FORMENTON SCRIVE A LUCIANI “MA DOV’ERI QUALCHE ANNO FA? SE SEI SINCERO TI AIUTERO’, ALTRIMENTI MEGLIO IL GABIBBO”

Mer, 08/10/2008 - 22:44

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di don Gianfranco Formenton

E’ singolare il modo di fare politica nel nostro territorio. Un problema non esiste fino a che un “politico emigrante” non decide di farlo entrare nella sua agenda, fino a che un “gabibbo” qualsiasi non fa una roboante irruzione nell’informazione. Una lotta ultra decennale per una vita decente, per un diritto così ovvio da sembrare banale (il diritto alla salute sancito dalla Costituzione) portata avanti da tre generazioni (l’Umbria piombo, l’inceneritore camuffato da impianto a biomasse, una azienda impiantata nel 2000 che si lamenta di avere troppe case intorno che disturbano la produzione) costrette a chiedere ai rappresentanti del popolo di essere rappresentati, ai garanti della salute di essere garantiti e che ricevono in cambio per anni irrisione. Cittadini portati in tribunale per avere autonomamente affermato dei diritti, che pagano il prezzo di avere creduto alla legalità, che hanno rischiato di diventare “colpevoli” di credere alla giustizia e alla Costituzione.

A Santo Chiodo succedono cose che voi umani neanche immaginate. Un giorno, dopo che “il padrone delle ferriere” minacciò di chiudere tutto per “incompatibilità ambientale”, scesero a Santo Chiodo persino la Lorenzetti, Granocchia, GGIL-CISL-UIL-Conti-Giannini-Pierotti, l’ARPA, l’ASL, tutto il gotha della politica cittadina, provinciale e regionale a fare un’assemblea dove un piccolo prete e un politico di classe come Briguori furono sbranati per avere osato chiedere agli organi competenti di fare quello che un prete e un politico di classe non sanno e non possono fare: rispondere alla semplice domanda se è normale che in una località che conta meno di 400 abitanti ci fosse una così alta incidenza di neoplasie come la leucemia, l’altzhaimer e quant’altro.

“E’ tutto normale. Basta. Tornate al lavoro” fu la risposta che chiuse ogni possibilità di confronto. I sindacalisti raccontarono agli operai la storia del prete cattivo che voleva fare chiudere la fabbrica; il “padrone delle ferriere” continuò a fare i suoi affari ottenendo dalla Regione persino un sacco di soldi per fare quello che era suo obbligo fare (il muro di Berlino-anti-rumore). Fra i miei detrattori c’eri anche tu che ti auto-proclamasti “un cattolico fervente” ed indicasti il pericolo della presenza di un prete sovversivo che, da un momento all’altro, poteva arrivare con le bandiere rosse e piantare una tenda da un giorno all’altro sulla strada da Baiano ad Acquasparta (c’è un interessante archivio!) ed invocasti l’intervento del Vescovo. Conti-Giannini-Pierotti fecero di più di te. Dal Vescovo ci andarono davvero e gli chiesero la mia testa e il Vescovo, che è persona saggia e retta, non gliela diede, perché non riscontrò nelle mie parole proprio nulla che andasse contro la dottrina sociale della Chiesa che ci obbliga a lottare per la vita e la dignità delle persone.

La morte ha continuato nel frattempo, come è naturale, il suo lavoro, e nel frattempo altre persone sulla stessa strada, si sono ammalate di leucemia (e questo non è “naturale”). Qualcuno ce l’ha fatta, qualcuno no.

Comunque, anche se, come è evidente, non nutro nessuna stima per i politici “emigranti” né nelle “petizioni” popolari pilotate e se davvero è tua intenzione andare fino in fondo in questa vicenda, potrei indicarti un po’ di indirizzi precisi verso i quali indirizzarti per fare chiarezza e, senza presunzione di preveggenza, anticiparti già che cosa ti risponderanno. Così non perdi tempo.

Oppure chiamiamo il Gabibbo, quello vero, così almeno ci divertiamo un po’ ridendo tristemente di questa immensa ipocrisia che è la politica italiana che distrugge nelle nuove generazioni il senso della società civile, della giustizia e del diritto.

Io ho paura della morte e non voglio nemmeno immaginare che qualcuno ci giochi per nessun altro interesse che sia la vita.

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