Una proposta importante, quella a firma dei consiglieri del gruppo misto Pittola e De Vincenzi. Intorno al tavolo della Commissione affari istituzionali di mercoledì si è discusso delle modifiche da apportare al regolamento per le assegnazioni in comodato d’uso a titolo oneroso di locali di proprietà del Comune di Perugia alle associazioni. La proposta è quella di offrire ora una nuova tipologia di contratto di locazione con durata da 3 a massimo 9 anni. Questo per evitare contratti trentennali e, a mezza bocca, in molti mormorano il nome dell’arci o dell’auser, visto anche l’interessamento della Corte dei Conti sulla questione affittopoli. Ma Pd è il Movimento 5 stelle non ci stanno e in Commissione, dove è stato sentito anche il dirigente Favbio Zepparelli, non si raggiunge un accordo. Dagli uffici di Palazzo la proposta è quella di presentare alle associazioni un contratto di comodato con durata superiore ai tre anni, rinnovabile per almeno altri. “Questa ipotesi – ha detto Zepparelli, consentirebbe infatti di sottoporre alla disciplina del regolamento vigente l’affidamento di beni demaniali e del patrimonio indisponibile, con conseguente applicazione, anche per questi, dei criteri e delle modalità dallo stesso previste”.
L’ulteriore aggiunta, relativa alla eventuale proroga per ulteriori tre anni dal termine negoziale, risponde invece a criteri di economicità ed efficienza, perché consente la prosecuzione del rapporto mediante un semplice accordo delle parti, lasciando però inalterata la possibilità di cessazione di validità del contratto alla naturale scadenza.
Manutenzione dei beni. Inoltre gli uffici hanno proposto di inserire un comma 1bis ove si stabilisce che “nel caso di interventi di valorizzazione degli immobili comunali realizzati direttamente dalle associazioni, previa espressa autorizzazione dell’Amministrazione, la durata del contratto o concessione può essere superiore a tre anni fino ad un massimo di nove”. Ciò è necessario per consentire da un lato all’ufficio di proporre e concludere con maggiore facilità accordi con gli affidatari e, dall’altro, di assicurare un uso dell’immobile all’associazione più congruo. Su queste ipotesi di modifica sono emerse in commissione posizioni diverse. Pertanto lo specifico articolo è stato rinviato per approfondito.
L’opposiziome sottolinea come siano molte le associazioni che utilizzano locali del Comune per fare attività sociale nella periferia della città e il capogruppo Mencaroni commenta la caccia alle streghe con “per colpire un’associazione se ne colpiscono tutte”. Nel corso della prossima seduta verrà presentato il testo definitivo con votazione dell’atto.