Ad Assisi si apre il 'caso grandi eventi': tra scarsa pubblicità e fuoco amico, perché gli eventi fanno flop? - Tuttoggi.info

Ad Assisi si apre il ‘caso grandi eventi’: tra scarsa pubblicità e fuoco amico, perché gli eventi fanno flop?

Flavia Pagliochini

Ad Assisi si apre il ‘caso grandi eventi’: tra scarsa pubblicità e fuoco amico, perché gli eventi fanno flop?

La minoranza all'attacco per Tra_Me Giallo Fest Assisi, ma il fuoco contro l'assessore Guarducci è anche amico
Mar, 20/03/2018 - 11:14

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Ad Assisi si apre un ‘caso’ grandi eventi, dopo i risultati (oggettivamente sotto le aspettative) di Tra_Me Giallo Fest Assisi. La rassegna era di ‘nicchia’ (il giallo-noir non piace a tutti) ma i nomi c’erano (la sceneggiatrice di Dylan Dog Barbara Baraldi, lo scrittore Wulf Dorn, l’esordiente Ilaria Tuti contesissima dagli editori europei alla Fiera di Francoforte, Marco Malvaldi e Alessandro Robecchi, ma anche cinema per ragazzi e cinema d’antan) eppure anche questa nuova manifestazione organizzata dal Comune di Assisi lo scorso weekend non ha raggiunto i risultati sperati, con tanto di fuoco (amico e non) pronto a sparare contro l’assessore Guarducci.

Le critiche

Se infatti l’attacco del centrodestra è scontato, meno lo è quello del marito di un consigliere comunale di maggioranza: “I flop, più che della giunta, sono dell’assessore Guarducci, finché gli faranno gestire i fondi in totale autonomia questi saranno i risultati. Per quanto tempo ancora la minaccia di dimissioni gli permetterà di fare ciò che vuole?”, si chiede un commento su Facebook svelato dallo stesso patron di Eurochocolate via Twitter. Come detto, anche la minoranza va all’attacco:  “Anche stavolta nessun risultato sorprendente e inaspettato. Da giorni avevamo annunciato che anche questo format non avrebbe funzionato, per gli stessi ingredienti di altre fantasmagoriche ricette dell’Assessorato alla Cultura e Turismo: comunicazione tardiva e confusa, peraltro assente sul piano nazionale, e che comunque non ha fatto breccia nella Città e nei cittadini – al di fuori delle mura di Assisi, nelle frazioni e nelle zone vicine, in tantissimi non conoscevano l’esistenza del festival, figuriamoci fuori Umbria!. E perché non affidare la comunicazione ai tanti professionisti del territorio, invece di rivolgersi ad aziende esterne? Oltre ad essere contribuenti, conoscono il territorio e le associazioni”.

Non da meno i consiglieri Giorgio Bartolini, Emidio Fioroni e Moreno Fortini stendono una pietosa contabilità: “A fronte di 40 mila euro per tre giorni, oltre agli straordinari del personale, zero camere negli alberghi, tranne quelle degli invitati che paga il Comune, ristoranti vuoti e l’eloquente diserzione di Pupi Avati, forse già consapevole che poteva trattarsi di un flop, anche se sulla stampa se ne dava la presenza come certa”.

Un flop di tutti

Ma in realtà il flop di Tra_Me Giallo Fest Assisi  è di tutti, città e amministrazione: oltre a chiedersi se le proposte che questa giunta ha fatto per Assisi siano “troppo” (troppo di nicchia, troppo avanti, troppo poco sintonizzate con quello che la città e i turisti cercano), viene da domandarsi anche quanto l’amministrazione sia coinvolta in quello che propone, o se, insieme anche a molti cittadini, anche parte della maggioranza come l’iniziativa di uno solo (Guarducci), e quindi da ignorare o peggio ancora boicottare.

Questo perché – al netto di foto inaugurali e di rito – a muoversi sono stati pochi esponenti della maggioranza: a parte qualche incursione del sindaco, di Guarducci e di un paio di consiglieri del centro storico, nessuno dell’amministrazione Proietti – assessori o consiglieri – ha sentito il bisogno o la voglia di presenziare agli eventi. Succede così che l’appuntamento più affollato (quello di domenica mattina, con la visita ai luoghi misteriosi di Assisi, con persone anche da Foligno e Perugia) sia stato fatto nella più totale assenza di presenze istituzionali.

La comunicazione

Anche la comunicazione è da rivedere: vero è che la rassegna puntava ad acchiappare turisti diversi (ma per stessa ammissione di Guarducci, un ritorno non ci sarà che tra due o tre anni), nella prima edizione di qualsiasi iniziativa è importante coinvolgere anche e soprattutto la cittadinanza e i residenti dei dintorni interessati, ma al netto della scarsa “attrattività” (soprattutto sul fronte accessibilità) del capoluogo per chi vive nelle frazioni, la pubblicità dovrebbe essere fatta ovunque (invece che concentrarsi su Piazza del Comune), altrimenti una larga fetta della popolazione, magari interessata, non sa neanche che ad Assisi ci sia qualcosa.

Nessun manifesto è stato affisso nelle principali frazioni (il Comune non paga la tassa per i suoi manifesti), a Santa Maria degli Angeli l’unico banner presente ( al Palazzo del Capitano del Perdono, peraltro senza riscaldamento se non con qualche stufetta) è stato strappato dal vento (ma c’è ancora quello di una manifestazione finita a gennaio 2018), i depliant con il programma sono stati distribuiti con il contagocce, senza minimamente arrivare, ad esempio, ai cinema e alle librerie di Bastia Umbra, Foligno e Perugia, dove forse c’erano persone interessate a questo tipo di manifestazione; se una rassegna – con rispetto parlando – come la festa di San Giuseppe a Capodacqua riesce ad affiggere due manifesti nel centro storico, perché il Comune non riesce ad uscire dalle mura, tanto più che non paga le sue affissioni?

E se poi i soldi scarseggiano, basterebbe usare i gruppi Facebook (attivissimi) per condividere le iniziative, ma la comunicazione della rassegna è stata sempre incentrata sulla pagina ufficiale, senza nessuna condivisione “esterna”. In tutto questo, anche visto che i soldi spesi sono pubblici, la città si augura che per Universo Assisi (previsto a luglio, ma che già si dovrebbe cominciare a pubblicizzare), la lezione sia stata imparata (anche considerato l’ingente investimento di circa mezzo milione di euro).

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