di Gruppo Misto, Rinnovamento L. Raggruppamento L.
La “governance politico-mangeriale” della VUS dovrebbe essere azzerata e ripensata. Questa considerazione si è rafforzata leggendo la risposta alla nostra interrogazione sulla possibile restituzione allo Stato, da parte di Vus, delle accise sul gas, così come richiesto dall’Agenzie delle Dogane.
Nel ricostruire l’intera vicenda chiariremo il perché delle nostre considerazioni: nei primi giorni dello scorso giugno venimmo a conoscenza di una richiesta alla VUS da parte dell’Agenzia delle Dogane di restituzione delle accise non versate a seguito del terremoto del 1997, pari a circa 5 milioni di euro. Questo enorme debito, per le casse di VUS e dei comuni proprietari, è maturato a seguito della sospensione da parte dell’allora ASM di Foligno, ora confluita in VUS, del pagamento dell’ accise sul gas naturale allo stato, accise che invece l’azienda aveva regolarmente fatturato e riscosso dai cittadini!
Dopo varie proroghe alla restituzione dei tributi sospesi, lo Stato ha previsto il rimborso del solo 40% in 120 rate. L’Agenzie delle Dogane, deputata al recupero delle somme delle accise, ha accettato con riserva il pagamento del solo 40% di quelle sospese da VUS, e successivamente dopo aver acquisito il parere dell’Avvocatura Generale dello stato, ha chiesto la restituzione del 100%, perché l’utente finale di fatto non aveva goduto di tale beneficio. In sostanza, secondo l’Avvocatura Generale dello Stato l’aver trattenuto a titolo di sostituto d’imposta quanto fatturato e regolarmente incassato potrebbe costituire per VUS un indebito arricchimento. La stessa Agenzia altresì ha concesso il pagamento del 40% delle accise sospese limitatamente ai consumi effettuati da ASM, oggi VUS, per la propria sede. In definitiva, secondo l’Avvocatura Generale dello Stato i 5 milioni sono da pagare!
Cosa potrebbe significare per il comune di Spoleto che è proprietario di VUS per il 28.5 %? Durante la discussione del bilancio preventivo del nostro comune, alla nostra precisa domanda volta a sapere se erano state previste cifre per far fronte a tale evenienza, la risposta altrettanto secca da parte del Dirigente Cerquiglini (lo stesso che ora il PD di Spoleto candida alla dirigenza della VUS!!!) è più o meno stata la seguente:” se ci saranno tali necessità la VUS potrà aumentare le bollette”!
In attesa di sapere definitivamente se questi soldi dovranno essere pagati o no, e come andranno eventualmente reperiti, ci ha lasciati di stucco la risposta di un Dirigente di VUS, condivisa manco a dirlo dal nostro infallibile Sindaco, secondo il quale le accise vengono pagate dai soggetti che provvedono alla fatturazione( leggasi ASM prima e VUS poi), i quali le riaddebitano a titolo di rivalsa all’utente finale.
A questo punto la domanda che poniamo allo scrupoloso dirigente (ma che faremo giungere una volta acquisiti tutti gli elementi e se necessario, anche agli organi deputati alla giustizia) è la seguente: “ E’ legittimo che l’Asm si sia rivalsa nei confronti degli ignari cittadini di un somma che effettivamente non ha versato allo Stato che oggi chieda di poter corrispondere il solo 40%?”
Secondo il nostro modesto parere, poiché non c’era stato il pagamento da parte di ASM, era venuto meno anche il diritto di rivalersi per tale somma nei confronti degli utenti. Ci lascia altresì esterrefatti che le somme prudenzialmente poste a riserva, siano state divise come utili tra i vari comuni, prima che la vicenda fosse definitivamente conclusa. A questo punto ci sorge anche il dubbio che se venisse malauguratamente adottata la soluzione suggerita (speriamo scherzosamente) da Cerquiglini di rivalersi sugli utenti, questi rischierebbero di pagare due volte.
In conclusione, considerando che la VUS è una società interamente pubblica, la vera azione di rivalsa che si debba auspicare è solo una: qualora si verificasse che l’accise fatturata agli ignari cittadini , fosse stata indebitamente sospesa, che paghino finalmente il conto gli amministratori della società, in buona compagnia con la classe dirigente.