Inopportuno inserire la riforma delle
Comunità montane all'interno della legge finanziaria. Il capogruppo
regionale di Rifondazione comunista Stefano Vinti concorda con la
presidente Lorenzetti e con i numerosi interventi di presidenti delle
Regioni che hanno criticato i provvedimenti sulla materia contenuti nella
manovra, non ultimi Mercedes Bresso (Piemonte) e Claudio Martini
(Toscana).
Il tema delle Comunità montane afferma Vinti – non può essere
affrontato con superficialità ne tanto meno con un approccio demagogico.
La questione attiene alla tutela ed allo sviluppo del territorio.
Licenziarlo esclusivamente come mero problema di contabilità dello Stato
sbagliato e rischia di produrre effetti sperequativi per le Regioni.
Critichiamo con forza l'idea che l'altimetria diventi il criterio decisivo
per l'inclusione dei Comuni in Comunità montana. I criteri di montanit à
sono quelli indicati dallUnione europea e dallOnu e non possono
prescindere dalle peculiarit dei singoli territori. Occorre che le
Regioni siano messe in condizione di intervenire, anche sotto il profilo
della razionalizzazione, tenendo conto delle realtà territoriali,
soprattutto in Umbria dove si avviato l'iter per la riforma
endoregionale che verrebbe stravolta dalle norme contenute in Finanziaria.
Per questo conclude il consigliere regionale – chiediamo alle
istituzioni regionali di attivarsi affinchè venga stralciato il
provvedimento e venga riaperto un tavolo di confronto fra Governo e
Regioni per l'individuazione di un percorso condiviso sulla riforma delle
Comunità Montane.
VINTI (PRC-SE)SULLE COMUNITA' MONTANE
Gio, 04/10/2007 - 18:06