E' approdata stamani sui banchi della Corte dei Conti regionale la vicenda dei Boc, i Buoni ordinari del Comune, che vede 24 consiglieri ed ex consiglieri comunali di Perugia della ex giunta Locchi a rischio di una pesante sanzione a causa di due delibere irregolari del dicembre 2004 e del dicembre 2005.
Buoni Ordinari emessi dal comune, con l'indebitamento dell'amministrazione, per pagare spese correnti e ordinarie. E' questo il succo della contestazione contenuta nelle 140 pagine della citazione della procura regionale, rappresentata oggi da Agostino Chiappiniello. I 24 consiglieri nelle delibere in questione avrebbero finanziato una serie di interventi ritenuti di “ordinaria amministrazione” con l'indebitamento di circa 22 milioni di euro complessivi per mezzo dei Boc, misura riservata invece per legge ai soli investimenti di “straordinaria amministrazione”.
Gli interventi finanziati in questo modo sono numerosi e vanno dalla ristrutturazione dei palazzi, al rifacimento di alcuni marciapiedi, al riarredo di alcuni immobili di proprietà del comune, come la sostituzione delle poltroncine della “Sala Rossa” delle Udienze di Palazzo dei Priori, sede delle principali visite istituzionali della città.
Proprio sui concetti labili di ordinaria e straordinaria amministrazione, oltre che sulla buona fede e sulla difficoltà tecnica necessaria ad evitare l'errore, ha giocato la tesi difensiva dei sei legali rappresentanti dei consiglieri.
“Trattandosi di cariche rappresentative e non tecniche, non richiedono come requisito la conoscenza approfondita del diritto e delle materie urbanistiche”, ha sostenuto uno dei legali, tentando di scardinare il principio della “colpa grave” su cui si basa la tesi accusatoria. I sei difensori hanno chiesto oggi la completa assoluzione dei 24 assistiti, o al massimo una sanzione pecunaria simbolica.
La Corte dei Conti regionale deciderà sulla vicenda nelle prossime settimane, presumibilmente prima dell'estate. In ballo nella decisione, oltre al rischio della sanzione per i singoli consiglieri, c'è anche l'eventualità che le due delibere possano essere soggette a un provvedimento di nullità, il che aprirebbe un terremoto che potrebbe arrivare a colpire le casse comunali o a generare una vera e propria inchiesta per accertare i danni derivati.
Francesco de Augustinis
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