Il suo nome deriverebbe dagli Spatarij, un popolo antico che avrebbe occupato la zona e costruito una porta nelle mura delle città accanto alla chiesa di San Giovanni dell'Acqua. Su questa porta, detta poi spataria, sarebbe stata scolpita, e ancora visibile, una spada nuda. Stiamo parlando del Rione Spada, con il quale TO® prosegue il suo viaggio alla scoperta della Quintana. L'origine della denominazione, comunque, è priva di riferimenti documentari o storiografici.
Il Rione Spada aprì la sua taverna nel 1975 presso Palazzo Deli. Successivamente dal 1978-'79 la taverna ebbe sede nella zona delle Conce, nota per il bellissimo porticato che costeggia il canale che oggi si presenta ripulito e con nuova pavimentazione. Dopo il terremoto del '97 è stato ristrutturato il complesso ex-Nesi, collocato proprio nel bel mezzo delle Conce, un insieme di locali che ospitano sia la taverna che la sede rionale.
Lo stemma del rione rappresentato da una “spada di argento luccicante”, simbolo di fierezza e di forza, in campo nero.L'Audace (cavaliere dello Spada) è Massimo Gubbini che correrà in groppa ad Eevee, lo stesso cavallo della scorsa edizione, anche se nella scuderia si tanno allenando altri due cavalli che ben promettono.Simone Capaldini è il giovane priore del rione Spada, che fin dall'inizio del suo mandato si è dato molto da fare. Uno dei suoi obiettivi è di far integrare nel mondo rionale i giovanissimi, che rappresentano il futuro della manifestazione. A tal proposito è stata organizzata una mostra, dove verranno esposti disegni di bambini delle scuole elementari, selezionati, scelti e premiati dal priore e dai consiglieri dello Spada. L'obiettivo è di far diventare la Quintana un evento sentito in primo luogo dai folignati e quindi accogliendo e tutelando in primo luogo i bambini che si avvicinano alla contrada.
Per quanto riguarda le novità, il programma quadriennale fatto per questo mandato prevede il rinnovamento dei costumi del corteo. Quest'anno è la volta dei vestiti degli armati e delle bandiere che sventoleranno con aspetto nuovo per le vie della città.L'appunto che Simone Capaldini fa, riguarda le enormi spese che i rioni devono affrontare e la necessità di trovare delle soluzioni differenti se non si vuole arrivare ad una crisi profonda. L'intento è di tagliare tutte quelle spese che non sono strettamente legate alla manifestazione, facendola tornare a dei toni più popolari. Anche le taverne nel corso degli anni hanno subito un notevole cambiamento (perdendo quelle peculiarità popolari che le contraddistinguevano), che richiede un grande impegno, specie per far quadrare il bilancio. Secondo il priore Capaldini, chi gestisce, come chi partecipa, dovrebbe godere di momenti di maggiore leggerezza e divertimento anziché giostrarsi continuamente tra problemi ed impegni.
(Valentina Ballarani)