Serata frenetica anche quella di ieri per i listoni e listini che si contendono la guida della città del festival. Diventa sempre più difficile tenere il passo della frenetica politica locale tanto da guardare con ansia a sabato prossimo quando si chiuderano le porte dell’ufficio elettorale per la presentazione delle liste. Ma andiamo con ordine
Popolo della Libertà – nel tardo pomeriggio Angelo Loretoni ha incontrato i 30 candidati al consiglio comunale che TO® è in grado di anticipare. Capolista sarà Maurizio Hanke seguito da Giampiero Panfili, Alessio Allegrucci, Mario Antonini, Maria Grazia Argentati, Mirella Banconi, Wolfgang Bernelli, Alessio Cao, Angelo Petrancola Costanzi, Alessandro Cretoni, Gianluca De Angelis, Antonio Del Vescovo, Nadia Durastanti, Luca Filipponi, Lamberto Lancia, Fausto Laurenti, Roberta Laureti, Debora Mattioli, David Militoni, Marina Morelli, Debora Moretti, Enrico Paciotti, Carlo Petrini, Stefano Polinori, Gianmarco Profili, Nicoletta Raponi, Francesco Reali, Daniele Rosati, Lucio Sabatini e Giampaolo Scimiterna. Risalta dunque subito agli occhi l’assenza di Giacomo Accardi (capogruppo uscente di F.I.) e quella di Gianluca Speranza (capogruppo uscente della CdL) che però si è riservato ancora 24 ore prima di decidere sulla propria candidatura che, inevitabilmente, potrebbe comportare l’esclusione di uno dei trenta appena menzionati. Di rilievo anche la presenza in lista di Mario Antonini, l’ex presidente della Stl a cavallo delle 2 giunte Brunini (in quota Udeur ai tempi dell’alleanza con il centro sinistra). Intanto Loretoni ha inaugurato il terzo ufficio elettorale, dopo l’ex Sala Bingo e quello in Via Martiri della Resistenza, a San Giovanni di Baiano, più precisamente in Via Curiel. Sarà un caso, ma non è da escludere l’ennesima strategia comunicativa, i locali sono vicinissimi a quelli del Pd: separati appena da una lavanderia che può sempre tornar utile per lavare i panni sporchi in casa. Il centro destra dunque è determinato a dare l’assalto anche alla rossa Alta Marroggia.
Partito Democratico – nella prima serata invece si è tenuta una mini-segreteria convocata dal candidato Daniele Benedetti. L’occasione è stata voluta per richiamare i più stretti collaboratori ad una più incisiva azione politica, ora che, con la presentazione della lista attesa per le prossime ore, prenderà il via la vera e propria campagna politica. Benedetti sembra avere le idee chiare e, insieme al segretario Dante Andrea Rossi, ha deciso di apportare alcune modifiche alle strategie fin qui adottate. E’ evidente che l’alto numero di liste e di candidati potrebbe render necessario il ritorno alle urne dopo il primo turno: situazione che finora, alla luce dei sondaggi commissionati dal Partito di Franceschini, aveva portato i vertici del piddì ad ipotizzare una vittoria già dal prossimo 8 giugno. Intanto cominciamo a trapelare i primi nomi dei candidati a cominciare da Battistina Vargiu, Sergio Maturi, Leonardo Piselli e Claudio Scarabottini. Quasi certa la presenza dell’assessore uscente Manuela Albertella mentre restano in dubbio quelle di Cristofori, Flamini e Loretoni. L’assessore alla cultura non sembra affatto intenzionato a ripresentarsi alle urne.
Rifondazione Comunista – è la quinta lista che appoggerà Daniele Benedetti (4 quelle che sostengono il candidato del Pdl). Il ruolo di capolista lo svolgerà il segretario del Partito, Maura Coltorti, che in settimana chiuderà anche il Programma. “Presenteremo dei candidati che sono l’espressione della società – dice la Coltorti – operai, impiegati, cassa integrati, disoccupati e professionisti. Fra loro tanti giovani e donne”.
IdV a rischio – c’è ansia nel Partito del presidente Nando Pietro Tomassoni che, a quanto trapela, non è ancora riuscito a raccogliere le firme necessarie per presentare la lista. Una situazione che crea non poco imbarazzo, specie nei confronti del Pd, ma che appare come la naturale conseguenza a scelte e strategie che poco sono piaciute all’elettorato. Fino ad oggi, stando a quanto trapela, sono 150 le firme ottenute: all’appello ne mancano almeno 25, un numero esiguo che potrebbe costringere Tomassoni a chieder aiuto agli alleati.
Le quote rosa – tutte le liste hanno garantito che daranno spazio a dirigenti ed esponenti del gentil sesso. Non tutti forse rispetteranno alla lettera i buoni propositi da sempre lanciati dalla politica nazionale sulla necessità di riservare almeno il 30% dei posti alle donne, ma a Spoleto si registra una qualche attenzione in tal senso. Sono il 26,66% quelle presenti nella lista del Pdl (8), il 30% esatto in quella di Spoleto a 5 Stelle (9), il 33% quelle annunciate da Prc mentre il Pd fa sapere che si attesterà intorno al 40%.
Un esercito di candidati… – con Prc salgono così a 450 i candidati al consiglio comunale, che costringe di rivedere ulteriormente al ribasso la media pro capite candidato/elettore: 1 ogni 73 elettori, ovvero ogni 58 se fosse confermata una affluenza alle urne pari a quella registrata nel 2004. A questi vanno poi aggiunti gli 8 candidati a sindaco. Un vero e proprio esercito
…da paura – tanti, troppi candidati che comporteranno una inevitabile frammentazione del voto le cui conseguenze sono tutte da verificare. Una buona notizia comunque c’è: il balletto dei numeri sembra finito (a meno di ulteriori colpi di scena). Vien voglia quasi di provare a giocarli al Superenalotto. Questa la schedina preparata da TO® (costo €3,50 per 7 numeri) per il concorso che stasera supera 55 milioni di euro di montepremi: 1 (il sindaco), 8 (i candidati a sindaco), 15 (le liste), 30 (i candidati nelle singole liste), 73 (la media candidato/sindaco), 45 (quale decina dei 450 candidati), 90…. la paura. Senza superstar. A Spoleto di star, politicamente parlando, ce ne sono fin troppe.
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