''In piena vendemmia il prezzo delle uve è in diminuzione in quasi tutta Italia – dice Confagricoltura – anche se con situazioni molto differenziate''. La Puglia, ad esempio, si trova a dover fronteggiare un crollo generalizzato del prezzo delle uve, che ha toccato i minimi di 14 euro al quintale, mentre in Campania la situazione è diversa tra bianchi e rossi e tipologie qualitative. Doc e Igt tengono di più – Greco, Fiano e Falanghina in particolare – pur registrando un calo medio del 10%. Per l'Aglianico il prezzo non è ancora definito, anche se le previsioni lasciano intuire una diminuzione tra il 5 e il 10 per cento. Basso il prezzo delle uve comuni: 20, 25 centesimi al chilo. In Sicilia, la qualità dovrebbe essere ottima, la quantità non eccezionale, ma comunque allineata sulle medie regionali.
Unico neo il prezzo: nel trapanese le offerte sono state molto inferiori alle aspettative dei viticoltori, anche in considerazione degli aumenti dei costi di produzione. Umbria e Toscana sono in piena vendemmia e bisognerà aspettare la fine dei raccolti per notizie dettagliate. Si prevede un + 10% in termini quantitativi e una qualità complessivamente buona. Per i vini Doc e Igt più conosciuti e pregiati si prevede una tenuta dei prezzi, per tutte le altre zone ci si aspetta una diminuzione del 10% a causa della crisi dei consumi. Nel Nord Est il mercato è favorito dalle rese più basse. Il prezzo delle uve bianche, soprattutto Pinot Grigio e Prosecco, regge, tanto da essere considerato ancora accettabile per i produttori, se pur con un calo del 10%.
Nel Nord Ovest la situazione è in controtendenza con il resto del Paese. In Piemonte, in particolare, un volume produttivo più contenuto ha favorito la tenuta dei prezzi. I produttori di Moscato sono soddisfatti dell'aumento di 4 euro a quintale ottenuto con l'accordo interprofessionale: per il Brachetto il prezzo è invariato: 100 euro al quintale. In Franciacorta la vendemmia è stata molto interessante, con un ottimo rapporto acidità/quantità zuccherina. Prezzi in linea allo scorso anno, 110/145 euro a quintale. Anche le grandinate non hanno influenzato la produzione globale: il 10/12% di perdite è stato compensato dai 100 nuovi ettari in produzione.