Il cadavere di un uomo è stato trovato dalla polizia di Spoleto questa mattina in un monolocale a San Giacomo. L’uomo, un cinquantenne che da qualche anno abitava lì, era nel suo letto, in un bagno di sangue, morto forse da un paio di giorni. Sono in corso indagini (coordinate dal sostituto procuratore Vincenzo Ferrigno) per stabilire le cause del decesso. Al momento non si esclude alcuna ipotesi, anche perché diversi sono gli aspetti poco chiari sulla morte.
Sul posto (un piccolo appartamento in una traversa di corso Flaminio) questa mattina, oltre al pm, sono intervenuti il vice questore aggiunto Claudio Giugliano, gli agenti del commissariato di Spoleto e della scientifica ed il medico legale Sara Gioia, che nelle prossime ore a Terni dovrà effettuare l’autopsia per stabilire con esattezza le cause della morte.
L’uomo, con diverse denunce all’attivo e precedenti penali, era originario di Roma ma da qualche anno viveva a San Giacomo. Dove non aveva un rapporto facile, visti alcuni suoi comportamenti aggressivi, con i suoi vicini di casa né con il resto della frazione. Era stato visto dai vicini per l’ultima volta lunedì sera o forse martedì mattina. La sua macchina, con cui si era allontanato lunedì mattina, è però rimasta parcheggiata nel parcheggio dei servizi distrettuali della Usl di San Carlo, di cui era utente. E lì fuori aveva lasciato legato, sempre lunedì, il suo cane. Cane che poi alcuni passanti avevano segnalato al servizio veterinario che lo aveva portato in canile. Il cinquantenne, però, era sicuramente tornato successivamente a casa, non è chiaro se accompagnato da qualcuno o con mezzi pubblici.
A scoprire il cadavere, sotto una coperta sporca di sangue, sono stati gli agenti del commissariato di polizia di Spoleto, giunti nell’abitazione per degli accertamenti in merito ad una denuncia che avevano presentato i vicini di casa del cinquantenne. Circa un mese fa, infatti, alcuni giardini privati della zona erano stati interessati da un incendio dopo che qualcuno aveva dato alle fiamme delle sterpaglie. Incendio che si era propagato velocemente a causa del vento, anche se fortunatamente senza creare danni seri. Sul posto erano intervenuti i vigili del fuoco e la polizia ed era stato a quest’ultima che avevano sporto denuncia contro ignoti alcuni abitanti di corso Flaminio. Qualcuno però sembra avesse visto che a bruciare le sterpaglie, in un giardino di terze persone, fosse stato proprio il cinquantenne. E proprio nell’ambito dell’inchiesta che era scaturita dalla vicenda gli agenti questa mattina erano andati a sentire l’uomo. Facendo però la macabra scoperta.
Tra le anomalie emerse sembra che la porta dell’abitazione fosse aperta e che sul tavolo ci fossero due bicchieri. Oltre all’auto parcheggiata a diversi chilometri di distanza ed al cane abbandonato da lunedì. Una morte, quindi, su cui rimangono molti punti oscuri, anche se sul corpo sembra non vi siano segni di colluttazione che possano far pensare ad un omicidio. Tutte le ipotesi, però, vengono ancora ritenute valide dagli inquirenti. A fugare le cause della morte sarà nelle prossime ore l’autopsia da parte del medico legale.