"Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice" al castello di Postignano - Tuttoggi.info

“Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice” al castello di Postignano

Redazione

“Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice” al castello di Postignano

Lun, 27/05/2024 - 10:08

Condividi su:


A Postignano di Sellano la presentazione del documentario di Mario Martone su Mimmo Jodice, vincitore del Nastro d'Argento 2024

Nell’ambito della 12esima edizione della manifestazione culturale “Un Castello all’Orizzonte” che si svolge a Castello di Postignano (Sellano), sabato 1° giugno 2024, alle ore 18.30, nella Chiesa della SS. Annunziata, si terrà la proiezione del documentario del regista Mario Martone “Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice”, vincitore del Nastro d’Argento 2024.

L’opera cinematografica sarà presentata dall’antropologo Marino Niola. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti; è consigliata la prenotazione all’email eventi@castellodipostignano.it  o info@patriziacavalletticomunicazione.it

Mimmo Jodice nello sguardo di Mario Martone. Un racconto che si dipana attraverso immagini e parole, ricordi e testimonianze del grande fotografo e di artisti, galleriste e intellettuali di diverse generazioni che in vario modo sono entrati in contatto con il suo lavoro: da Francesco Vezzoli, a Antonio Biasiucci, da Marino Niola a Stefano Boeri, da Lucia e Laura Trisorio a Lia Rumma, fino ad Angela Jodice che con lui ha diviso la vita e che per prima ha visto e sostenuto le sue potenzialità di artista.

Jodice è seguito nel suo studio, dove i ricordi si affollano e si sommano alle straordinarie immagini dell’archivio: sono decenni di lavoro e di ricerca che rivivono nelle sue parole e nei movimenti lenti e precisi delle mani, mentre mostra i segreti della camera oscura.

Racconta il suo modo di procedere: le prime fotografie, le sperimentazioni degli anni Sessanta e poi Settanta, i lavori di carattere politico e sociale, i nudi, la passione per l’architettura e le antichità classiche, il suo perdersi a guardare la natura, il mare, ad aspettare una luce per lasciare affiorare visioni che vanno oltre la realtà. Ed è proprio in questo modo di vedere, in questo sguardo che sente l’assenza e raffigura il tempo che la fotografia di Mimmo Jodice si fa arte.

“Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice”

Regia di Mario Martone, una produzione Mad Entertainment in collaborazione con Rai Documentari con il sostegno di Caronte SPA, prodotta da Maria Carolina Terzi, Lorenza Stella, Luciano Stella, Carlo Stella, “Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice” è un racconto di uno dei più grandi fotografi dei nostri tempi. Presentato Fuori Concorso alla 41° edizione del Torino Film Festival, il documentario è scritto da Mario Martone e Ippolita di Majo, fotografia di Elio Di Pace, montaggio di Jacopo Quadri con Elio Di Pace, montaggio del suono di Silvia Moraes e suono in presa diretta di Luigi Petrazzuolo. Al documentario partecipano Mimmo Jodice, Angela Jodice, Antonio Biasiucci, Stefano Boeri, Marino Niola, Lia Rumma, Laura Trisorio, Lucia Trisorio, Francesco Vezzoli, Andrea Renzi.

Mario Martone afferma:È un film in cui protagoniste sono le fotografie, un viaggio all’interno delle opere di questo grande artista, di cui ho lasciato parlare le immagini. A differenza di una volta, oggi viviamo sommersi da una moltitudine di immagini che ci sovrastano. È importante ragionare sul loro senso, sul loro valore, sul gesto che c’è dietro e sul rapporto con lo sguardo. Osservare un gigante come Mimmo Jodice è importante non solo da un punto di vista estetico, ma anche filosofico. In me ha fatto ritrovare il gusto di respirare un’immagine“.

Chi è Mimmo Jodice

Mimmo Jodice vive a Napoli dove è nato nel 1934. Fotografo di avanguardia sin dagli anni Sessanta, attento alle sperimentazioni e alle possibilità espressive del linguaggio fotografico, è stato protagonista instancabile nel dibattito culturale che ha portato alla crescita ed all’affermazione della fotografia italiana anche in campo internazionale. Agli inizi degli anni Sessanta inizia una serie di sperimentazioni sui materiali e sui codici della fotografia, usando il mezzo non come strumento descrittivo, ma creativo. Negli anni Settanta vive a stretto contatto con i più importanti artisti delle neo avanguardie che frequentavano Napoli in quegli anni, dedicandosi sempre più alla fotografia di ricerca concettuale.

Nel 1980 pubblica “Vedute di Napoli” dove Jodice avvia una nuova indagine sulla realtà, lavorando alla definizione di un nuovo spazio urbano e del paesaggio, scegliendo una visione non documentaria ma sottilmente visionaria, di lontana ascendenza metafisica, alla quale resterà sempre fedele; questa ricerca segna una definitiva svolta nel suo linguaggio. La ricerca sul “vedutismo” moderno rimane uno dei temi cari all’artista insieme al lavoro sul mito del Mediterraneo.

La ricerca sull’archeologia iniziata nel 1986 e che ancora continua ebbe come risultato un libro “Mediterraneo”, pubblicato da Aperture, New York, ed una mostra al Philadelphia Museum of Art nel 1995. Nel 2009 il Palazzo delle Esposizioni di Roma gli dedica una grande retrospettiva e nel 2011 viene invitato dal Museo del Louvre per una personale con un nuovo lavoro: “Les Yeux du Louvre “. Sempre in quell’anno il Ministero della Cultura francese gli conferisce l’onorificenza di “Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres”. Nel 2016 il Museo Madre di Napoli, con la curatela di Andrea Viliani, gli dedica una grande mostra antologica “Attesa 1960-2016”. Nel 2018 viene pubblicato il catalogo, anch’esso curato da Andrea Viliani. Dal 2018 al 2023 i suoi lavori vengono esposti al Multimedia Art Museum di Mosca, al Museo Eretz di Tel Aviv, al Jeu de Paume di Parigi, alla Triennale di Milano, alla Galerie Karsten Greve di Parigi e St. Moritz, al MAC di Gibellina.

Attualmente sono in corso due mostre in Italia. La prima alle Gallerie d’Italia di Torino con la mostra antologica dal titolo “Senza tempo”, la seconda al Maxxi di Roma. Quest’anno è stata pubblicata la sua biografia dal titolo “Saldamente sulle nuvole”.

Chi è Mario Martone

Nato a Napoli nel 1959, ha cominciato giovanissimo il suo lavoro in teatro. Negli anni ‘80 con il suo gruppo “Falso Movimento”, ha creato spettacoli d’avanguardia contaminati col cinema, che hanno affrontato lunghe tournée in tutto il mondo. Il suo primo lungometraggio, “Morte di un matematico napoletano”, è stato invitato in concorso a Venezia nel 1992, dove ha vinto il Gran premio della giuria. Di lì a tre anni è stato in concorso a Cannes con “L’amore molesto”, tratto dal primo libro di Elena Ferrante. È stato di nuovo a Cannes nel 1998 con “Teatro di guerra”, e nel 2004 con “L’odore del sangue”, protagonista Fanny Ardant. Ha impiegato sei anni per realizzare uno dei suoi progetti più ambiziosi, un lungo film sulla cospirazione italiana nell’800, “Noi credevamo”, presentato nel 2010 ottenendo un grande successo di pubblico, a cui seguirà un successo ancora più largo, “Il giovane favoloso”, sul poeta Giacomo Leopardi interpretato da Elio Germano, che porterà più di un milione di spettatori al cinema in Italia, molto amato anche in Francia e in altri paesi. È del 2018 il film su una comune utopista degli inizi del Novecento, “Capri-Revolution”. Quindi ha realizza due film intrecciati col mondo del teatro napoletano, “Il sindaco del rione Sanità” da Eduardo De Filippo (2019), e “Qui rido io” con Toni Servillo nel ruolo del protagonista, in concorso a Venezia nel 2021. Pochi mesi dopo Martone è stato in concorso a Cannes con “Nostalgia”. Nel corso degli anni Martone, che alterna costantemente teatro e cinema, ha realizzato anche diversi cortometraggi, documentari e film in altri formati. I suoi più recenti sono “Laggiù qualcuno mi ama”, sul regista e attore Massimo Troisi e presentato alla Berlinale, e “Mimmo Jodice. Senza tempo”.

Un castello all’orizzonte 2024

“Un Castello all’Orizzonte 2024”, con il patrocinio della Provincia di Perugia e del Comune di Sellano, offre al pubblico un ricco e variegato programma: quattro mostre permanenti di fotografia e di arte contemporanea – quattro masterclass (due di disegno, una di pianoforte, una di violoncello barocco e di musica strumentale italiana del sei-settecento) – due esposizioni temporanee di fotografia – due proiezioni di documentari – tre “incontri con l’autore” per la presentazione dei loro libri – dieci concerti, dalla musica antica alla classica, dalla lirica al jazz. 

Oltre al numero delle iniziative sopracitate, da sottolineare che il contenitore culturale di “Un Castello all’orizzonte” ospiterà dall’1 al 6 ottobre 2024 la prima edizione di POSTIGNANO MUSIC FESTIVAL, con la direzione artistica del celebre violoncellista e direttore d’orchestra Luigi Piovano e la presidenza dell’imprenditore del turismo Enrico Ducrot.

Articoli correlati


Condividi su:


ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community

L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

"Innovare
è inventare il domani
con quello che abbiamo oggi"

Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


    trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Grazie per il tuo interesse.
    A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!