Umbria Mobilità, non ci fu danno erariale. Anche l’appello conferma il giudizio di primo grado della Corte dei Conti, con l’assoluzione per i 45 amministratori, consiglieri e funzionari della Regione e della Provincia di Perugia. La Procura aveva ipotizzato tre anni fa un danno erariale di 44 milioni di euro a seguito dell’operazione che nel 2012 aveva garantito liquidità all’azienda di trasporti umbra. Garantendone la sopravvivenza, con la prosecuzione del servizio ed il salvataggio di oltre mille posti di lavoro, come aveva decretato la giustizia contabile già in primo grado.
“Il CdA da me presieduto – ha commentato su Facebook Lucio Caporizzi, che aveva presieduto Umbria Mobilità – ha lavorato duramente per anni, senza percepire compensi, per salvare l’azienda di trasporto, il servizio pubblico e 1.500 posti di lavoro“.
Prosegue Caporizzi: “‘Argomenti metagiuridici’, così venivano sbrigativamente liquidate negli atti di accusa tali finalità, in una sconsolante esibizione di autoreferenzialità ed in una sovrana indifferenza per i bisogni della comunità regionale e dei lavoratori dell’azienda.
Si dirà – alla fine però la giustizia vince – ma non è così. Un procedimento così inconsistente non doveva neanche iniziare, non si dovevano far spendere così tanti soldi ai contribuenti, non si doveva gettare fango su persone colpevoli solo di perseguire il bene comune, tormentare i loro pensieri e i loro sonni. Quando si leggono le tante lamentele sulla burocrazia lenta, sui funzionari pubblici che non decidono, che non si assumono responsabilità, si pensi a vicende giudiziarie come questa – e come tante altre – all’impatto devastante che hanno nei confronti della ‘burocrazia’, in termini di scoraggiamento e amarezza“.
La vicenda giudiziaria, che si è definitivamente conclusa con tutte assoluzioni, costerà a Provincia e Regione circa 140mila euro di spese legali.