Carla Casciari (PD) presidente e Maria Grazia Carbonari (M5S) vice: sono stati eletti a Palazzo Cesaroni i vertici della Commissione di inchiesta su “Gestione delle imprese della mobilità pubblica partecipate dalla Regione Umbria e individuazione delle cause dell’attuale crisi finanziaria di Umbria Mobilità e di altre imprese della mobilità operanti in Umbria”. L’organismo d’indagine dell’Assemblea legislativa è stato insediato stamani alla presenza della presidente Donatella Porzi che ha augurato buon lavoro ai commissari auspicando che i risultati finali siano utili per fare verifiche ed analisi su una questione di rilevante interesse pubblico.
Prende così il via da oggi l’attività dell’organismo nato dall’iniziativa dei consiglieri Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5s), fatta propria anche dagli altri colleghi di opposizione: Raffaele Nevi (FI), Valerio Mancini e Emanuele Fiorini (Lega), Claudio Ricci e Sergio De Vincenzi (Rp), Marco Squarta (FDI). La proposta era stata depositata il 30 maggio scorso e ha ottenuto il via libera formale dall’Assemblea legislativa, dopo alcuni rinvii legati a questioni procedurali, con la deliberazione adottata all’unanimità il 27 giugno.
Oltre alla presidente Casciari e alla vice Carbonari, fanno parte della Commissione: Marco Vinicio Guasticchi (PD), Raffaele Nevi (FI) e Attilio Solinas (MdP).
La neo presidente CASCIARI nel suo intervento ha sottolineato la necessità di ricostruire una vicenda che “parte da molto lontano e che è oggetto di inchieste e iniziative da parte dell’autorità giudiziaria e di quella contabile. Casciari ha fatto presente di essere oggetto di un provvedimento da parte della Corte dei Conti (invito a dedurre relativo al suo precedente impegno della Giunta regionale), assicurando che sarà sua “cura precisa” informare tempestivamente i commissari di eventuali sviluppi riguardanti questa vicenda.
La vice presidente CARBONARI ha dato atto della correttezza della presidente Casciari ed ha voluto ricordare che la necessità di una commissione di indagine sulla vicenda era stata sollecitata dal M5S e condivisa da tutti i gruppi di opposizione “per fare piena luce sui problemi finanziari ed economici di Umbria Mobilità, ma anche di quelli del trasporto locale ante-fusione. Occorre partire – ha sottolineato – dalla grave chiusura della Fcu per verificare se le cause sono riconducibili alla vicenda più generale. Sia fatta dunque piena luce dando anche pubblicità e trasparenza alla nostra attività di indagine”.
Riconoscimento alla correttezza della neo presidente e prime indicazioni di lavoro anche negli interventi degli altri commissari e consiglieri presenti. NEVI (FI): “Occorre fare un’analisi precisa di ciò che è accaduto, magari anche condivisa, per capire gli errori fatti ed evitarli in futuro. Occorre andare alla radice dei fatti per poter valutare ad esempio se nel realizzare la fusione del trasporto regionale siano stati valutati compiutamente i rischi connessi”; RICCI (RP): “Occorre trasparenza, ma sempre verificando la portata e le eventuali conseguenze delle notizie a disposizione. Utile avere una ricognizione sullo stato gestionale e istituzionale di aziende di mobilità simili, operanti in altre regioni”; GUASTICCHI (PD): “La funzione della Commissione è più di approfondimento che non di inchiesta in senso stretto. Occorre analizzare i processi reali che si sono prodotti, più che fare un’analisi che risale ai ‘primordi’ del trasporto regionale, utile sul piano della ricerca ‘storica’, ma non al fine di capire i passaggi cruciali che hanno portato alla attuale situazione”; MANCINI (LN): “La maggioranza spesso non capisce che una commissione come questa può aiutare e non danneggiare chi governa. Le responsabilità della questione Umbria Mobilità non sono solo politiche, ma anche tecniche. Occorre capire, come è possibile che un sistema ferroviario regionale che ha funzionato per più di secolo, in tre anni si sia ridotto alla chiusura”. LIBERATI (M5S) infine ha insistito perché sia data adeguata pubblicità ai lavori.