“A Love Supreme” 50th Anniversary – Joe Lovano/Chris Potter Quintet, un omaggio al disco capolavoro del quartetto di John Coltrane che uscì per la Impulse esattamente 50 anni fa, sarà il concerto clou della 22esima edizione di Umbria Jazz Winter, che si svolgerà a Orvieto dal 27 dicembre al primo gennaio 2015. Un’opera che resta a mezzo secolo di distanza uno dei momenti centrali del jazz moderno, oltre che la testimonianza più alta di un approccio spirituale al jazz che, dopo Coltrane, non fu più ripetuto, almeno ad un tale livello artistico. A rendere omaggio a quel disco provano ora due sassofonisti, Lovano e Potter, che hanno fatto della lezione di Coltrane un tratto caratterizzante della propria ispirazione.
Il programma di Umbria Jazz Winter prevede anche la clarinettista Anat Cohen, con il suo Brazilian Quartet, e Jon Batiste, pianista e band leader che discende da una delle famiglie musicali più note di New Orleans. Il suo attuale gruppo, “Stay Human”, coniuga tradizione e innovazione della musica nera. Da New Orleans arriverà anche Dawell Crowford con la sua r&b band. Previsto anche un duo Batiste-Crowford.
Il jazz italiano sarà ben rappresentato: Paolo Fresu in duo con il pianista Omar Sosa, il trio Doctor 3, ovvero Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra, Fabrizio Bosso in varie formule, il veterano Renato Sellani, Giovanni Guidi e la Rebel Band con un omaggio allo scomparso Charlie Haden e lo stesso Guidi in duo con Gianluca Petrella, i Quintorigo che rivisitano la musica di Frank Zappa, Chiara Civello con Nicola Conte, i Funk Off che fungeranno da street band. Da segnalare anche il piano solo di Danilo Rea ed il suo duo con Paolo Fresu. Al jazz italiano è riservato il concerto di chiusura, con la sfilata dei vincitori del Top italian jazz in collaborazione con la rivista Musica Jazz.
Il cartellone di Umbria Jazz Winter (oggi alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, e l’assessore regionale alla cultura Bracco, con il direttore artistico del festival, Carlo Pagnotta) sarà fitto di eventi, dai concerti serali sul palcoscenico del teatro Mancinelli a quelli notturni “round midnight”, dai jazz lunch e jazz dinner fino agli eventi nel museo “Emilio Greco”. Come da tradizione, veglioni la notte di capodanno e messa con coro gospel in cattedrale il pomeriggio del primo gennaio. Un programma così pieno che, secondo quanto dichiarato dallo stesso Pagnotta, conferma il fatto che “fosse solo per il jazz, Perugia con gli altri luoghi umbri, dovrebbero diventare di diritto capitale della cultura europea per il 2017”.
Serata conclusiva in collaborazione con Musica Jazz e il “TOP JAZZ 2014”, i migliori musicisti vincitori del referendum indetto annualmente dalla più prestigiosa rivista jazz italiana. Location d’eccezione come da tradizione, il magnifico Duomo, progettato da Lorenzo Maitani e realizzato tra il Trecento e il Cinquecento, che farà da cornice, nel pomeriggio di Capodanno alla Messa della Pace impreziosita dalla presenza della musica gospel. Espressione e sintesi di culture e religiosità diverse che grazie alla musica si incontrano rendendo indimenticabile l’esperienza.I concerti serali si svolgono al Teatro Mancinelli, inaugurato nel 1886, sintesi dei principali caratteri dell’architettura orvietana, al Palazzo del Popolo, realizzato in pietra basaltica e tufo, descritto la prima volta nel Duecento, al Palazzo dei Sette, eretto a cavallo del Trecento, caratterizzato da volte e archi possenti e affiancato dalla pregevole Torre del Papa, a Palazzo Soliano, al cui piano terra si trova il Museo Emilio Greco, con sculture e creazioni grafiche donate alla città dallo stesso. Suggestivo anche il Ristorante San Francesco, situato in un edificio che ospitò nel 1200 un convento francescano, location del gran cenone di fine anno la notte del 31 dicembre a suon di jazz e sede ideale dei jazz lunch e dinner.