Umbria Jazz fa i conti dell’edizione 2014, che si conclude oggi dopo dieci giorni di musica con circa 200 eventi, tra gratuiti e a pagamento, in diverse location di Perugia.
Nella conferenza stampa di fine festival, alla quale hanno partecipato anche la presidente della Regione, Catiuscia Marini, e il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, gli organizzatori hanno fornito le cifre che si riassumono in circa 30 mila paganti per un incasso di 800 mila euro, tra biglietti e merchandising.
Penalizzato dalla pioggia del primo week end, è stato detto, il festival è ripartito di slancio con la fine del maltempo. Musicalmente, di Uj 2014 resta il concerto di Wayne Shorter e Herbie Hancock, la classe di Fiorella Mannoia, la piacevole sorpresa dei Mountain Men, i due “senatori” sempreverdi Franco Cerri e Renato Sellani, il trio Doctor 3, Paolo Fresu.
Sull’altro piatto della bilancia, le delusioni di Natalie Cole e Dr. John ed il progetto fallito della “maratona dj”.
Stasera il festival chiude con una lunga “vocal night” all’arena Santa Giuliana. Si comincia nel pomeriggio e sono di scena, uno dopo l’altro, i Take Six, Al Jarreau e Mario Biondi. Ieri è stata la volta dei Roots, storica band dell’hip hop di Philadelphia che ha avuto una grande influenza sulla evoluzione del genere e che ha addirittura introdotto le prime sperimentazioni rap.
“Le contaminazioni tra la città di Perugia, l’Umbria e la musica di cui il festival è portatore fanno di Umbria Jazz un evento unico al mondo nel suo genere. Questo straordinario evento ha un grande e riconosciuto valore artistico e culturale, ma rappresenta anche un fattore economico di notevole importanza. E’ questo il valore aggiunto del festival che come Regione intendiamo continuare a sostenere con forza e convinzione”: è quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta oggi a Perugia – presente anche l’assessore regionale alla Cultura, Fabrizio Bracco – alla conferenza stampa di fine festival.
“Seppure in tempi molto difficili per le finanze pubbliche, la Regione – ha detto Marini – non ha mai fatto mancare il suo importante sostegno economico ad Umbria Jazz. Anzi, proprio negli ultimi anni ha anche aumentato il suo contributo. Dobbiamo però porci sin da subito il problema della “stabilità finanziaria” per questo evento. Come Regione avevamo affidato alla Fondazione Umbria Jazz il compito di operare proprio per assicurare al festival questa certezza finanziaria, soprattutto di fronte alle riforme dell’assetto istituzionale che nel Paese stanno modificando in maniera rilevante enti come le Province e le Camere di commercio che hanno sempre ricoperto un ruolo significativo nella Fondazione, essendo, insieme ai Comuni di Perugia ed Orvieto, soci pubblici della stessa Fondazione”.
Per la presidente Marini, si legge in una nota di Palazzo Donini, proprio la modifica del profilo istituzionale di questi enti “impone a tutti i soci pubblici di Umbria Jazz l’assunzione di precise responsabilità affinchè il festival possa continuare ad essere ciò che è: un evento culturale di grande fascino”. “E al tempo stesso – ha aggiunto Marini – un fondamentale pezzo della promozione dell’Umbria e di Perugia nel mondo”.
La Fondazione Umbria Jazz, quindi, dovrà ulteriormente lavorare per il futuro del festival, per “rafforzare la rete dei soggetti non istituzionali – ha affermato la presidente – che oggi sostengono finanziariamente questo evento e cui va sempre il nostro doveroso ringraziamento”. Va in questa direzione, secondo la presidente Marini, anche il recente accordo di collaborazione tra Umbria Jazz e la società Sedicieventi. “Tutti dobbiamo impegnarci – ha aggiunto – in una opera di maggiore fidelizzazione degli sponsor privati verso Umbria Jazz”. Marini ha poi ricordato come Umbria Jazz sia l’unico evento culturale e di spettacolo in Italia ad essere sostenuto economicamente per un terzo del suo bilancio dagli spettatori che pagano i biglietti: “Sono proprio loro i primi sponsor di Umbria Jazz ed anche a loro va il nostro sincero ringraziamento”.
Il ruolo di Umbria Jazz come fattore di promozione dell’Umbria nel mondo – si legge ancora nella nota – avrà poi, nel prossimo mese di novembre, un’altra importante occasione per onorare questa sua vocazione in Sud Africa dove, ha annunciato la presidente Marini, sarà proprio il festival a rappresentare l’Umbria nell’ambito di una iniziativa di cooperazione economica promossa da Confindustria con lo Stato africano.
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