Trasporto pubblico, sciopero confermato ma a metà: Cisl e Uil si sfilano

Trasporto pubblico, sciopero confermato ma a metà: Cisl e Uil si sfilano

Redazione

Trasporto pubblico, sciopero confermato ma a metà: Cisl e Uil si sfilano

Ven, 09/09/2022 - 16:23

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Cgil e Cisal confermano lo sciopero del trasporto pubblico, Cisl e Uil aprono invece alle proposte della Regione

Confermato, ma “a metà”, lo sciopero del 16 settembre contro le gare del trasporto pubblico previste dalla Regione Umbria. Se Cgil e Cisal, infatti, confermano la protesta, Cisl e Uil si sfilano.

I sindacati, dunque, tornano ad essere divisi sul tema del trasporto pubblico locale e sulle scelte della Regione.

Gare trasporto pubblico, Cisl e Uil plaudono ad apertura Regione

“È un atto responsabile e di buona volontà la nostra scelta di sospendere lo sciopero di 24 ore del 16 settembre prossimo. Una decisione non dogmatica che poggia su due pilastri in cui abbiamo sempre creduto: la trattativa come fase imprescindibile per la soluzione dei problemi dei lavoratori che rappresentiamo; la credibilità delle proposte che puntano alla tutela dei lavoratori che rappresentiamo”. Così i segretari generali di Fit Cisl Umbria, Gianluca Giorgi, e di Uiltrasporti Umbria, Stefano Cecchetti, hanno annunciato la decisione di sospendere lo sciopero di 24 ore previsto per il 16 settembre.

“Una decisione – spiegano quindi i segretari – che arriva a seguito della riunione del 2 settembre scorso, che ha determinato la firma di un verbale in cui si condivide il comune intento delle parti di proteggere i lavoratori da qualsiasi rischio legato alla futura gara del Tpl, e delle aperture della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e dell’assessore regionale ai trasporti, Enrico Melasecche, manifestatesi con la ricezione di un’ulteriore convocazione per il 29 settembre prossimo per continuare la trattativa avviata in merito ai contenuti che il bando di gara Tpl dovrà avere”.

“Proposta credibile e percorribile”

“Intendiamo capitalizzare l’attuale disponibilità ricevuta da Palazzo Donini – sottolineano Giorgi e Cecchetti –. Noi crediamo fortemente nella nostra proposta che intende tutelare il lavoro e i redditi di tutti i dipendenti interessati per l’intero periodo oggetto di appalto (nove anni). Una proposta credibile e percorribile che combina la clausola sociale a caratteristiche ben precise dell’offerta tecnica. Su queste basi intendiamo interloquire con la presidente Tesei e l’assessore ai trasporti Melasecche. È evidente che per il rispetto dei lavoratori che rappresentiamo, pretenderemo che il nostro gesto di buona volontà produca nella trattativa frutti concreti in tempi brevi. Allo stesso tempo resteremo vigili e ci terremo al riparo da eventuali speculazioni politiche e tentativi di strumentalizzarci. In tal caso non esiteremo a ripartire dalla piazza. Si coglie l’occasione per stigmatizzare quanto sia importante oggi, in questa fase di grave sofferenza per le famiglie, la rateizzazione degli abbonamenti all’uso dell’autobus che Busitalia ha deciso di sospendere unilateralmente. Atto fortemente in contraddizione con i tempi, per cui se ne richiede l’immediato ripristino”.

Cgil e Cisal confermano lo sciopero del trasporto pubblico

“Confermiamo lo sciopero del 16 settembre di 24 ore del Tpl in Umbria perché la riunione con la presidente Tesei e l’assessore Melasecche dello scorso 2 settembre non ha prodotto alcun avanzamento concreto e le azioni da noi richieste, a partire dal congelamento della delibera di giunta del 10 agosto 2022, a fronte delle quali avremmo ritirato lo sciopero, sono state totalmente ignorate”. Così in una nota Ciro Zeno (Filt Cgil Umbria) e Christian Di Girolamo (Faisa Cisal) che confermano dunque la giornata di mobilitazione di lavoratrici e lavoratori del trasporto pubblico locale contro quella che definiscono senza mezze misure “la distruzione del Tpl in Umbria”.   

“Perché questo avverrà – spiegano Filt e Faisa – con lo spezzettamento in 4 ciò che oggi fa un vettore unico, peraltro un’azienda pubblica, con tutte le garanzie connesse, e procedendo ad un taglio pazzesco di 13 milioni di euro rispetto agli attuali 63. Come si può credere che a fronte di tutto questo non ci saranno ripercussioni su posti di lavoro, taglio dei chilometri, qualità, stipendi, e garanzia dei servizi essenziali?”.  

“Non ci sono garanzie per alcuni lavoratori”

“A questo va aggiunto – proseguono Filt e Faisa – che al momento non c’è alcuna garanzia per i lavoratori di Savit, né per quelli della navigazione sul lago Trasimeno. La verità – insistono i sindacati – è che ad 1 euro e 80 a km chi parteciperà alla gara andrà in crisi immediatamente visti i costi delle materie prime, gli stipendi da pagare, i costi di gestione dei mezzi, la manutenzione degli stessi, le varie certificazioni che dovrebbero garantire la qualità del servizio. Ventotto milioni di chilometri che oggi si coprono in tutta la regione al costo di 63 milioni di euro saranno coperti con soli 50? Neanche un mago riuscirebbe a gestire questa situazione. La verità è che si rischia di cadere nella trappola dei subappalti, ingestibili in termini di trasparenza e occupazione”. Ma c’è un’altra problematica che ancora non era emersa: “I 30 inidonei che non possono svolgere mansioni di guida, che ad oggi l’azienda unica ha ricollocato in varie mansioni, che fine faranno? Saranno licenziati come successo già in altre realtà?”, chiedono ancora Filt Cgil e Faisa Cisal.

Per tutte queste ragioni e per la forte incertezza sul futuro del Tpl e dei suoi lavoratori, siamo costretti, nostro malgrado a confermare lo sciopero proclamato – concludono Zeno e Di Girolamo – Proprio in questi giorni stiamo svolgendo le assemblee con i lavoratori, che sono determinati a battersi per difendere il futuro del Tpl in Umbria. Questo sciopero è conseguenza di una forzatura politica, atta anche a dividere il sindacato, della quale non capiamo le ragioni, ma che di certo non va nell’interesse dei cittadini umbri”. 

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