di Rifondazione Comunista Terni
Una vittoria mutilata. Il trasloco del Metelli si farà, ma con l’impegno formale a dare immediata attuazione ai primi interventi di messa a norma e alla presentazione di un progetto che garantisca il ritorno degli studenti entro settembre, assicurando così un futuro utilizzo scolastico per la storica sede del Liceo Artistico.
Il merito di questo risultato va solo alla tenace lotta di studenti e genitori, che con un’occupazione durata 22 giorni hanno smosso una amministrazione sorda e in malafede, che pensava di far passare in sordina l’ennesimo tentativo di speculazione, su una struttura che è patrimonio artistico della citta.
L’esito della vicenda dimostra ancora una volta come anche sul tema della scuola, i tagli e le riforme nazionali del Partito Democratico e delle destre si sommino all’incapacità e alla scarsa trasparenza del governo locale, che continua a deridere il diritto alla partecipazione della cittadinanza su scelte collettive.
E’ chiara la negligenza di chi avrebbe dovuto tutelare la conservazione per un uso scolastico dello storico edificio O.Metelli, così come il disinteresse per la sicurezza del contesto scolastico; perchè ad ogni giorno di scuola il destino degli studenti ternani è affidato alla sorte: solo uno degli istituti superiori presenti in città è dotato di certificazione antiincendio e persino Palazzo Spada e Bazzani ne sono totalmenti privi.
L’esempio dato da studenti e genitori del Metelli ci dimostra, che solo la mobilitazione può tutelare un interesse collettivo come quello della scuola, dagli attacchi di chi vorebbe smantellare definitivamente il diritto allo studio e alla sicurezza.
Come Partito della Rifondazione Comunista continueremo a vigilare affinchè venga data immediata attuazione agli impegni presi per il destino del Liceo Artistico O.Metelli, allargando l’indagine di controllo alla condizione di tutti gli istituti scolastici del territorio, allo scopo di porre in luce le precarie condizioni didattiche e strutturali, a cui sono quotidianamente costretti gli studenti e le famiglie ternane e che non può che portare all’apertura della vertenza scuola in tutta la città.
