Un chirurgo generale, che lavorava nell’ospedale di Terni dal 1987, è stato bloccato dagli agenti della Digos dopo aver percepito da una paziente 300 euro per farle superare illecitamente la lista d’attesa per un intervento chirurgico all’addome.
Il professionista avrebbe poi percepito ulteriori 700 euro dopo l’operazione. È quanto emerso dall’indagine degli agenti coordinati dal dott. Colurci, che, grazie a speciali apparecchiature tecnologiche, tenevano sotto osservazione quanto accadeva presso l’ospedale.
Nella giornata di oggi il medico è comparso davanti al gip Simona Tordelli che ha convalidato l’arresto ai domiciliari. La Tordelli ha stabilito che il dottore torni in libertà e contestualmente la sospensione dall’incarico per 2 mesi.
Nel frattempo il direttore generale della struttura sanitaria, Andrea Casciari, ha avviato un procedimento interno: “Appresa la notizia dell’arresto abbiamo provveduto all’immediata sospensione del dipendente dal servizio e stiamo attivando i conseguenti ulteriori provvedimenti. L’Azienda provvederà inoltre a tutelarsi legalmente come parte lesa nelle opportune sedi giudiziarie”.
Preoccupazione anche nel mondo dei sindacati: “La FP CGIL Terni e la FP CGIL Medici esprimono profonda preoccupazione per l’episodio increscioso accaduto questa mattina che ha visto protagonista un medico della Azienda Ospedaliera di Terni; ribadendo l’assoluta fiducia nell’operato della Magistratura, confermiamo il nostro apprezzamento per l’operato svolto quotidianamente dai Medici della stessa Azienda, con dedizione, senso del dovere e rispetto della deontologia professionale. Lo spiacevole episodio rimanda ad una sempre più urgente risoluzione delle problematiche inerenti le liste d’attesa”.