Lu. Bi.
Inizieranno domani gli interrogatori del gip, Pierluigi Panariello alle 3 persone arrestate per aver truccato l'asta per la vendita del castello di San Girolamo di Narni. Nell'inchiesta, coordinata dal pm Elisabetta Massini, sono finiti anche 2 tecnici della curia di Terni-Narni-Amelia, l'ex direttore dell'economato, Luca Galletti, e l'ex direttore amministrativo, Paolo Zappelli, e si attendono importanti risvolti che potrebbero arrivare proprio con gli interrogatori di domani, qualora venissero fuori altri nomi coinvolti nello scandalo. Lo scandalo, che vede coinvolto anche il responsabile dell'ufficio urbanistica del comune di Narni, Antonio Zeppi, potrebbe infatti aver scoperchiato quello strano intrico e giochi di potere, che hanno portato nella diocesi di Terni-Narni- Amelia, un buco di circa 20 milioni di euro.
Una cifra che l'amministratore apostolico e vescovo 'ad interim', Ernesto Vecchi, dovrà cercare di risanare, non escludendo l'ipotesi di costituirsi parte civile nel processo: “Sapevo che la magistratura stesse indagando e che qualcosa non era andato nel verso giusto – ha detto Vecchi in un'intervista del tg3 a Gigi Scardocci – quindi i provvedimenti della magistratura non mi stupiscono. Non so se i risultati ottenuti dall'indagine siano fondati, ma frutti negativi ci sono.
Abbiamo un pacchetto immobiliare – ha proseguito Vecchi – che, se ci danno tempo di respirare, potremmo vendere e arrivare tranquillamente al risanamento”.
L'intervista prosegue e l'amministratore apostolico svela un interessante retroscena: “Quando con i vescovi della Cei sono andato da Papa Francesco per la professione di fede, al mio turno di saluto gli ho detto 'padre sono di Terni, cosa devo fare?'
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