Duecento euro al mese per una piazzola, questo è il prezzo che una donna nigeriana di 38 anni, regolare in Italia, sposata con un italiano di 53 anni, con il quale vive in provincia di Viterbo, ha chiesto a delle sue connazionali per potersi prostituire nel luogo che lei stessa occupava prima di sposarsi.
Nel mese di luglio, la donna accompagna al km 16 della SS71 una sua connazionale di 39 anni, che sebbene in Italia dal 1996, sposata, con un permesso di soggiorno, a causa di gravi ristrettezze economiche, si è vista costretta a prostituirsi. Per “occupare” la piazzola, la donna le aveva chiesto 100 euro al mese e, infatti, all’inizio di agosto era tornata, accompagnata dal marito italiano, a riscuotere l’affitto.
A settembre, però, la donna ha accompagnato al solito posto altre due nigeriane e ha chiesto alla 39enne di andare da un’altra parte. La donna è rimasta lì, dato che aveva versato regolarmente la sua quota, ma la mattina del 17, all’ennesima richiesta, è scoppiata la lite. La “proprietaria” della piazzola ha minacciato la donna con un coltello da cucina, le ha strappato la borsa e l’ha gettata oltre una siepe, urlano “le altre ragazze pagano 200 euro per il posto te ne devi andare”.
La donna, sebbene impaurita, è riuscita a recuperare il cellulare e a chiamare il 113. La Polizia di Orvieto è arrivata dopo pochi minuti; gli agenti sono riusciti a dividere le donne e dopo averle calmate, le hanno portate al Commissariato. Lì sono state identificate e dato che una di loro di 24 anni è risultata clandestina, è stata accompagnata al Centro di Identificazione ed Espulsione di Roma.
Le due nigeriane sono state denunciate per induzione e sfruttamento della prostituzione, come il marito della 38enne, che è stata denunciata anche per minacce aggravate.
Le indagini da parte del Commissariato di Orvieto, diretto dal dr. Antonello Calderini, proseguono a tutto campo per identificare eventuali altre persone coinvolte.
Terni, prostituta 'affitta' piazzola a colleghe per 200 euro
Gio, 19/09/2013 - 12:32