Progetto stadio-clinica, Confartigianato e Cna 'bocciano' nuovo centro commerciale e propongono nuovo modello di sviluppo urbano
Il progetto definitivo dello stadio comunale di Terni Libero Liberati e clinica privata del presidente rossoverde Stefano Bandecchi sarà discusso nel prossimo consiglio comunale del 4 luglio per il parere favorevole all’approvazione del progetto in variante semplificata allo strumento urbanistico in conferenza dei servizi decisoria convocata dalla Regione per il 6.7.2022 e la delega ad esprimere il parere da parte del rup incaricato dal Comune.
Progetto stadio-clinica
In concomitanza con la firma della convenzione per l’utilizzo del Liberati per altri 2 anni da parte della Ternana calcio dello scorso 9 giugno, la Regione Umbria, con determina n.5678, per un importo di circa 40mila euro, aveva dato incarico all’Università Cattolica di esprimere un parere sulla possibilità di legare la realizzazione dello stadio a quella della clinica privata, visto che le parole dell’assessore regionale Luca Coletto (intervenuto in Seconda Commissione l’8 giugno scorso) erano state molto chiare sulla questione dei posti letto già assegnati a Perugia e non disponibili per Terni. A quanto sembra il parere non è ancora arrivato, ma fondamentale è la scadenza del 6 luglio, cioè il giorno in cui è convocata la Conferenza dei Servizi decisoria per la pubblica utilità: a quel punto, se la risposta non sarà ancora arrivata, si potrà chiedere una proroga di ulteriori 60 giorni, al termine dei quali dovrà invece essere nominato un commissario.
La polemica sull’area commerciale del nuovo stadio
A fornire ulteriori elementi di dibatttio ci hanno pensato Confartagianato e Cna che, tramite una lettera congiunta indirizzata al sindaco e ai gruppi consiliari, sull’ipotesi di un ampliamento delle superfici commerciali previste dalla variante urbanistica dell’area stadio, hanno espresso un secco parere contrario. “Non si sente il bisogno di un altro centro commerciale – scrivono Confartigianato e Cna – peraltro adiacente a quello già previsto nel Palasport e sito alle porte del centro città, dove la sofferenza della rete commerciale di vicinato e reale e non di oggi, aggravata dagli effetti della pandemia e ora anche dalle intemperie economiche e dalla crisi dei consumi determinate dalla crisi internazionale”.
Creare un nuovo modello di sviluppo urbano
“Ipotizzando che la realizzazione della clinica sia strumento sufficiente per la sostenibilità finanziaria dell’investimento relativo alla struttura sportiva – scrivono ancora le due associazioni di categoria – riteniamo che il progetto sia di pubblica utilità se mette a disposizione della città spazi polifunzionali che siano sede di attività e servizi moderni e rispetto alla cui destinazione d’uso confidiamo che possano esserci margini di discussione con i portatori di interesse. Anziché ulteriori superfici commerciali riterremmo utile una progettualità innovativa che crei spazi per dispiegare opportunità in settori diversi (sport, cultura, benessere) e magari per giovani che intendano intraprendere nuove attività. Ciò rappresenterebbe – concludono Confrartigianato e Cna – anche un interessante modello di nuovo sviluppo urbano, favorendo un processo complessivo di crescita dei servizi”.
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