Luca Biribanti
Gli ultimi decessi causati da overdose hanno messo in allarme gli agenti della questura di Terni, che hanno iniziato delle indagini per risalire ai fornitori delle partite letali di droga. Ieri sera i poliziotti hanno arrestato due spacciatori, di nazionalità marocchina, in flagranza di reato.
Gli agenti avevano notato che la maggior parte delle vittime erano giovani residenti a Borgo Rivo, quartiere dove sono iniziate le indagini.
Subito l'attenzione degli investigatori si è rivolta verso l'area commerciale della zona, dove era stato notato un gruppo di giovani, noti come tossicodipendenti, che si muoveva con fare sospetto. In particolare uno scooter si avvicinava al gruppo e , dopo una breve sosta, si allontanava rapidamente.
La rapidità con la quale i 2 corrieri operavano non ha permesso agli agenti, almeno fino a ieri sera, di cogliere in flagranza di reato gli spacciatori. Nel tardo pomeriggio gli agenti hanno intercettato lo scooter sospetto, a bordo del quale c'era uno dei due pusher. La pattuglia lo ha seguito e lo ha visto effettuare un passaggio di soldi-droga con 2 ragazzi nei pressi del parco “Colerolletta”. Mentre la stessa pattuglia ha continuato a seguire il motorino, un'altra fermava i due ragazzi, risultati poi essere di Rieti, che hanno confessato di aver acquistato delle dosi di eroina.
Intanto gli agenti hanno bloccato lo spacciatore in Via Curio Dentato: l'uomo ha tentato di colpirli con il casco, ma è stato fermato e perquisito. I poliziotti hanno trovato 6 involucri, incartati a forma di caramella, dal peso di 6 gr.
Lo spacciatore è stato accompagnato presso il proprio domicilio dagli agenti per una perquisizione del locale, ma, giunti ad un casolare di San Gemini, all'interno della casa un complice si era barricato in casa rifiutandosi di aprire la porta. I poliziotti hanno circondato la casa e uno di loro ha visto dalla finestra del bagno l'uomo gettare un involucro nel water e tirare la catena.
Come molti casolari di campagna, anche questo aveva lo scarico collegato con un pozzetto esterno, che gli agenti hanno facilmente aperto: all'interno hanno trovato 14 involucri di eroina dal peso di 20 grammi. In casa, sono stati trovati vari bilancini di precisione, tutto l’occorrente per la confezione delle sostanze stupefacenti e 500 euro in banconote. I ragazzi sono risultati particolarmente amanti delle nuove tecnologie, infatti, sempre in casa, sono stati trovati vari iPad, iPhone, altri cellulari e pc in merito alla provenienza dei quali non hanno fornito alcuna spiegazione. I cittadini marocchini di 29 e 31 anni, regolari in Italia, con permessi di soggiorno a tempo indeterminato per lavoro, rilasciati dalle Questure di Bologna e di Milano, e residenti a San Gemini, sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio, mentre sono ancora in corso le indagini per accertare la provenienza della merce trovata in casa.
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