Tempio crematorio a Colfiorito, il consiglio comunale dice no

Tempio crematorio a Colfiorito, il consiglio comunale dice no

Alessandro Orfei

Tempio crematorio a Colfiorito, il consiglio comunale dice no

Mer, 27/03/2024 - 12:56

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Via libera all'unanimità alla mozione bipartisan per evitare la costruzione del tempio crematorio a Colfiorito.

Ok bipartisan al no al tempio crematorio a Colfiorito. Dopo l’assemblea, accesissima e super affollata, del Comune nella frazione, la proposta dell’ordine del giorno è arrivata in aula e ieri è stata licenziata all’unanimità, non senza polemiche. L’atto comunque impegna sindaco e giunta “a respingere la proposta di “project financing” formulata per la realizzazione in concessione di un tempio crematorio a Colfiorito; impedire che in futuro impianti crematori vengano realizzati nel territorio comunale nell’area dei 7 Altopiani di Colfiorito, al fine di assicurare protezione dell’ambiente e del paesaggio, utilizzo sostenibile del territorio, sviluppo del tessuto economico e dell’occupazione, idonei servizi pubblici e di interesse pubblico”.

La genesi dell’atto

Nelle premesse, il documento che vedeva i primi firmatari Domenico Lini (Misto) e Elia Sigismondi (Pd) ma poi sottoscritta da tutti i capigruppo, ripercorreva la vicenda, a partire dal 7 novembre 2023, quando è pervenuta la proposta di “project financing” finalizzata alla realizzazione e gestione in concessione di un’opera pubblica da destinare a tempio crematorio e sale del commiato. La proposta prevede la realizzazione e gestione di un impianto crematorio progettato per un bacino di utenza che valica i confini sia comunali che regionali, alla luce anche dell’area individuata dal soggetto proponente, che è attigua al cimitero frazionale di Colfiorito. Il soggetto proponente aveva elaborato una proposta progettuale che la cui area di riferimento interessa un vasto territorio, che oltre a quello umbro annovera l’entroterra marchigiano, abruzzese (l’Abruzzo è infatti privo di impianti di cremazione), toscano e l’alto Lazio.

“Non si ravvisa interesse”

La mozione spiegava anche che “project financing” è un sistema di realizzazione di lavori pubblici (o di servizi di pubblico interesse) incentrato su di un progetto, che presenta due caratteristiche fondamentali: a) risponde all’interesse pubblico dell’amministrazione a realizzare un’infrastruttura reputata necessaria per la collettività; b) si presenta come capace di generare flussi di cassa positivi che siano sufficienti a coprire i costi operativi (in questo senso, in più occasioni, è stata messa in evidenza il carattere di operazione di finanziamento indiretta per la realizzazione di un’opera pubblica, poiché basata non sulla valutazione del patrimonio del soggetto che richiede il finanziamento, ma sulla valenza tecnico – economica del progetto da realizzare) (cfr. Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale Emilia Romagna, 23 maggio 2017 n. 119, richiamata nella sentenza del Consiglio di Stato N. 02924/2021REG.PROV.COLL.). I firmatari però scrivevano che “Non si ravvisa l’interesse pubblico del Comune di Foligno nel realizzare un’opera pubblica progettata prevalentemente per soddisfare le esigenze di cremazione di un bacino di utenza esterno ai confini comunali e regionali. L’area individuata dal soggetto proponente – si legge nel testo della mozione – è inserita in un territorio dall’elevata valenza ambientale, paesaggistica, archeologica e turistica, che è quello ricompreso nei 7 Altopiani di Colfiorito, dove si annovera la presenza della Palude (inclusa, nel 1976, nell’elenco delle zone umide di valore internazionale per effetto della Convenzione di Ramsar e riconosciuta, dal 1995, come area naturale protetta), di numerosi SIC e siti Natura 2000. La realizzazione del tempio crematorio, a fronte di un modesto impatto occupazionale sul territorio interessato dall’intervento, derivante dal fabbisogno di personale necessario alla sua gestione, pregiudicherebbe il futuro del tessuto economico dell’intera area dei 7 Altopiani di Colfiorito, vocata alla coltivazione e trasformazione di prodotto agricoli di elevata qualità (come per esempio Patata Rossa di Colfiorito IGP, legumi e cereali tipici, latte e salumi insaccati e non), al turismo sostenibile ed ai settori ad esso collegati come quello HORECA. I danni economici ed ambientali dell’impianto crematorio proposto sarebbero irrecuperabili ed infinitamente maggiori rispetto agli eventuali benefici, che ad oggi non appaiono evidenti. In particolare la realizzazione del progetto proposto non solo comprometterebbe l’attuale situazione del tessuto economico ricompreso nei 7 Altopiani di Colfiorito, ma minerebbe definitivamente i progetti di sviluppo di tale area”.

Scintille sull’emendamento di minoranza

Dibattito infiammato in consiglio comunale. La ragione è stata l’emendamento presentato da alcuni consiglieri di minoranza e illustrato dalla consigliera Pd Rita Barbetti che chiedeva di impegnare sindaco e giunta anche ad una delibera di giunta e di consiglio per sancire la volontà di preservare Colfiorito da questo genere di installazioni. Il consiglio è stato dunque sospeso per 10 minuti per un consulto tra i consiglieri di maggioranza. Poi è stata interpellata la vicesegretaria generale Arianna Lattanzi, la quale ha stabilito l’inammissibilità del documento presentato dalla minoranza. Il problema era l’incompetenza del consiglio sul tema, mentre per il parere della giunta mancavano ancora dei documenti non depositati. “Con una procedura aperta, la giunta andrebbe ad interferire“, ha fatto sponda il sindaco Stefano Zuccarini. “Non capisco perché impuntarsi di fronte ad un parere chiaro del sindaco“, ha rincarato la dose Riccardo Polli, capogruppo Lega. “Non ci fidiamo – ha risposto Mario Gammarota (Foligno 2030)siamo di fronte all’ennesimo ‘arrosto’ della giunta, come con l’antenna di Corvia“.

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