Tazza di Starbucks apparsa su Game of Thrones, Daenerys aveva ordinato un caffè Lavazza - Tuttoggi.info

Tazza di Starbucks apparsa su Game of Thrones, Daenerys aveva ordinato un caffè Lavazza

Redazione

Tazza di Starbucks apparsa su Game of Thrones, Daenerys aveva ordinato un caffè Lavazza

Caffè all'italiana e brand americano, due must a confronto
Mer, 07/08/2019 - 10:15

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L’azienda torinese Lavazza, da quando è sbarcata nel Regno Unito con più di 400 caffetterie nel 2013, non ha mai smesso di sentirsi in perenne sfida con Starbucks. Nel 2018, a sua volta, è stato inaugurato il primo negozio Starbucks a Milano, e oggi questo botta e risposta continua. Dunque, scegliereste Starbucks o Lavazza? Quale azienda vincerà questa la sfida?

Fonte Pixaby

Il caffè del brand americano

Starbucks non sarebbe mai diventata ciò che è oggi, ovvero la più grande catena internazionale di caffetterie, se non fosse stato per il suo ex amministratore delegato, Howard Schultz. In effetti, è grazie a lui se oggi questa azienda si è espansa talmente tanto da essere quotata in borsa, rendendo quindi possibile acquistare le azioni di questo marchio per contribuire allo sviluppo e alla diffusione del caffè americano nel mondo.

Il caffè all’italiana

Howard capì come strutturare i punti vendita della sua catena proprio a Milano: durante un viaggio in questa città entrò in contatto con la tradizione del bar italiano come punto di incontro e da lì gli si aprì un mondo. Infatti, da quel momento la sua idea della distribuzione del caffè cambiò dando così vita alla catena di dimensioni mostruose che conosciamo oggi. Tuttavia, il caffè all’italiana non ha mai smesso di evolversi e forse è per questo che lo sbarco americano a Milano non ha creato molta preoccupazione a livello nazionale.

“Non siamo preoccupati, Starbucks è la benvenuta. Non siamo concorrenti. Le nostre proposte sono del tutto diverse”, disse all’epoca Giuseppe Lavazza, vice presidente di Lavazza Group. Ed è proprio per rimanere fedeli al proprio marchio che Lavazza, a differenza dell’azienda americana, nonostante i due miliardi di fatturato previsti per quest’anno, non è mai entrata in borsa. Non perché non può, ma proprio perché può, ma non ne ha bisogno.

Lavazza contro Starbucks

Lavazza ha sempre puntato su altri aspetti: la crescita organica e l’integrazione sociale sono infatti sempre state le sue priorità. L’offerta italiana è assolutamente diversa dalla spinta imperialista di “conquistare” il mondo. Dunque, per quanto i due big del caffè siano in competizione, è difficile pensare che una delle due parti in gioco possa “venire sconfitta” dall’altra proprio perché i consumatori non sono gli stessi.

Fonte Pixaby

L’evoluzione del chicco oggi. E domani?

È chiaro quindi che nel mercato del caffè oggi sono presenti due forti tendenze: in primis, bisogna soddisfare le esigenze dei millennial, quindi muoversi verso la tecnologia, l’ottimizzazione, la trasparenza e l’accessibilità. In secondo luogo, è impossibile non rivolgersi ad altri mercati, alcuni decisamente preferibili rispetto ad altri, come la Cina, dove i coffee shop di Starbucks, tra l’altro, sono presenti dal lontano 1999, a differenza di Lavazza che vi ha debuttato soltanto nel 2011, come riporta questo articolo de Il Sole 24 ORE.

La formula del futuro

Dunque, il compito primario delle aziende che si rivolgono per la prima volta ad un mercato prima sconosciuto, così come dei giganti del settore, è quello di soddisfare le esigenze della domanda sempre crescente in condizioni di concorrenza molto agguerrita. Ciò vuol dire che il caffè deve essere sempre di alta qualità, nonostante la preparazione debba essere sempre più rapida, oltre che di facile accesso al consumatore. A ragione di quest’ultima affermazione, l’Associazione Nazionale del Caffè americana (NCA) ha contato che, grazie alle giovani generazioni, per la prima volta in 67 anni, oltre il 59% dell’apporto giornaliero di caffè ricade nel segmento gourmet o superiore.

Starbucks rispetta molti dei criteri sopracitati ed è uno dei pochi marchi rimasti intatti nonostante l’alta concorrenza, mentre Lavazza, sebbene sia completamente diversa, è in grado di generare nuove tendenze, in gran parte grazie alle tradizioni legate al proprio paese di origine. Giungiamo al dunque, chi si aggiudica il premio? Nessuna delle due, o meglio, entrambe le aziende se lo sono spartite già da tempo.


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