Due terzi del personale in cassa integrazione, e in estate la situazione non migliorerà
Nell’ambito delle misure per il contenimento dell’emergenza Covid-19 ed in linea con le disposizioni emanate dalle autorità competenti il trasporto pubblico locale dell’Umbria è stato ridimensionato, causando le preoccupazioni dei sindacati. Come da nota di Busitalia, dal 22 febbraio i servizi di trasporto su gomma urbani ed extraurbani della provincia di Perugia saranno svolti secondo la validità non scolastica. Questo, secondo le stime di Faisal Cisal, significa che “circa 2/3 del personale sono in cassa integrazione, mentre la cittadinanza si è vista tagliare le corse dall’oggi al domani – nel giro di un weekend“.
Faisal Cisal – che si appella direttamente all’assessore regionale ai trasporti affinché si attivi per tutelare le sorti del trasporto pubblico locale – segnala due preoccupazioni: la prima è che “si sta creando anche disparità fra i lavoratori visto che i ⅔ sono da oggi in cassa integrazione“, la seconda è che la cassa integrazione ordinaria scadrà il 31 marzo, mentre quella straordinaria a giugno. Tra l’altro in estate la situazione non migliorerà, visto che le corse dell’orario estivo sono fortemente ridotte.
Secondo Faisal Cisal, “in estate saranno previsti tagli per 3,5 mln di euro. I lavoratori non meritano un trattamento del genere. Analizzando i fatti passati e presenti, questa organizzazione sindacale non può che esprimere tutta la sua preoccupazione per il futuro sia del trasporto pubblico locale che per la sorte dei dipendenti“. Tra l’altro, conclude il sindacato, “Con l’imminenza della gara di assegnazione del servizio pubblico alle porte, l’amministrazione regionale si troverà a gestire, oltre che le sorti dei trasporti alla cittadinanza, anche il futuro di oltre 1000 dipendenti del settore. C 1000 dipendenti del settore. Ci auguriamo che tutto ciò si svolga con la massima consapevolezza di redigere un servizio pubblico funzionale e moderno che tuteli tutti i lavoratori“.