“Oggi più che mai, la gente sta capendo l’importanza strategica che uno svincolo a Scopoli può avere per la nuova Val di Chienti ed in molti, a vario titolo si stanno unendo alla nostra battaglia”.
A fare il punto della situazione è Alessio Fiacco, portavoce del Comitato Val Menotre, che torna alla carica con moderato ottimismo. “Sono stato invitato alla cerimonia di apertura direttamente dai vertici Anas – sottolinea – e questo dimostra che c’è comunque un riconoscimento istituzionale, ed una seria attenzione alle nostre proposte ed al nostro impegno. Proprio in quel contesto ho avuto modo di parlare con la vicepresidente della Camera dei Deputati, Marina Sereni, ed a settembre torneremo, per la terza volta, a Montecitorio – fa sapere Fiacco – per fare una panoramica generale politico istituzionale su quanto è stato fatto, e su cosa occorre fare per raggiungere l’obiettivo.
Pronti ad unirsi a noi anche i sindaci della Val Nerina mentre sul fronte tecnico posso annunciare che per la prima settimana di settembre, è già stato messo in agenda un nuovo vertice tra l’Anas, la Quadrilatero ed i rappresentanti della Sovrintendenza dell’Umbria e del Ministero. L’iter è ripartito – evidenzia Fiacco – ma non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo mollare la presa perché questa dev’essere la volta decisiva.
Ringraziamo la presidente della Regione dell’Umbria per aver ufficialmente e pubblicamente ricordato al presidente del Consiglio Matteo Renzi l’importanza dello svincolo di Scopoli – rilancia a nome del comitato Val Menotre – ma non può definirlo come ciliegina sulla torta. L’opera è una fetta importante del progetto, senza la quale la torta non è completa. Il sindaco Nando Mismetti ha dichiarato che non mollerà la presa sino alla realizzazione – rilancia Fiacco – noi non molleremo la prese su di lui e sull’amministrazione comunale”.
In effetti anche sui social media lo svincolo di Scopoli è diventato una sorta di tormentone estivo, con tanto di slogan ad hoc, montaggi grafici ed hastag tematici. L’infrastruttura è infatti da considerarsi come porta d’accesso tra Adriatico e Valnerina, strategica anche nell’ambito degli itinerari religiosi tra la via Francigena ed i santuari di Santa Rita e San Benedetto. Fondamentale per scongiurare il definitivo isolamento della Val Menotre nonché particolarmente utile sul fronte sicurezza stradale e viabilità. Ora, in caso d’incidente tra Foligno e Colfiorito, sarebbe necessario chiudere l’intero primo tratto della nuova Val di Chienti, mentre con lo svincolo a metà strada sarebbe tutto più gestibile.
“C’è chi ancora sostiene che lo svincolo di Scopoli sarebbe inutile – conclude Fiacco – e allora chiedo: ma lo svincolo de la Muccia serve solo ai 300 abitanti di quel paese, così come lo svincolo sulla Flaminia per via Piave, serve solo per quelli di via Piave”?