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Su il sipario al Caio Melisso, domenica la presentazione del restauro. Sul palco ci sarà Philippe Daverio

Redazione

Su il sipario al Caio Melisso, domenica la presentazione del restauro. Sul palco ci sarà Philippe Daverio

Mer, 27/06/2012 - 09:00

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Sa. Cip.

Mancano pochissimi giorni all'inizio di Spoleto55. Sale l'attesa e si fa più viva la curiosità di vedere trasformare in carne ed ossa, in parole e musica, quella che è ancora la fredda lista di nomi su un ricco cartellone. Manca ancora poco e si alzerà il sipario sul Festival dei 2 Mondi.
E sembra proprio aver preso sul serio questo suggestivo gesto, fisico e simbolico, che congiunge la vita reale con la magia del palcoscenico, Carla Fendi. La presidente dell'omonima Fondazione, nata nel 2007 con lo scopo principale di dare contributo e assistenza per preservare beni e valori culturali del passato e per garantirne la continuità e la crescita nel futuro, presenterà infatti domenica 1 Luglio il restauro del sipario storico raffigurante “L'Apoteosi di Caio Melisso”, tempera su tela del 1879 del pittore Domenico Bruschi, pittore perugino attivo nella seconda metà dell'800 sia in Umbria che a Roma, e la cosiddetta “Camera Ricca” (attribuita allo stesso artista) che con le sue quinte, mantovane e fondali costituisce una suggestiva ambientazione del palcoscenico.

La collaborazione – L’opera di restauro, affidata alla cooperativa COO.BE.C, già coinvolta lo scorso anno nel primo intervento di rimessa a punto del foyer del Teatro, è frutto del sodalizio tra il Comune di Spoleto e la Fondazione Carla Fendi che prevede la completa ristrutturazione del Teatro Caio Melisso secondo un progetto che comporta opere di miglioramento degli impianti, messa in sicurezza della buca dell’orchestra e il restauro delle decorazioni, dei sipari e delle quinte storiche. L’accordo, stipulato definitivamente nel gennaio del 2012, vede la parte finanziaria completamente coperta dalla Fondazione e la parte di ristrutturazione affidata al Comune di Spoleto per l'affidamento dei lavori tramite procedura pubblica. Il termine dei lavori è previsto in un massimo di tre anni, con l'auspicio di poter ultimare la ristrutturazione prima del tempo previsto.

La storia del teatro – Il Caio Melisso discende attraverso numerose trasformazioni, da un antico teatro spoletino. Nel suo aspetto attuale, è opera di Giovanni Montiroli (1877-1880), ripristinato nel 1958, dopo un lungo abbandono, da R. De Luca. Nel Cinquecento, caduto ormai il progetto di continuare la costruzione del Palazzo della Signoria, rimaneva un vasto spazio tra l’Opera del Duomo e il Tempio della Manna d’Oro che si erano già innalzati sopra quell’edificio non compiuto. Non è noto a cosa fosse destinato allora quello spazio, ma non certo a rappresentazioni teatrali, perché queste si svolgevano fino alla metà del Seicento, nel Palazzo Comunale o in sale private. Il luogo inizia a legarsi alle tradizioni spoletine quando nel 1664 vi viene allestito uno “stanzone per le pubbliche commedie”: ma un “teatro” – che era forse lo stesso – esisteva già nel 1660 e pare fosse nato per iniziativa dell’Accademia degli Ottusi. L’interesse per il teatro era già allora molto diffuso e vivo a Spoleto, che aveva tra le sue mura anche numerosi autori di commedie come B. Campello, O. Castelli, G.B. Lauri, B. Luparini e il celebre L. Vittori, e aveva dato natali a Giovanni Gherardi, capostipite di una delle più famose genealogie di Arlecchini e comici dell’arte, così nel 1668 quello “Stanzone” era divenuto un vero teatro con quattro ordini di palchi, uno tra i più antichi teatri italiani a palchetti. Il “Nobile Teatro”, così si intitolava, fu più volte rinnovato ma prima della trasformazione di Montiroli ebbe sempre una struttura lignea; nel 1751 fu arricchito da decorazioni pittoriche, sipari e scene, che pare fossero pregevolissimi, e lo Iomelli musicò espressamente per la riapertura l’“Ipermestra” di Metastasio; nel 1817 Gioacchino Rossini partecipò come suonatore di contrabbasso ad una rappresentazione della sua “Italiana in Algeri” e fece appena in tempo ad ammirare le belle decorazioni settecentesche, prima che fossero in parte distrutte e in parte trafugate nel 1819 da ignoti fiorentini. Il teatro nel 1819 era notevolmente inferiore al precedente ed era così poco amato dagli spoletini, desiderosi di averne uno più grande e più ricco, che alcuni cittadini nel 1853 tentarono di incendiarlo. L’inaugurazione del Teatro Nuovo nel 1864 segnò la completa decadenza del “Nobile”, ma il suo abbandono, che tuttavia non durò a lungo perché appena dieci anni dopo il Comune ne decise il ripristino. Il progetto fu affidato all’architetto spoletino Giovanni Montiroli. Il teatro, consegnato nel 1880 completamente rinnovato, fu in quella occasione intitolato Caio Melisso, in onore dello spoletino, amico di Mecenate, bibliotecario di fiducia di Augusto, scrittore, commediografo e grammatico, la cui opera è purtroppo completamente perduta.

La presentazione dei sipari e il cartellone del Caio Mellisso Spazio Fendi – la presentazione del sipario è in programma domenica 1° luglio, ore 12.00. Una presentazione non tradizionale con un inconsueto spettacolo tra arte e musica: il “Theatre Minute” che vedrà Philippe Daverio nella figura del Narratore, l'artista Beppe Barra nei panni di un'imprevista Maschera e il Costume di Piero Tosi. A seguire sarà inaugurata la mostra antologica “Il Percorso di un Restauro” sulla prima fase del restauro del Teatro, presso la Chiesa della Manna D'Oro a Piazza del Duomo (a pochi metri dal Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). La mostra resterà aperta al pubblico durante tutta la durata del Festival.

La Fondazione Carla Fendi, main partner del Festival, sosterrà anche quest'anno la serata inaugurale del Festival, ovvero l'opera di apertura “Il Giro di Vite” di Benjamin Britten. Da non dimenticare il nuovo Premio Fondazione Carla Fendi, che si terrà venerdì 6 luglio alle ore 12 e che vedrà premiati il coreografo/regista Robert Wilson e gli scenografi Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, vincitori di 4 Premi Oscar. Questo il programma completo in cartellone al Teatro Caio Melisso Spazio Fendi

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