Approvata all'unanimità la mozione per tornare a rendere operativo l'ospedale di Spoleto, ipotesi incentivi per il personale
Pensare alla sanità nella cosiddetta area vasta da qui a 20 anni e capire quale deve essere il futuro degli ospedali di Spoleto e Foligno. Di questo si è parlato il 21 dicembre in un incontro tra i sindaci del territorio. Dal quale è nata l’ipotesi di pensare un nuovo ospedale a metà strada.
Lo ha rivelato il sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, durante le sue comunicazioni in consiglio comunale giovedì mattina. Seduta durante la quale si è approvata l’attesa mozione sulla sanità e sul San Matteo degli Infermi.
Nuovo distretto sanitario e il futuro dell’ospedale da qui a 20 anni
Intervenendo sul tema sanitario all’inizio di seduta, il primo cittadino ha spiegato come mercoledì sia iniziata l’audizione sul nuovo Piano sanitario regionale, che vede un accorpamento dei distretti sanitari. Il nuovo distretto comprenderà infatti Valnerina, Spoletino e Folignate. “Abbiamo cominciato a pensare tra sindaci – ha spiegato Sisti – quello che significa avere un distretto unico, due ospedali, la conciliazione delle due esigenze e come la nostra sanità può essere tra 20 anni. Dobbiamo continuare sempre con 2 ospedali con il personale e le persone che fanno la spola dall’una e l’altra parte? O pensiamo a un ospedale unico, equidistante e con la caratteristica di diventare poi azienda ospedaliera dove inserire poi delle cliniche universitarie? Abbiamo proposto di fare uno studio di fattibilità rispetto a questa proposta, che diventa la soluzione A, rispetto all’altra proposta, l’integrazione, che diventa l’opzione B, che nel frattempo dobbiamo portare avanti visto che la prima ha tempi più lunghi”. Il sindaco ha spiegato di confidare molto nei fondi del Pnrr che per il momento non prevedono il finanziamento di ospedali dell’emergenza – urgenza ma le cui destinazioni magari in futuro potrebbero essere riviste.
La mozione sulla sanità e la funzionalità dell’ospedale di Spoleto
Il tema della Sanità è stato quello che ha occupato quasi tutta la seduta di mercoledì del consiglio comunale. In discussione l’approvazione dell’attesa mozione per la piena funzionalità dell’ospedale di Spoleto e dei servizi sanitari cittadini, passata all’unanimità in IV Commissione consiliare ma poi oggetto di 6 emendamenti (presentati dai consiglieri comunali Alessandro Cretoni e Gianmarco Profili, rispettivamente Fratelli d’Italia e Alleanza Civica). Un atto che alla fine è stato votato in modo bipartisan dall’intero Consiglio.
Si tratta di un documento che, partendo dall’analisi delle criticità legate alla carenza di personale del San Matteo degli Infermi e alla conseguente mancata riapertura di alcuni reparti considerati decisivi per il buon funzionamento dell’ospedale (ad esempio pediatria, cardiologia e il punto nascite), impegna il sindaco in una serie di azioni finalizzate sia a garantire una corretta integrazione dei servizi sanitari dell’area vasta Spoleto-Foligno-Valnerina, sia ad implementare i servizi sanitari del nosocomio spoletino.
Chiesto mantenimento dell’Emergenza – urgenza
Fermo restando i servizi di base con le relative specificità (angiologia, laboratorio analisi e trasfusionale, radiologia, ecc.), la mozione sulla sanità, illustrata dal presidente della IV Commissione, Guerrino Lucentini, e comprensiva di due allegati per la piena funzionalità dell’ospedale e per la realizzazione della medicina territoriale, chiede, tra i vari aspetti evidenziati, l’individuazione di percorsi di specializzazione e caratterizzazione innovativa per il San Matteo degli Infermi e il mantenimento dell’Emergenza Urgenza. Attenzione anche alla riapertura del reparto di pediatria, considerato propedeutico al ripristino del dipartimento materno-infantile, così come alla riattivazione del Punto Nascita. Pediatri di cui al momento, però, non c’è traccia, nonostante gli avvisi pubblici ed i concorsi banditi dalla Usl Umbria 2.
Centrale anche l’integrazione tra ospedale, territorio e servizi sociali “per spostare – così come indicato nel documento – la concezione della gestione del malato da ospedalecentrica a territoriocentrica”. A riguardo, in particolare nell’allegato 2 alla mozione, si fa esplicito riferimento agli Ospedali di Comunità e alle Case di Comunità, essenziali per lo sviluppo della medicina territoriale.
Trippetti: “Grande lavoro di Commissione e Consiglio”
“Il Consiglio comunale e la IV Commissione hanno svolto un grande lavoro in queste settimane – sono state le parole del presidente del massimo consesso cittadino Marco Trippetti – elaborando un documento molto corposo, che fornisce indicazioni importanti sul fronte del miglioramento dei servizi sanitari. Inoltre per la prima volta viene posto giustamente l’accento sulla medicina territoriale e sullo sviluppo delle cure di prossimità, aspetto questo determinante nei prossimi anni per il nostro territorio dove abbiamo una percentuale molto alta di popolazione sopra i 65 anni”.
Ovviamente in sede di discussione della mozione e anche nelle dichiarazioni di voto non sono mancati i distinguo ed i richiami alla massima attenzione rispetto alle istituzioni regionali, alla vigilanza sul rispetto dei punti qualificanti del documento spoletino. Attenzione richiesta soprattutto da parte di consiglieri quali Cintioli, Grifoni, Profili, Bececco, che hanno ricordato i passaggi precedenti a quest’ultima mozione in tema sanità. Molti gli elogi sono comunque stati espressi per il lavoro della IV Commissione e del suo presidente, che non hanno mai perso la speranza di poter produrre un documento unitario su cui far convergere il voto di maggioranza e minoranza. Come poi effettivamente è avvenuto.
Centrodestra: “Incentivi per il personale sanitario per superare i problemi”
A commentare con una nota l’approvazione della mozione sono una parte dei consiglieri di minoranza che fanno riferimento al centrodestra (Alessandro Cretoni, Alessandra Dottarelli, Sergio Grifoni, Paolo Imbriani e Gianmarco Profili).
“Oggi in consiglio comunale, abbiamo approvato all’unanimità un documento sulla sanità del nostro territorio e sull’Ospedale San Matteo degli Infermi. Tale documento, stimolato dalla recente mozione che, per primo, ha presentato il Consigliere Sergio Grifoni, impegna il Sindaco di Spoleto ad operare affinchè possa essere garantito un futuro certo, sia per il nostro ospedale, che per i servizi territoriali. Un importante lavoro di insieme, esperito all’interno della Commissione Sanità del Comune, che punta sul raggiungimento di due precisi obiettivi: ripristino dei servizi pre Covid nel nostro nosocomio, che è punto di riferimento non solo comunale, e integrazione delle eccellenze sanitarie fra Spoleto, Foligno e la Valnerina, nel rispetto della pari dignità.
Altra novità della mozione odierna, – proseguono i 5 esponenti di opposizione – è quella di individuare forme incentivanti per il personale sanitario, in modo da poter superare la cronica carenza degli organici che, anche se è problema annoso, si è comunque accentuata a seguito della pandemia da Covid-19.
La deroga sul punto nascita
Il documento di che trattasi è stato opportunamente emendato con elementi integrativi suggeriti dai consiglieri Cretoni e Profili, soprattutto per ciò che concerne il Punto Nascite che, proprio in queste ore, ha visto protagonista la Direzione Sanitaria che ha avanzato la richiesta di una deroga al parametro minimo di nascite fissato dalla norma a 500 parti, così come richiesta dalla Presidente Tesei già a novembre. Questa richiesta ufficiale è la prova provata, da sempre ribadita da noi nel corso della campagna elettorale, che è ferma volontà della Regione riattivare appena possibile tale servizio. Oltretutto la proroga, qualora accolta, significherebbe mettere un punto fermo sul mantenimento del nostro Ospedale come DEA di primo livello al servizio di un’Area Interna comprendente anche la disagiata Valnerina.
Il documento approvato oggi è solo un primo passo, perché sappiamo che ancora molto c’è da fare. Noi resteremo particolarmente vigili affinché il Sindaco assolva appieno l’impegno a lui demandato dal Consiglio e riferisca, volta per volta, sulla evoluzione degli eventi. Lo stesso primo cittadino, provocatoriamente, ha lanciato anche la proposta di iniziare ad operare per verificare se, grazie ai finanziamenti europei, sia ancora possibile costruire un ospedale unico a metà strada fra Foligno e Spoleto. Non siamo ovviamente contrari in linea di massima, – concludono Cretoni, Dottarelli, Grifoni, Imbriani e Profili – perché questo risolverebbe tanti problemi di equilibrio fra i territori ma, in attesa di intavolare discorsi futuribili che richiedono sicuramente tempi lunghi, cerchiamo ora di mettere in sicurezza il nostro Ospedale, che poi è quello che si aspetta la comunità del comprensorio spoletino e della Valnerina“.
[Sara Fratepietro – Carlo Vantaggioli]