La stazione ecologica della Vus a Santo Chiodo di Spoleto teatro di due distinti episodi di cronaca nelle ultime ore. E sull'aggressione intervengono i sindacati
La stazione ecologica della Vus a Santo Chiodo di Spoleto teatro di due distinti episodi di cronaca nelle ultime ore. Il primo è avvenuto giovedì, con un operatore della Vus spintonato da un utente e costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso. Il secondo invece nella giornata di venerdì, con un anziano colpito da malore. Per lui purtroppo non c’è stato nulla da fare.
In entrambi i casi sono intervenuti il personale del 118 ed i carabinieri della Compagnia di Spoleto.
86enne muore alla stazione ecologica
L’ultimo episodio in ordine di tempo è quello che si è verificato oggi (venerdì 2 aprile). Un anziano spoletino, classe 1935, si era recato alla stazione ecologica per conferire delle fascine. Ma all’improvviso si è sentito male, accasciandosi a terra. Immediatamente è scattato l’allarme ma per l’86enne non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i militari dell’Arma, coordinati dal sottotenente Sanfilippo. Nessun dubbio comunque sul fatto che a causare la morte sia stato un malore, tanto che la Procura ha subito disposto la restituzione della salma del poveretto ai familiari.
Operatore Vus spintonato da utente
Sempre i carabinieri sono intervenuti ieri (giovedì 1 aprile) per una lite avvenuta all’interno del centro raccolta di Santo Chiodo. Secondo quanto ricostruito, tutto sarebbe scaturito dalla richiesta di un utente di essere aiutato da un operatore Vus nel conferimento dei rifiuti. Il personale della stazione ecologica, però, come da regolamento evidenziato nei cartelli in loco, non può occuparsi di tale incombenza. E’ quindi nato un alterco tra i due, con l’uomo che avrebbe spintonato il dipendente della Valle umbra servizi, rimasto ferito in modo lieve.
Sul posto è quindi intervenuta un’ambulanza, che ha portato l’operatore della stazione ecologica al pronto soccorso per accertamenti. Quindi sono arrivati anche i carabinieri, ma nei confronti dell’utente al momento non sono stati presi provvedimenti, trattandosi di reato perseguibile su querela.
La denuncia dei sindacati
Sull’aggressione, però, intervengono le organizzazioni sindacali di categoria.
Le Segreterie territoriali di Perugia e regionali dell’Umbria di Fp Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, infatti, esprimono “massima solidarietà al dipendente di Vus Spa aggredito ieri pomeriggio, durante l’esercizio delle sue funzioni, da un energumeno alla stazione di conferimento rifiuti a Santo Chiodo di Spoleto”. “Il lavoratore – proseguono i sindacati –, intento al razionamento degli ingressi auto presso la stazione ecologica, dove gli spoletini conferiscono i rifiuti differenziati, è stato brutalmente e inaspettatamente aggredito, tanto da doversi far assistere dalle cure sanitarie del pronto soccorso”.
Le organizzazioni sindacali condannano “l’autore di questa inaccettabile aggressione, insistendo ancora una volta, alla luce di circostanze similari avvenute in altre realtà, sull’esigenza di maggiori accorgimenti preventivi, sia coinvolgendo le aziende, in questo caso Vus Spa, che le forze dell’ordine e le prefetture, posti a salvaguardia della integrità fisica di chi svolge il proprio lavoro esposto al pubblico”. “Non è il caso di Spoleto, dove un collega ha soccorso il lavoratore aggredito – spiegano i sindacati –, ma ci sono realtà in cui lavora un solo operatore, spesso donna, che si trova a doversi confrontare con gente sgarbata e dalle pretese incomprensibili”.
“Vus intervenga”
“Gesti inconcepibili – proseguono Fp Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti –, in una società che vanta di essere civile, ma che di civile, in questi casi, non ha assolutamente nulla. Va respinta con forza e vigore la cultura dell’odio e dell’uso della violenza contro chiunque”. A tal proposito, Fp-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti chiedono “con immediatezza un confronto con l’azienda Vus Spa, affinché si possano trovare tutti i rimedi atti alla prevenzione di tali azioni da parte di mascalzoni contro chi sta lavorando onestamente, così che non siano a ripetersi in futuro”.