Evento all'insegna della speleologia a Castagnacupa per esplorare la grotta del Chiocchio e la risorgenza di Boccarotta
Arriveranno da tutta l’Umbria gli speleologi che da oggi e per tutto il fine settimana si ritroveranno a Spoleto – più precisamente tra Castagnacupa e Meggiano – per esplorare la grotta del Chiocchio e la risorgenza di Boccarotta. L’appuntamento, promosso dalla Fugs (federazione umbra gruppi speleologici), che riunisce la gran parte dei gruppi speleo della regione, si terrà da oggi (venerdì 15) a domenica 17 luglio nella zona al confine con la Valserra.
Sarà un fine settimana all’insegna della speleologia, dell’esplorazione, della didattica con l’opportunità di fare anche immersioni speleo subacquee. Un’attività resa possibile grazie alla preparazione effettuata nei giorni scorsi dal gruppo speleologico del Cai di Spoleto e da quello di Gubbio “Buio verticale”.
Venerdì pomeriggio gli speleologi umbri allestiranno un campo esterno in prossimità della Grotta del Chiocchio, che sarà da supporto alla squadra che entra in grotta e a quella in esplorazione alla risorgenza di Boccarotta, a Meggiano.
La tre giorni prevede la suddivisione dei partecipanti in tre gruppi di lavoro: uno per lezioni di rilievo con disto, fotogrammetria e lidar, uno per l’esplorazione speleosub della risorgenza di Boccarotta e il terzo per la ricerca di superficie in prossimità della risorgenza.
Per l’occasione verranno sistemate corde e attacchi all’interno della Grotta del Chiocchio fino al fondo della cavità, a circa 500 metri di profondità, per permettere anche agli speleologi più giovani di raggiungere il fondo o di pernottare in grotta.
La giornata di domenica sarà dedicata alla lettura dei risultati esplorativi e alla restituzione grafica dei rilievi.
Come detto, l’iniziativa è stata anticipata dall’attività degli speleologi di Spoleto e Gubbio che hanno iniziato a prosciugare i primi sifoni della grotta del Chiocchio per poter esplorare il sesto sifone, presente ad oltre 200 metri all’interno della grotta, presumibilmente il bacino interno del sistema carsico, che nelle campagne esplorative degli anni precedenti, causa l’enorme capacità idrica, non è stato possibile prosciugare con le pompe. Intervento poi proseguito nei giorni scorsi ad opera di altri gruppi che fanno parte della Fugs con la sostituzione delle corde fisse della Grotta del Chiocchio.