di “Cittadini per Spoleto”
Prosegue la raccolta firme avviata a Spoleto nei giorni scorsi arrivata ieri a circa 300 adesioni. La raccolta è stata promossa da ‘Cittadini per Spoleto’, un gruppo di cittadini accomunati dall’amore per Spoleto e per il suo centro storico e dall’intenzione di impegnarsi per il buon utilizzo delle risorse comuni. L’attenzione si concentra al momento sulla cosiddetta ‘architettura orizzontale’: pavimentazioni di strade e piazze, scale, aiuole, recinzioni, siepi e muretti che ordinano e delimitano gli spazi aperti comuni.
Come una casa, una città si presenta, si giudica e si vive anche attraverso i colori, l’armonia e le proporzioni dei suoi ‘pavimenti’ e dei suoi ‘corridoi’. L’edilizia ‘verticale’ dei palazzi e quella ‘orizzontale’ delle strade hanno pari dignità storica, fanno parte di un’unica visione e richiedono la stessa attenzione nel progetto e nella realizzazione. Perché per le nuove pavimentazioni del centro (Piazza Campello, Via Saffi, Via del Duomo ecc.) non si è avuta la stessa cura riservata, ad esempio, a Palazzo Mauri? I nuovi lavori evidenziano un dato comune: sembra che manchi un progetto dettagliato e coerente basato su uno studio preliminare della storia degli edifici del luogo. Impossibile non notare l’eterogeneità dei materiali, spesso accostati in un patch-work senza stile, i livelli mal calcolati, le bordature improbabili e dalle linee incerte, la quantità di tombini delle più diverse dimensioni disposti senza alcun ordine apparente, le finiture grossolane: tutti elementi che certo non interagiscono armoniosamente con la pregiata e antica architettura circostante.
I lavori a Piazza Campello erano certamente necessari, e non c’è dubbio che la piazza abbia assunto ora un aspetto più arioso. Ma ciò non giustifica la discutibilità di alcuni interventi. Colpisce la pavimentazione intorno alla Fontana del Mascherone: perché la vasca è stata come ‘affogata’ nel nuovo selciato e il piano di calpestio pende e in modo disomogeneo? E poi, è adatto un acciottolato rusticheggiante a contornare una fontana seicentesca? E soprattutto, come può coniugarsi l’ancor più rustico muretto con l’importante monumento del 1910 intorno al quale è stato costruito e con il superbo cinquecentesco Palazzo Campello, una delle architetture più eleganti di Spoleto? Come si giustifica l’uso di una finitura così grossolana, con mattoni posati di piatto e sporgenti anziché di coltello? Un muretto dallo stile e dalla funzione non chiari, molto diverso anche dai muri che, pochi metri più sotto, contengono i terrapieni del giardino. Del giardino per altro, nel quale crescono numerosi alberi d’alto fusto anche di notevole pregio, vorremmo poter conoscere l’assetto finale previsto.
Anche a nome dei firmatari chiediamo dunque all’Amministrazione un’assemblea pubblica nella quale, con spirito costruttivo e nel rispetto reciproco, vengano illustrati i progetti degli interventi citati e si discuta dei metodi fin qui seguiti nonché di una eventuale sospensione di alcuni lavori in vista di opportuni rifacimenti. Auspichiamo inoltre, per una futura effettiva ‘partecipazione’ alle decisioni, che i cittadini siano informati sui lavori che il Comune intende effettuare negli spazi pubblici con tempestive presentazioni dei progetti e dettagliati cartelli esplicativi.