Spoleto ospedale Covid, Tesei: ecco i servizi assicurati | Oggi incontra il sindaco

Spoleto ospedale Covid, Tesei: ecco i servizi assicurati | Presentato ricorso al TAR dal sindaco

Massimo Sbardella

Spoleto ospedale Covid, Tesei: ecco i servizi assicurati | Presentato ricorso al TAR dal sindaco

Lun, 26/10/2020 - 12:00

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“Ospedale, gli spoletini non devono temere nulla”. Donatella Tesei si rivolge direttamente agli spoletini per cercare di placare le polemiche a seguito della trasformazione Covid dell’ospedale cittadino.

L’occasione è quella di una conferenza stampa convocata questa mattina – 26 ottobre – utile secondo Tesei a “correggere distorsioni rispetto a post pubblicati sui social e per rispondere a iniziative” prese dopo la decisione presa dalla Regione Umbria di trasformare gran parte del San Matteo degli Infermi in ospedale covid.

All’annuncio della riconversione del nosocomio, la settimana scorsa, a Spoleto si erano levati gli scudi del primo cittadino, amministrazione e associazioni per dire no alla trasformazione. Varie le azioni dimostrative per opporsi alla decisione che ormai è presa, con in testa il City Forum. Fino arrivare all’annuncio, da parte del sindaco De Augustinis, di un ricorso al TAR.

“Al momento non ne abbiamo notizia. – dichiara la governatrice – Ricordo però che siamo in emergenza e che stiamo applicando la normativa nazionale anti Covid che prevede l’impiego di ospedali DEA di livello 1″. La notizia verrà confermata poco dopo il termine della conferenza stampa (alle 14:57) da una nota ufficiale del Comune di Spoleto.

Un punto, quello del ricorso, che sarà sicuramente oggetto dell’incontro tra la presidente Tesei e il sindaco De Augustinis, previsto per oggi pomeriggio.

“Non è stato possibile condividere prima il Piano con il sindaco” dichiara Tesei. Che ammette anche “errori di comunicazione” da parte delle “strutture territoriali”.

“Ho grande rispetto per il sindaco De Augustinis” aggiunge Tesei, dicendosi sicura che saranno condivise soluzioni.

L’appello agli spoletini e il voto

Quindi il nuovo appello agli spoletini: “Siamo chiamati a grandi responsabilità. Gli spoletini sono un popolo fiero a cui stanno a cuore i servizi della città, ricordo la battaglia per mantenere gli uffucu giudiziari. E hanno la mia totale disponibilità”.

“Questo è il momento del dialogo, che io ho sempre cercato. Nessuno ha voluto penalizzare Spoleto”

Quanto alle critiche social degli elettori spoletini, la governatrice risponde così: “Ringrazio tutti quelli che mi hanno votato, ma io oggi sono chiamata a grandi responsabilità nell’interesse di tutta la comunità regionale e non sto a guardare chi mi ha votato”.

Poi la garanzia che l’ospedale di Spoleto, come tutti gli altri coinvolti nell’emergenza pandemica, torneranno ai propri servizi non appena questo momento di necessità sarà passato. E in più, per l’ospedale di Spoleto, Tesei ribadisce più volte “Mi farò garante, come scritto nell’ordinanza, che non appena sarà terminata l’emergenza tutti i servizi saranno completamente ripristinati. Anzi, alcuni saranno implementati”.

Vediamo nel dettaglio che cosa cambia per il nosocomio della Città del festival a seguito di queste nuovo decisioni:

Il Piano dell’ospedale Covid, i servizi che restano

Nel Piano di emergenza che prevede la trasformazione del nosocomio verranno mantenuti:

  • il day hospital oncologico e tutti i servizi oncologici (radioterapia e tac oncologica, radioterapia)
  • mammografia (arriverà un camper da Foligno
  • dialisi,
  • punto prelievi e donazioni
  • radiologia,
  • endoscopia digestiva

Tutti servizi che possono essere utilizzati con percorsi separati rispetto a quelli Covid. Le prestazioni specialistiche saranno effettuate negli ambulatori di via Manna, dove già è presente una palazzina in cui vengono erogati servizi sanitari.

Il pronto soccorso, saranno 2

L’attuale pronto soccorso sarà in trasformato in Covid (per l’accoglienza dei malati affetti da coronavirus, con camera grigia e se necessario con trasferimento ai reparti di degenza) secondo la normativa nazionale. (Notizia aggiornata con nota della USL Umbria 2, dopo un sopralluogo)

Sempre all’interno dell’ospedale, ma con un percorso autonomo e raggiungibile anche in automobile verrà realizzato il Punto di Primo Soccorso dove sarà garantita l’accoglienza per tutti i codici bianchi e verdi e la stabilizzazione dei codici gialli, prima del trasporto verso altri ospedali.

L’adeguamento a Pronto Soccorso Covid sarà previsto nelle prossime ore e fino ad allora continuerà a fungere da punto di primo intervento per pazienti non Covid. Questo sarà poi attivato – come detto – in un altro spazio, distinto rispetto ai percorsi Covid, non appena sarà comunicata l’accettazione a Spoleto del primo paziente con Coronavirus.

“Non c’è e non ci sarà alcuna interruzione di pubblico servizio” assicura il commissario della Usl2, Massimo De Fino.

Ambulanze ed elisoccorso

I servizi sospesi saranno assicurati dall’ospedale di Foligno in gran parte e da quello di Assisi o Terni.

Per assicurare l’accesso rapido saranno aumentate le autoambulanze disponibili per coprire il terittorio dello Spoletino e quello della Valnerina. Anche l’elisoccorso sarà a disposizione di tutta l’area per accelerare al massimo il trasporto di eventuali emergenze/urgenze.

Il bacino di utenza dei vari presidi sia di Pronto che di Primo Soccorso – a quanto dichiarato dalla presidente Tesei – “rientrano abbondantemente nei termini previsti dalla legge”, anche dopo le modifiche rese necessarie da questa riorganizzazione emergenziale.

La Rsa e il “repartino”

La Rsa attualmente presente all’interno del San Matteo degli Infermi, sarà spostato all’interno dalla struttura e trasformato in RSA Covid, con la riduzione da 18 a 16 dei posti letto.

Il reparto sarà gestita dallo stesso personale, che ha già iniziato una adeguata formazione. I 4 pazienti presenti al momento saranno redistribuiti in altre adeguate Rsa.

Stesso discorso vale per il cosidetto “repartino”. Le stanze dedicate al ricovero di detenuti. Anche questo sarà aeguato ad accogliere pazienti Covid, purtroppo già presenti nelle case di detenzione umbre, qualora netessitassero di maggiore assistenza medica.

Il personale e la formazione

Quanto al personale, De Fino ha informato che la Usl2 si avvarrà di 30 unità infermieristiche in più.

Per la parte medica, sarà diviso il personale che opererà a Spoleto dalle equipe che saranno chiamate temporaneamente ad operare altrove. Ma tutti il personale sia dipendente, che afferente da servizi esterni – a quando confermato da De Fino – “sarà salvaguardato”.

I medici che resteranno e arriveranno ad assistere i pazienti covid, saranno uniti in equipe multidisciplinari formati da professionisti come cardiologi, pneumologi, infettivologi.

Le Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) di Spoleto avranno 3 unità in più, mentre 15 ne saranno aggiunti tra Foligno e Terni. altre unità verranno aggiunte strada facendo, mano a mano che giovani medici (che formano questi presidi di assistenza) daranno mano a mano la propria disponibilità.

Tutto il personale necessario ha già avuto e sta avendo in queste ore la formazione necessaria per poter meglio affrontare questa emergenza.

Telecamere, telemedicina e tablet

Per il monitoraggio dei pazienti Covid saranno installate 150 telecamere, una per ogni stanza dell’ospedale. Sarà poi attivato lo strumento della telemedicina per fornire supporto esterno alle equipe di medici che operareranno all’interno del reparto covid, in caso di necessità.

Per consentire ai familiari di avere un contatto con i pazienti ricoverati nel reparto Covid, ogni 5 ricoverati ci sarà a disposizione un tablet o uno smartphone.

Le reazioni della città: il ricorso al TAR

La prima e più importante delle reazioni all’ordinanza di conversione del presidio ospedalieri è sicuramente il ricorso al TAR al quale il sindaco Umberto De Augustinis ha lavorato in questo fine settimana:

2Il Comune di Spoleto ha presentato questa mattina il ricorso al Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria, chiedendo la sospensione dell’efficacia sia dell’ordinanza n° 67, sia degli ordini di servizio adottati dalla Usl Umbria 2 il 22 ottobre scorso.

Tre i punti contestati. Per quanto riguarda l’ordinanza n° 67/2020, si considera violato il principio di leale collaborazione tra enti (art. 32, comma 3 della Legge n. 833/1978) e viene denunciata la contraddittorietà e la carenza di istruttoria rispetto a precedenti atti di programmazione della Regione, come ad esempio il “Piano di Riorganizzazione Emergenza COVID 19 – Potenziamento Rete ospedaliera”, deliberato dalla Giunta regionale nel giugno scorso. Relativamente invece agli ordini di servizio del direttore sanitario dell’Usl Umbria 2 viene contestata l’incompetenza, ossia l’aver travalicato il contenuto dispositivo dell’Ordinanza della Presidente (n° 67/2020), ampliandone arbitrariamente la portata, senza avere alcuna competenza in materia di “ordinanze d’urgenza”, prevedendo quindi la chiusura del Pronto Soccorso e l’istituzione del Punto di Primo Intervento.

I provvedimenti impugnati – si legge nel ricorso – provocano gravissime disfunzioni alle prestazioni sanitarie e fortissime reazioni delle popolazioni interessate, determinando una situazione di altissima tensione e preoccupazione, con legittime proteste, contenute in forme legali solo grazie alla civiltà democratica che caratterizza la Comunità spoletina. Circa 2.000 Cittadini, così, hanno denunciato alla Procura della Repubblica l’interruzione del servizio sanitario di prossimità, in violazione del diritto costituzionale alla tutela della salute, sancito e protetto pure dalle Convenzioni europee. L’Amministrazione comunale di Spoleto, molto responsabilmente, non intende sottrarsi al suo dovere di solidarietà sociale e di collaborazione istituzionale per quanto riguarda le misure sanitarie di contrasto alle attuali emergenze COVID”.

Conseguentemente il Comune di Spoleto ha chiesto al Presidente del Tribunale amministrativo regionale “di concedere misure cautelari proporzionate a contenere i danni e, al contempo, volte a favorire la positiva soluzione della questione”.

Non tutti sono con il sindaco

Una decisione, quella del ricorso al TAR, che non vede l’appoggio di tutto l’amministrazione cittadina. Sono infatti 10 i consiglieri (Stefano Polinori, Paola Vittoria Santirosi, Antonio Di Cintio, Riccardo Fedeli, Cesare Loretoni, Stefano Proietti, Gianmarco Profili, Ilaria Frascarelli, Roberto Settimi, Marina Morelli) che hanno firmato un documento in cui si auspica collaborazione e unità di intenti.

“Non era accettabile la paventata ipotesi della cancellazione del pronto soccorso, per cui quando si è diffusa la notizia giovedì scorso, siamo andati subito a protestare davanti all’ospedale unendoci alla protesta collettiva.

La nostra azione non si è limitata all’ esclusiva protesta ma abbiamo ricercato una soluzione per mantenere i servizi indispensabili al territorio e ai cittadini. Ritenevamo e riteniamo che i gravi problemi dell’ospedale vengano da lontano e non possano essere risolti con un ricorso al TAR, andava, così come abbiamo fatto anche noi, avviata un’incalzante interlocuzione con i vertici regionali.

Il ricorso al TAR, qualora fosse accolta la sospensiva bloccherebbe inevitabilmente la possibilità di ricovero sia per i pazienti covid che non covid.

Oggi alla luce delle dichiarazioni della Presidente Tesei, troviamo conferma che sarà garantita la gestione di un primo intervento sui codici bianchi, verdi e gialli e la stabilizzazione delle patologie critiche.

Tutto questo clamore ha distolto l’attenzione sul vero problema, la solidarietà e la motivazione del personale sanitario che si trova ad affrontare un carico di lavoro gravoso in cui le costrizioni temporali si aggiungono alla complessità dei compiti e alle condizioni di pericolo.

Quindi dalle rassicurazioni avute dalla Presidente Tesei i servizi essenziali di primo soccorso verranno garantiti. Non esiste nessuno smantellamento all’interno del nostro ospedale si stanno solo trasferendo i malati e predisponendo i reparti per l’accoglienza dei pazienti covid, garantendo agli utenti del presidio un percorso “pulito”.

In queste giornate frenetiche come consiglieri comunali abbiamo continuato attraverso i canali istituzionali ad avere un dialogo con la Giunta Regionale e abbiamo ottenuto la garanzia di veder potenziate le competenze dell’ospedale di Spoleto nel PSR che si sta redigendo. In questo momento per il bene della città e per aver garantita l’assistenza sanitaria, questa è la soluzione.

City Forum “Avanti con la manifestazione”

Intanto il City Forum continua con la sua battaglia e si prepara alla manifestazione di protesta che si terrà a Perugia nella mattina di domani – 27 ottobre – anche se di fatto tre delle quattro richieste presentate alla Regione attraverso un comunicato hanno già trovato risposta. Leggiamole insieme:

“Pur ritenendo la signora Tesei una persona seria e in buona fede, non possiamo dimenticare che, troppe volte, nel passato, recente e remoto, dalla Regione ci sono pervenute sempre autorevoli promesse, poi sistematicamente disattese. Per questo motivo, vorremmo sapere:

  • Sarà ripristinato il Pronto Soccorso, con immediatezza, in una struttura fissa e non in una tenda da campo?
  • Tutti i servizi, compreso il Punto Nascite, rimarranno a Spoleto?
  • Il nostro Ospedale rimarrà di emergenza-urgenza dopo la pandemia?
  • Ci si metterà finalmente intorno ad un tavolo, appena passato il Covid, per stabilire, nero su bianco, i servizi da distribuire in maniera EQUA fra gli ospedali di Spoleto e Foligno?

Se a queste quattro domande, ci verrà risposto SI, con atti ufficiali immediati e non a parole, possiamo stare tranquilli; se ad una o più delle stesse, ci risponderanno VEDREMO, possiamo continuare a preoccuparci seriamente”.

Non resta che attendere l’esito dell’incontro, che visti gli ultimi sviluppi non fa presagire grandi riconciliazioni e a questo punto la decisione del TAR dell’Umbria che decreterà definitivamente il destino dell’ospedale di Spoleto. Il tutto mentre l’epidemia continua diffondersi in misura esponenziale.

© Ripriduzione riservata – Ha colaborato Sara Cipriani
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