Spoleto, il cinema "senza frontiere" racconta storie di dignità umana. 3 giorni di grandi film alla Sala Frau - Tuttoggi.info

Spoleto, il cinema “senza frontiere” racconta storie di dignità umana. 3 giorni di grandi film alla Sala Frau

Redazione

Spoleto, il cinema “senza frontiere” racconta storie di dignità umana. 3 giorni di grandi film alla Sala Frau

Gio, 05/07/2012 - 20:12

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Jacopo Brugalossi

Per il secondo anno consecutivo il “Without borders film Festival”, manifestazione umanitaria internazionale nata nel 2007, è ospite del Festival dei due Mondi di Spoleto, e nella cornice della Sala Frau darà vita ad una intensissima tre giorni di cinema, che si preannuncia densa di sentimenti ed emozioni. Ben dieci film saranno proiettati tra venerdì e domenica, in lingua originale con sottotitoli in italiano, tutti inediti in Italia. Il filo conduttore che lega le pellicole scelte quest’anno dal comitato di selezione è la dignità.

Storie di esseri umani – Il pubblico assisterà a film e documentari intensi, crudi, perfino crudeli a volte, che aprono delle finestre su pagine di storia poco conosciute. Tra questi “Saving Face”, vincitore del Premio Oscar 2012 per il miglior documentario, che racconta l’orribile pratica dello sfiguramento dei volti delle donne pakistane attraverso gli acidi. O “The way back”, dove i protagonisti sono dei prigionieri di guerra che scappano da un campo di lavori forzati in Russia. E’ sempre una guerra, quella guerra in Spagna, a far da sfondo alla storia di “Ispansi”, film che racconta la fuga di 3000 bambini dalla terra natìa verso la Russia. Il Without borders film festival è animato dallo scopo di raccontare e condividere le eccezionali esperienze di vita di questi esseri umani, così diversi tra loro ma mai così vicini. Ad accomunarli, la loro grande dignità, e la speranza, mai sopita, di “potercela fare”.

Condivisione – “Vogliamo creare condivisione – ha detto l’ideatrice della manifestazione Fiamma Arditi – non fare politica. E’ inevitabile che i temi trattati inneschino dei meccanismi di denuncia, ma il nostro scopo principale è raccogliere in un grande calderone questi focolai di passione sparsi in tutto il mondo e condividerli con gli stessi registi e con tutto il pubblico. Ogni film infatti – ha proseguito Fiamma Arditi – è collegato agli altri, poiché le storie raccontate vanno oltre qualsiasi barriera fisica e mentale”. Il grande lavoro degli organizzatori del Festival non si esaurisce nei tre giorni di proiezione. I film verranno proiettati in varie università americane e italiane (ad esempio il Dams di Bologna) per dar seguito al progetto di condivisione e stimolare i ragazzi a creare dei percorsi propri.

Registi a Spoleto – Alcuni dei registi non sono voluti mancare alla prima italiana dei loro lavori. Tra questi Rebecca Cammisa, messicana ma con antiche origini calabresi, che presenterà “God is the bigger Elvis”, film candidato agli Oscar nel 2012 che racconta la storia di una famosissima attrice che lascia il mondo dorato di Holliwood per farsi monaca. La regista ha confessato di aver sentito la priora del convento in cui è stato girato il film pronunciare la frase “God is the bigger Elvis” (Dio è il più grande Elvis), e di esserne rimasta talmente affascinata da averla scelta come titolo. La visita a Spoleto consente inoltre a Rebecca Cammisa di prendersi una pausa dal suo ultimo estenuante lavoro, un film-documentario che denuncia l’elevatissimo inquinamento delle acque di Città del Messico – dove perfino i topi muoiono avvelenati – e la mancanza di una qualsiasi forma di legge che imponga adeguati controlli e regolamentazioni al suo utilizzo. Stamani è arrivato a Spoleto anche Hesham Issawi, regista egiziano di “Cairo exit”. Il film, ideato quando Mubarak era ancora al potere, affronta i temi dei tabù sociali e culturali dell’Egitto e dell’opprimente condizione delle donne di quel paese. Issawi, che prima della rivoluzione viveva a Los Angeles ma ora è tornato a casa, ha confessato di aver avuto molti problemi nel girare il film. Ha dovuto sottoporre lo script alla censura che ha tagliato intere parti e dovuto interrompere per 3 mesi le riprese. Nonostante tutto ciò, “Cairo exit” è tuttora bandito in Egitto.

Asha Omar ospite d’eccezione – Non solo film e registi, ma anche eroi moderni in carne ed ossa. Ospite d’onore di questa quinta edizione del “Without borders film festival” sarà Asha Omar, la ginecologa somala laureata all’Unversità La Sapienza di Roma che nel 2005 ha deciso di far ritorno in patria e di contrastare tramite i mezzi dell’informazione e della chirurgia plastica ricostruttiva la pratica dell’infibulazione. La Omar, che si definisce una musulmana moderata e porta il velo per scelta, è costretta a vivere sotto scorta poiché è continuamente sotto minaccia di attentato da parte degli integralisti somali. Nel 2008 è stata eletta “Donna dell’anno”. Arriverà a Spoleto domani e si fermerà probabilmente fino al termine del Festival.

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