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Spoleto: differenziata ferma al 37%, lontanissimo obiettivo legge regionale – Sanzioni in vista

Redazione

Spoleto: differenziata ferma al 37%, lontanissimo obiettivo legge regionale – Sanzioni in vista

Mer, 23/01/2013 - 19:46

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Jacopo Brugalossi

A Spoleto la raccolta differenziata è ferma al 37% (due punti sotto la media dell’Area Vasta) con un incremento davvero esiguo rispetto al 2011, solo il 3,4%, e molte zone non ancora servite dal porta a porta. Sono a dir poco preoccupanti i dati che il presidente della Vus Maurizio Salari e il neo coordinatore Walter Rossi hanno sciorinato stamani di fronte alla giunta Benedetti.

“La città vuole risposte” – Numeri ben lontani agli obiettivi previsti per l’anno appena trascorso e che, stando alle parole rilasciate dal vicesindaco con delega alle politiche ambientali Stefano Lisci a margine dell’incontro odierno, “non solo non giustificano gli aumentati costi a carico dei cittadini ma mettono in forse il traguardo dell’ottenimento dell’EMAS, che per la nostra amministrazione è un punto di programma irrinunciabile”. Gli fa eco il sindaco Benedetti: “Spoleto non intende più aspettare. La città chiede risposte certe sulla raccolta differenziata, senza le quali non è più possibile giustificare i ritardi e le inadempienze”, ha tuonato il primo cittadino dopo la riunione, rintuzzando poi la polemica sulla figura del direttore generale chiesta dall’Ati e dai Comuni soci di Vus per approntare un nuovi piano industriale, che ad oggi non è stata ancora individuata.

Indietro rispetto a tabella di marcia – Tornando alla raccolta differenziata, c’è da registrare un brusco stop sulla tabella di marcia approvata col progetto originario del 2007, che prevedeva di domiciliare entro il 2012 il servizio di raccolta dei rifiuti urbani per oltre 42mila nuclei familiari, di cui 12.187 nel Comune di Spoleto, pari a circa l’80% dei nuclei residenti. Ebbene, Ai 6893 nuclei familiari di Spoleto, serviti al 31 dicembre 2011, che erano in linea con la tempistica del progetto, nel corso del 2012 si sono potuti aggiungere solo 360 nuclei di Cortaccione. Un incremento davvero esiguo, che cozza con gli aumenti della Tarsu a carico dei cittadini (+14%) messi a bilancio dall’amministrazione proprio per dare la necessaria “spinta” al decollo definitivo del servizio.

Vus non può assumere – L’impasse, fanno sapere i vertici della Valle Umbra Servizi, sarebbe stato determinato dall’impossibilità di incrementare la forza lavorativa necessaria per l’attuazione del programma, stanti le norme che di fatto impediscono nuove assunzioni alle amministrazioni locali, limitazioni che si riversano sulle società a partecipazione pubblica come la VUS. Per questa ragione è stato richiesto alla Corte dei Conti un parere sulla possibilità di procedere alle necessarie assunzioni.

La rabbia delle associazioni – In un clima già “rovente” di per sé, c’è da registrare la netta presa di posizione dell’Osservatorio Rifiuti Foligno-Spoleto (comprendente Legambiente, Cittadinanzattiva, Comitato Rifiuti Zero), che attraverso un comunicato stampa prima sottolinea il “fallimento delle politiche che dovevano portare entro il 2012 ad una percentuale di raccolta differenziata del 65%”, e poi si chiede perché “il dibattito pubblico continua a incentrarsi su aspetti che a nostro parere allontanano sempre di più la risoluzione dei problemi. La prima questione – sottolineano le associazioni – riguarda la figura manageriale che avrebbe dovuto risolvere i problemi gestionali dell'azienda (fu fatto addirittura un concorso) ma che è stata risolta “in economia” attribuendo al Dott. Rossi la funzione di coordinamento generale in quanto, così come ci era stato recentemente illustrato dal presidente di VUS Salari e confermato dal direttore dell'ATI3 Galilei, la legge impedisce di assumere e di aumentare le spese del personale (VUS essendo interamente pubblica è soggetta al patto di stabilità). Ci chiediamo se – prosegue la nota – in questa situazione così critica che rischia di mandare l'intero ATI3 in emergenza rifiuti, la figura manageriale che richiede nuovamente il Sindaco di Spoleto non sia l'ennesimo gioco delle parti nella spartizione di poteri tra Foligno e Spoleto, più che dettata dalla necessità di risolvere le difficoltà di un'azienda chiamata a gestire le problematiche ambientali di un intero territorio”.

Rischio multa – L’attenzione delle associazioni, in particolar modo del Comitato Rifiuti Zero che già stamani aveva inviato alle redazioni dei giornali un documento con alcune domande rivolte direttamente al sindaco Benedetti, si concentra invece sulle iniziative da mettere in campo per raggiungere quanto prima la percentuale del 65% di differenziata imposta dalla legge regionale, senza la quale si rischerebbe di incorrere in una pesante sanzione pecuniaria.

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