Spoleto, costrette a prostituirsi: arrestati fratello e sorella dai Carabinieri – Agende telefoniche passate al setaccio - Tuttoggi.info

Spoleto, costrette a prostituirsi: arrestati fratello e sorella dai Carabinieri – Agende telefoniche passate al setaccio

Redazione

Spoleto, costrette a prostituirsi: arrestati fratello e sorella dai Carabinieri – Agende telefoniche passate al setaccio

Mer, 27/02/2013 - 14:16

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Costrette a prostituirsi per compiacere due fratelli, un uomo e una donna, che tutti i giorni le accompagnavano sulla strada, alle porte di Spoleto, in cerca di clienti. A restituire la libertà a due ragazze di 25 e 28 anni sono stati i carabinieri della compagnia di Spoleto, diretta dal capitano Fabio Rufino, che in pochi giorni sono riusciti ad identificare e incastrare i responsabili.
Si tratta di P.T.V., 25 anni di nazionalità romena, incensurato, e della sorella O.A.M., 28enne, già nota alle forze dell’ordine (a suo carico pende l’accusa di estorsione ai danni di una prostituta che operava a Terni). A mettere i carabinieri in allerta erano stati alcuni residenti e automobilisti che avevano notato strani movimenti. Le due malcapitate venivano accompagnate tutti i giorni lungo la strada che da Spoleto porta a Castel Ritaldi e qui lasciate in attesa dei clienti. I pedinamenti e le osservazioni avviate dai militari hanno consentito di accertare che le due giovani ‘guadagnavano’ fra i 200 e i 300 euro al giorno, che finivano nelle tasche dei due fratelli. Il prezzo delle prestazioni variava fra i 30 e i 50 euro.
Tutti e quattro abitavano nella stessa abitazione in una frazione di Castel Ritaldi. E’ qui che a seguito di una perquisizione sono stati trovati 2.500 euro in contanti e diverse agendine dove i due fratelli annotavano numeri di telefono (probabilmente anche di alcuni clienti, molti dei quali provenienti dalla vicina Spoleto e da Terni) e introiti giornalieri. Ieri le manette. Ironia della sorte i due malviventi sono stati arrestati grazie a tre donne, il tenente Maggi, comandante del nucleo operativo che ha condotto le indagini, il pm Albano e il GIP Caramico che ha chiesto e ottenuto le due ordinanze di custodia cautelare.
L’uomo si trova ora ristretto nel supercarcere di Spoleto, la sorella in quello di Capanne di Perugia. Le indagini stanno continuando per accertare eventuali responsabilità anche nei confronti di terzi. Non si esclude che ai due possa essere contestato anche il reato di riduzione in schiavitù. Le due giovani nel frattempo sono state affidate ad una struttura protetta.
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