Grazie alla prontezza di una “nonnina” un possibile furto in un appartamento si conclude con una denuncia e un Foglio di Via Obbligatorio. Due nomadi, di cui una appena 20enne, sono state sorprese a tentare un furto in un appartamento di Spoleto. A dare l’allarme, verso le 10 di ieri, è stata una anziana signora che dallo spioncino di casa le ha viste armeggiare sulla porta dell’abitazione di fronte. Intuendo l’intenzione delle due ragazze la donna ha gridato e ha chiamato il 113 disturbando così le ladre che hanno desistito e se ne sono andate a gambe levate.
Trovate alla stazione – Una pattuglia della Polizia è immediatamente intervenuta sul posto e sulla scorta delle dettagliate descrizioni fornite dalla testimone ha fermato le due ragazze alla stazione ferroviaria, dove stavano per partire. A seguito dei primi accertamenti gli agenti hanno rinvenuto, all’interno di una delle borse, un set di arnesi da scasso. Poi, accompagnate in Commissariato per l’individuazione personale, una delle due è stata riconosciuta come colei che aveva tentato il furto presso l’abitazione.
Coinvolta in altri furti – Nel corso degli ulteriori accertamenti, sospettando che le due ragazze potessero essere le autrici di altri furti commessi in città nei giorni scorsi, gli uomini del Vice Questore Aggiunto dr. Claudio Giugliano, coordinati dal Sostituto Commissario Marco Propersi, hanno avuto modo di accertare che le due avevano già commesso altri colpi, in particolare un furto avvenuto lo scorso 3 settembre ai danni dello spoletino P.F. il quale, ben ricordandone la fisionomia, ha riconosciuto una delle due ragazze come quella che si era introdotta in casa sua e che, scoperta in flagrante, era fuggita dopo aver arraffato alcuni preziosi.
Denuncia e foglio di via – Effettuato il riconoscimento R.C. veniva denunciata in stato di libertà per furto aggravato e possesso ingiustificato di arnesi atto allo scasso e munita di Foglio di Via Obbligatorio emesso dal Questore di Perugia con divieto di ritornare nel territorio del comune di Spoleto per tre anni. L’altra ragazza, D.V., minorenne, è stata invece affidata ai servizi sociali.