Marco Patuano intervistato da Paolo Mieli ospite dell’ultimo incontro delle “Conversazioni”, il format che Aleteia Communication ha portato alla 57esima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, racconta la carriera in Telecom dove lavora da più di 20 anni, la passione per i nuovi mezzi di comunicazione e per i social, Twitter su tutti. Al centro della conversazione le nuove sfide di chi opera nel mercato della tecnologia: le reti, i diritti d’autore e la privacy. E sarà davvero la privacy a rappresentare una grande partita per l’Europa “In Europa – dice Patuano- il diritto di privacy è un diritto dell’uomo, negli Usa è un diritto commerciale. Ciò significa che la privacy per le azienda americana può essere esplorata più facilmente che in Europa” E questo ha riflesso immediato sull’economia: “Le prime 24 aziende che si occupano di economia digitale sono americane, la 25esima è europea”.
“Telecom circa un anno fa ha iniziato un avvicinamento per arrivare ad essere una public company, perdendo il vincolo con grandi azionisti. Ora abbiamo un consiglio amministrazioni moderno, indipendente. Ieri abbiamo concluso il piano di azionariato per i dipendenti con un eccesso di domanda e avremo circa 1,5 % del capitale in mano ai dipendenti”
Quanto alle priorità dell’azienda Patuano non ha dubbi: l’innovazione “Un’azienda che si preoccupa solo dei propri debiti è un’azienda che ha segnato la sua fine. Oggi siamo tornati a crescere e adesso dobbiamo tornare ad assumere. Un’azienda che si occupa di innovazione non può non assumere dal 2006, ogni anno abbiamo un anno in più” E per innovare bisogna investire sui giovani “Quest’anno Telecom Italia ha finanziato 100 PHD ha formato masterizzandi” dice Patuano.
E per il futuro? “ Gli anni 2014 e 2015 vedranno alcune migliaia di assunzioni. Da qui dobbiamo partire per avviare un cambio di business model”. In questa conversazione Patuano racconta anche l’esperienza in Brasile, dove arriva agli inizi degli anni 2000 come CFO di Tim Brasil “E’ il 2002 e il Brasile ha un tasso di povertà sopra 50% che riesce a far scendere in 10 anni sotto al 20%” Erano gli anni in cui si stava esaurendo il ciclo di Fernande Enrique Cardoso e sull’ascesa di Lula, Patuano racconta:“Fernade Enrique capisce che aver aperto l’economia attraverso la privatizzazione non poteva bastare, serviva un processo di inclusione sociale. Da liberista Cardoso capisce che solo un uomo della sinistra poteva portare avanti questo percorso” .
“E – continua Patuano – Cardoso è supportato in questo processo dalle 20 famiglie più potenti che appoggiano l’ascesa di Lula. Capace di rendere possibile un movimento culturale al quale partecipano sinistra e liberali”. E quando Mieli chiede se Renzi può innescare in Italia un processo come quello di Lula in Brasile, Patuano risponde” Con le dovute differenze anche in Italia con Renzi sembra che si stia andando in quella direzione, verso un momento in cui la cosa più importante sia fare, indipendentemente dalle differenze tra destra e sinistra”.