Domenica 21 febbraio a Spoleto è stato celebrato il Giubileo e la Stazione Quaresimale dei Vicariati della Valnerina e del Ternano che comprendono le parrocchie di Norcia e zona pastorale ad essa collegata, S. Eutizio, Cascia, Avendita, Pian di Chiavano, Roccaporena, Poggioprimocaso, Poggiodomo, Monteleone di Spoleto, Cerreto di Spoleto, Sellano, Verchiano di Foligno, S. Anatolia di Narco, Vallo di Nera, Scheggino, Ferentillo, Polino, Arrone, Montefranco, Torreorsina, Collestatte, Cesi di Terni e Portaria di Acquasparta. L’arcivescovo mons. Renato Boccardo ha accolto parroci e fedeli nella chiesa di S. Filippo Neri, dove è stata celebrata la liturgia penitenziale che ha permesso ai presenti di sperimentare l’abbraccio dell’infinita misericordia del Padre. «Nella confessione – ha detto il Vescovo – Dio ci ripete: tu sei mio figlio, ti voglio bene, fa’ di me una creatura nuova». Al termine, si è avviata la processione verso la Basilica Cattedrale per la celebrazione eucaristica giubilare: Arcivescovo, preti e fedeli sono entrati in Duomo dalla Porta Santa della Misericordia. La Messa è stata animata nel canto dal coro della parrocchia di Cascia. Presenti i membri, con il loro abito tradizionale, di alcune Confraternite delle parrocchie di Cerreto di Spoleto e di Vallo di Nera.
Nell’omelia mons. Boccardo ha commentato il Vangelo della Trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor proposto dalla liturgia della II Domenica di Quaresima: «Fin da ora – ha detto – il nostro compito è quello di trasfigurare il cuore, così da essere pronti per la trasfigurazione del corpo il giorno del giudizio». Il Presule ha tracciato tre vie per far ciò: «Conoscere Gesù, leggere e ascoltare la sua parola e comprendere cosa dice a me nelle situazioni concrete che vivo; imitare Gesù, pensare e agire come lui, passare (nel tempo che stiamo vivendo, ndr) facendo il bene; essere in comunione con Gesù, stare insieme a lui, ricordarci che ci vuole bene anche quando noi ci dimentichiamo di lui». Poi, l’invito di mons. Boccardo a perseverare nella preghiera, modalità per essere in sintonia con Dio. «Un cristiano che non prega – ha detto – è un cristiano che non vuole vivere». Prima della liturgia offertoriale, l’Arcivescovo ha invitato i fedeli che riempivano la Cattedrale a pregare per mons. Lanfranco Chiaretti, parroco emerito di Arrone, morto all’improvviso poco prima di partire per Spoleto dove avrebbe preso parte, insieme al suo successore don Davide Travagli e agli arronesi, alla Stazione quaresimale e al Giubileo dei Vicariati: «Al buon Dio – ha detto – chiediamo di accogliere don Franco nella luce della vita eterna». Le offerte raccolte durante la Messa verranno devolute alla Mensa della Misericordia, opera segno della Caritas diocesana. Al termine della Celebrazione l’Arcivescovo ha salutato tutti i fedeli sotto il portico della Cattedrale.