E’ di 35 milioni di euro (l’anno precedente l’attivo era stato di 55 milioni) il risultato del bilancio consolidato per l’esercizio 2017 della Regione Umbria, approvato dall’Assemblea regionalecon i voti favorevoli di Pd e Misto-Mdp, e quelli contrari di M5S, Lega, FI, FdI, Misto-Rp/Ic.
Si tratta di un documento contabile a carattere consuntivo di natura esclusivamente tecnica, previsto dal decreto legislativo ‘118/2011’, che fotografa il risultato economico e patrimoniale del cosiddetto ‘Gruppo amministrazione pubblica’ composto da Regione, enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate con lo scopo di fornire uno strumento informativo dei dati economici e patrimoniali del gruppo inteso come una unica entità, distinta dalle singole società o enti che lo compongono. Il perimetro di consolidamento per il 2017 è composto da 12 soggetti (nel 2016 erano 3). Oltre alla Regione ne fanno parte: Umbria Tpl, Umbria Digitale, Sviluppumbria, Parco Tecnologico Agroalimentare 3A, Ater, Adisu, Arpa, Agenzia Forestale regionale, Aur, Centro per le pari opportunità, Umbraflor.
Un Bilancio che, evidenzia la maggioranza, esprime conti sani e documenti contabili corretti, con ampie garanzie per le programmazioni future. La minoranza boccia il Bilancio non per i numeri indicati, ma per le politiche che hanno portato ad essi, ritenute inefficaci a far uscire l’Umbria dalla crisi economica.
“Le istituzioni si caratterizzano non solo per l’efficienza ma anche per i risultati, che non sono certificati solo dai numeri, ma anche, ad esempio, dalla qualità e dall’efficienza del sistema sanitario, come anche dalla qualità delle prestazioni, dall’universalità dell’accesso ai servizi, da un reale esercizio del diritto alla salute. Restituiamo dunque la giusta dimensione al bilancio consolidato, che pure non presenta elementi su cui discutere come è stato fatto stamani in Aula” ha detto la presidente Marini nella sua relazione. Spiegando che non si possono mettere a confronto le variazioni sulle voci di attivo e passivo del bilancio consolidato 2017 rispetto al bilancio consolidato 2016, dove c’erano di fatto due soggetti oltre ad Assemblea e Giunta c’erano Ater e Umbria mobilità, mentre oggi ci sono tutte e 16 le società partecipate.
Marini ha sottolineato l’utile di circa 35 milioni, il risultato della gestione ordinaria pari a 60 milioni; il totale dell’attivo consolidato, che era pari a 2 miliardi e 448 milioni nel 2016 ed è passato a 2 miliardi e 975 milioni nel 2017, tra immobilizzazioni e attivo circolante. “Il totale del passivo consolidato – ha aggiunto – credo che vada visto dal patrimonio netto, 417 milioni, fondi per rischi e oneri 102 milioni, quindi chiarendo cos’è il passivo dell’Ente Regione, è un fondo obbligato di 102 milioni accantonato per rischi e oneri, di cui io auspico una riduzione. Il patrimonio netto è di 417 milioni, con 371 milioni di euro di riserve“. Infine, Marini ha parlato del debito: “I debiti di finanziamento sono un miliardo 527 milioni di euro, riferiti ovviamente principalmente alla Giunta per investimenti effettuati negli anni per i relativi mutui”.