Nella Legge di Bilancio 2024 l'approvazione delle misure richieste da Castelli. Ma non sono buone notizie. Arriva la fine per il CAS affitti
La recente approvazione della Legge di Bilancio segna un capitolo importante nel processo di ricostruzione delle aree dell’Appennino centrale, colpite dal devastante sisma del 2016-2017. Il governo, guidato dal Presidente Meloni, ha infatti approvato il finanziamento aggiuntivo di 1,5 miliardi di euro per la ricostruzione pubblica, oltre ad approvare la stabilizzazione di oltre 350 operatori impegnati nelle amministrazioni pubbliche.
Il commissario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli che a margine la cabina di coordinamento sisma del 21 dicembre già anticipato le azioni significative in merito alla programmazione dell 2024, ha enfatizzato le misure agevolative che riguardano i comuni del cratere, per una “transizione verso la normalità”.
Aspetti chiave del finanziamento
La nuova legge di bilancio non solo prevede un incremento dei fondi per la ricostruzione pubblica, ma anche un supporto continuo e strutturato. La stabilizzazione di 359 dipendenti pubblici (in Umbria sono 34: 32 in Comuni e Province, 2 in Regione) prevede l’assunzione tempo indeterminato. Saranno finanziati dallo Stato fino al loro pensionamento.
La dichiarazioone del commissario Castelli
“La Legge di Bilancio appena approvata conferma la grande attenzione che questo governo sta dedicando alle aree dell’Appennino centrale colpite dal sisma del 2016-2017. Sono infatti presenti tutte le misure che ci consentono di affrontare il 2024 potendo contare sugli strumenti necessari per proseguire,
accelerando, in quel cambio di passo che nel corso di questo anno abbiamo impresso alla ricostruzione”.
Dichiara il commissario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016. “Per prima cosa abbiamo pensato ai cittadini, ai comuni e alle imprese del cratere, confermando le misure agevolative che consentano loro di vivere e operare in questa fase di transito verso quella normalità alla quale tutti vogliamo tornare. La ricostruzione pubblica ha anche ottenuto un finanziamento aggiuntivo di un miliardo e mezzo di euro ed è stata garantita la stabilizzazione di oltre 350 operatori impegnati ogni giorno nelle pubbliche amministrazioni in attività connesse al sisma.
Desidero dunque ringraziare il Governo, e in particolare il Presidente Meloni, e tutta la maggioranza per quanto è stato fatto. Il segnale di cambiamento rivolto verso questi territori è evidente. Ora ci accingiamo ad affrontare un anno che sarà cruciale per l’Appennino centrale perché, dopo i passi in avanti compiuti, dobbiamo garantire continuità e al contempo velocizzare ulteriormente il processo di ricostruzione. La speranza verso il futuro ha cominciato a riaccendersi, ai primi segnali che abbiamo dato ne devono seguire molti altri. Sarà un lavoro favorito dalla grande cooperazione istituzionale che abbiamo costruito grazie ai Presidenti delle Regioni che hanno sempre lavorato in una logica di squadra e nel segno dell’unità”.
Cambiamenti nelle politiche di sostegno
Ma non sono tutte buone le notizie. Parallelamente, arriva una stretta nelle politiche di sostegno ai terremotati. Dopo 7 anni e mezzo dal sisma, viene introdotto uno stop al contributo per l’autonoma sistemazione (Cas) per coloro che erano in affitto alla data del sisma. Questa decisione, annunciata dal commissario Castelli, è parte di una strategia più ampia per ridurre il numero di famiglie che vivono fuori casa, attualmente stimato in 12.319 nuclei familiari, tra soluzioni abitative emergenziali e cas.
Nuove scadenze e regolamentazioni
Il governo ha impostato scadenze precise per la presentazione dei progetti di ricostruzione. Il 31 dicembre 2023 è la data limite per i percettori di Cas, mentre per gli altri casi la scadenza è fissata al 31 dicembre 2024. Queste scadenze sono parte di una pianificazione più ampia, mirata a velocizzare e rendere più efficiente il processo di ricostruzione.
Qui tutti i dettagli e le scadenze:
Immagine di repertorio in copertina