Alessia Chiriatti
Una specie di negozio del lusso quello che gli agenti della Mobile e della sezione antirapina si sono trovati davanti. Telefoni cellulari, cappotti di marca e vari altri capi di abbigliamento, computer, macchine fotografiche. Refurtiva per diverse migliaia di euro, più denaro contante per altri 6 mila euro. Un caveau della ricettazione, scoperto in via San Prospero a Perugia, è stato al centro delle indagini degli uomini di Marco Chiacchiera. L'operazione ha portato a cinque fermi di polizia per altrettanti soggetti considerati gli autori di una serie di furti messi a segno tra Perugia e Arezzo.
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Aggiornamenti – Una vera e propria offensiva contro i furti quella della Seconda Sezione Criminalità Diffusa della Questura di Perugia: l'operazione di tre giorni fa era infatti solo la prima di una lunga serie. Una prova, questa, che la percentuale dei furti tende ad aumentare, e che l'allarme sociale è enorme. Particolare importante dell'operazione è che i colpi sono stati commessi nei luoghi più disparati, e non solo nelle case. Sono furti “con destrezza” effettuati nei ristoranti, in discoteca, nelle scuole. Tutto è cominciato con un iPhone rubato: gli agenti perugini sono riusciti a risalire ad una scheda telefonica, già inserita nelle indagini della procura, che combaciava con un furto segnalato da un ristoratore. Dopo un'attività di indagine capillare, ma breve, condotta a partire da più di una settimana fa, e dopo aver individuato alcuni sospetti, gli agenti hanno trovato in Via San Prospero, a Perugia, il covo della banda. Alla vista degli agenti i 5 inquilini, tutti di nazionalità algerina e di età compresa tra i 48 e 30 anni, hanno cominciato a lanciare la refurtiva dalla finestra. Poi, con la polizia in casa, hanno provato a convincerli che la roba fosse la loro.
La refurtiva – 35 telefoni tra iphone e smartphone, 6 computer, una reflex, radio e autoradio, orologi da polso, occhiali da sole, capi di abbigliamento tra cui alcuni cappotti della marca Woolrich, 6000 mila euro in contanti: questo quanto trovato nella casa di Via San Prospero. Gli agenti stanno ora cercando di capirne la provenienza. Gli oggetti sarebbero comunque tutti stati rubati tra Arezzo e Perugia, e ci sarebbe modo di collegarli ad alcuni furti messi a segno nel Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Perugia, in alcune discoteche, licei, ristoranti, come anche nel famoso locale del capoluogo umbro La City. I 5 algerini, dei quali solo uno ha dei precedenti specifici, sono ora tutti in fermo per ricettazione, non essendoci flagranza di reato. Sono stati inoltre trovati in possesso di documenti falsi, di cui un passaporto belga. Sulle indagini sta lavorando, insieme alla Questura, anche la Dottoressa Milani.
Tra la refurtiva c'è anche uno zainetto del grifetto, probabilmente di proprietà di un bambino o di un adolescente: al suo interno degli oggetti da tennis. Chiunque riconoscesse tra le foto oggetti di sua proprietà può recarsi in Questura.
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