Quale didattica a distanza per le scuole?
Scuole chiuse ‘a metà’ per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, la Governatrice dell’Umbria, Donatella Tesei, ha anticipato alcuni contenuti della bozza di ordinanza che sancisce la stretta anche sulle scuole.
Coronavirus e scuola, si chiude al 50%
Nonostante il ministro Azzolina avesse chiesto che il mondo della scuola non si fermasse, l’Umbria ha scelto per il taglio delle ore di lezione che verranno effettuate al 50% a distanza. La Regione, infatti, obbliga le scuole, da mercoledì 21 ottobre, alla didattica a distanza per ogni giorno di lezione per il 50% degli studenti nelle scuole superiori, statali e paritarie. Garantite, invece, le lezioni in presenza dal nido alle scuole medie. Per l’Università c’è la raccomandazione di applicare le lezioni a distanza per il 70% delle lezioni. Salvo per le matricole del primo anno. La scelta del 50% sarebbe anche funzionale, con una turnazione predisposta, alla fruizione dei laboratori per le scuole tecniche che hanno gran parte delle ore di didattica impegnate in materie pratiche.
Donatella Tesei
“Non si esclude – chiarisce Tesei – che poi si possa arrivare a percentuali anche superiori”. Prospettiva che, dall’intervento dell’assessore Coletto, appare quasi scontata. Perché, ricorda l’assessore, se le scuole sono sicure, i momenti di aggregazione prima e dopo le lezioni ed i trasporti sono stati il detonatore del Coronavirus in questa seconda ondata. Nonostante non sia mai stato superato l’80% di capienza dei mezzi pubblici – secondo i dati riportati da Tesei – si è comunque deciso di intervenire con la possibilità di ridurre ancora al 60% la capienza dei posti disponibili nei mezzi di trasporto.
Quale didattica?
Non è ancora chiaro se la Tesei abbia pensato a una Didattica a Distanza nel senso stretto, cioè aule vuote e docenti a casa in collegamento asincrono, oppure l’attivazione della Didattica a Distanza Integrata. In questo caso è previsto che solo una parte della classe partecipi alle lezioni in classe e l’altra parte in collegamento sincrono.
Disagi per le scuole
Difficile pensare che con sole 24 ore di preavviso le scuole possano mettere in moto la complessa machina organizzativa per garantire il regolare svolgimento delle lezioni a partire da mercoledì, visto che ancora non c’è una testo di riferimento chiaro e preciso. E tutto a prescindere dalle modalità di didattica a distanza pensate. Molto è lasciato alla libera interpretazione dei dirigenti che, ancora una volta, saranno chiamati all’ennesima ‘sfida’ per garantire la formazione degli studenti.