Scuola di Polizia Spoleto, sostegno unanime dalla II^ Commissione consiliare della Provincia - Tuttoggi.info

Scuola di Polizia Spoleto, sostegno unanime dalla II^ Commissione consiliare della Provincia

Redazione

Scuola di Polizia Spoleto, sostegno unanime dalla II^ Commissione consiliare della Provincia

Mer, 11/12/2013 - 10:53

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La II Commissione consiliare permanente della Provincia di Perugia, presieduta da Giampiero Fugnanesi, ha fatto proprio l’ordine del giorno, presentato dal consigliere Giampiero Panfili (Pdl-Fi) relativo al futuro dell’Istituto per Sovrintendenti della Polizia di Stato di Spoleto. All’unanimità è stato deciso infatti di portare il documento all’approvazione del Consiglio provinciale, dopo aver incontrato l’onorevole Gianpiero Bocci, sottosegretario all’Interno al quale si chiederà in tempi stretti un incontro accogliendo la proposta dell’assessore provinciale Piero Mignini che ha partecipato alla seduta della Commissione insieme al collega di giunta, Domenico De Marinis.

In apertura Panfili ha chiarito il rischio di chiusura che incombe sulla Scuola di Polizia legata a calcoli ragionieristici da parte del Ministero che non tengono conto di alcune specificità e peculiarità di una struttura moderna e a norma, né dei risvolti positivi nel tessuto socio-economico del territorio spoletino più di altri alle prese con la crisi.

Nei particolari della vicenda sono entrati i rappresentanti regionali e provinciali dei sindacati della Polizia di Stato Massimo Pici (Siulp), Antonio Errico (Consap) e Moreno Elia (Sap). Proprio quest’ultimo, rappresentante di base dell’Istituto per Sovrintendenti di Spoleto ha chiaramente illustrato i motivi di incertezza che scaturiscono sul futuro della scuola e tracciato le possibili soluzioni per uscire dall’impasse. Costruita con fondi Inpdap, quindi pubblici, la struttura che si articola su 50mila metri quadrati di superficie – 12 distinti edifici ad elevati criteri antisismici e in piena attuazione delle norme di sicurezza, ampie aree verdi, 504 posti letto, 6 unità abitative e 2 ampi appartamenti – è stata poi cartolarizzata (venduta) ai privati. Attualmente il ministero versa alla società proprietaria 3 milioni e 900mila euro l’anno, in parte recuperati con le opere di manutenzione che la società stessa assicura per la perfetta efficienza della struttura in quanto quotata in borsa. La proposta è quella di accorpare nella struttura tutte le forze di polizia e di sicurezza per le quali attualmente nel territorio di Spoleto il Ministero sta pagando un affitto: 240mila euro per la caserma dei vigili del fuoco, 50mila per la sede della Guardia di Finanza, 150mila euro per il Commissariato sul quale, tra l’altro pende un decreto di sfratto.

I sindacati di polizia hanno stimato che (comprese le spese di gestione) si potrebbero ottenere risparmi per 700mila euro. Il Ministero potrebbe inoltre ottenere dalla società la revisione, al ribasso, del contratto di affitto, considerato che se la scuola fosse dimessa difficilmente un immobile di tali dimensioni e concepito specificatamente per le esigenze dell’Istituto per Sovrintendenti di Polizia. Altre cifre: 12mila i poliziotti formati nella scuola, in 22mila negli ultimi due anni hanno usufruito del poligono di tiro uno dei pochi a norma in Italia. L’auditorium da 436 posti è stato messo a disposizione di convegni e incontri, su richiesta di associazioni, istituzioni e iniziative promosse dal territorio. Insomma una risorsa non un costo per la collettività, tanto più importante perché dà valore aggiunto non solo a Spoleto, ma all’intera Umbria costituendo un punto di eccellenza. “Questa struttura se svuotata sarebbe un monumento allo spreco”: è stato il parere unanime dei presenti che si sono impegnati a portare avanti la difesa di questa struttura non “partorendo” soltanto un documento del Consiglio provinciale, ma promuovendo azioni politiche-istituzionali. La situazione della scuola di Polizia di Spoleto – è stato sottolineato – è emblematica di situazioni che riguardano anche altre strutture della Provincia e dell’Umbria verso le quali è doveroso intervenire con decisione affinché si esca dai tagli lineari dettati dall’emergenza e si proceda secondo una programmazione generale che valuti le situazioni caso per caso. Al dibattito sono intervenuti, tra gli altri: Luca Baldelli (Prc), Laura Zampa (Pd), Piero Sorcini (Fi), Claudio Fallarino (Pd).

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