Via libera dal Consiglio comunale di Perugia, con i voti favorevoli della maggioranza e l’astensione dell’opposizione che chiedeva il rinvio della pratica, all’adozione del piano attuativo, in variante al Piano regolatore generale (parte operativa), per la realizzazione del nuovo ipermercato in via Settevalli, nell’area dell’ex Mercato Ortofrutticolo.
Un progetto che non piace pienamente a nessuno, ma di fronte al quale nessuno in Aula se l’è sentita di dire un secco “no”. Perché l’area dell’ex Mercato ortrofrutticolo è in uno stato di degrado da anni. E perché comunque si tratta di un investimento privato importante sulla città. Anche se poi, riguardo agli aspetti che non convincono, centrodestra e centrosinistra si sono rimpallati le responsabilità, tra vecchia e attuale amministrazione.
L’iter progettuale
Il Prg tra le zone di trasformazione urbanistica annovera le “Aree centrali a funzione integrata – Ac.Fi” dove gli interventi assumono particolare rilevanza nel recupero e nella riqualificazione urbanistica a livello locale, da favorire anche con il ricorso a meccanismi di tipo premiale.
Nel maggio 2023 è stata presentata una proposta di piano attuativo avente ad oggetto il recupero dell’area “ex mercato Ortofrutticolo” di Perugia.
Si tratta del comparto “Ac.Fi 3b” di via Settevalli (superficie catastale pari a mq 18.340) in cui il TUNA consente la realizzazione di una SUC edificabile variabile da 11.895 mq (attuazione ordinaria) a 17.843 mq (attuazione concertata), un mix funzionale di destinazioni d’uso (residenziale, direzionale-produttivo e per servizi) e un’altezza massima di 16 metri.
In conformità alla delibera consiliare n.81/2023, con cui è stata approvata la variante al Prg per la localizzazione e realizzazione del Bus Rapid Transit, l’attuazione del comparto comporta altresì la cessione gratuita delle aree interessate dal “Corridoio infrastrutturale del BRT”, da regolare in sede di piano attuativo.
L’intervento
La proposta privata comporta la completa demolizione dell’edificato esistente e la realizzazione di un insediamento commerciale, consistente in un unico edificio, e relative opere di urbanizzazione, con le seguenti destinazioni d’uso, per una SUC massima di mq 13.120 e altezza di 16 metri: SUC a destinazione IC pari mq 7.550, di cui massimo 3500 destinati a superficie di vendita, SUC a destinazione autorimessa privata pari a mq 5.570.
La proposta di trasformazione urbanistica interessa un’area privata, in disuso e da riqualificare e con il piano attuativo, in variante al PRG, viene previsto un intervento di recupero del patrimonio edilizio esistente attraverso la modifica della destinazione dell’area da comparto “Ac.Fi” a zona per insediamenti commerciali “IC”, in conformità ai criteri fissati dalla delibera consiliare n. 15/2011 che incentiva la riqualificazione urbanistica a livello locale, anche attraverso il ricorso a meccanismi di tipo premiale e/o compensativo.
Sono stati acquisiti i pareri tecnici favorevoli, con riferimento alle opere di urbanizzazione che il soggetto attuatore si è impegnato a realizzare, alla congruità del costo di realizzazione delle stesse, nonché alla compatibilità dell’intervento con le condizioni geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e sismiche del territorio. Per il competente servizio della Regione Umbria non è inoltre necessario sottoporre a VAS il piano attuativo pur nel rispetto di raccomandazioni (riportate nella DD n.8860 del 21 agosto 2023).
Gli attuatori si sono resi disponibili ad eseguire direttamente le opere di urbanizzazione previste nel piano, a scomputo della quota di contributo relativa agli oneri di urbanizzazione primaria.
In sede di definizione del piano attuativo, sono stati altresì disciplinati gli obblighi di cessione gratuita, previa demolizione dei fabbricati esistenti, delle aree interessate dal corridoio infrastrutturale del BRT; tali terreni, saranno ceduti, liberi da fabbricati, in sede di convenzione urbanistica.
La monetizzazione dell’area a parcheggio
L’attuatore ha interamente reperito lo standard a verde e chiesto di monetizzare parte dell’area da destinare a parcheggio pubblico (pari a 190 stalli di sosta); la richiesta è stata positivamente valutata dalla U.O. Mobilità e Infrastrutture in ragione della vicinanza alle nuove fermate della linea Bus Rapid Transit “che potrà garantire una elevata frequenza dei passaggi del trasporto pubblico urbano con conseguente facilità di raggiungimento da parte dell’utenza delle varie attività commerciali presenti”; l’importo della monetizzazione è quantificato in 680.732 euro e sarà versato in sede di rilascio del permesso di costruire.
La proposta di trasformazione urbanistica interessa un’area privata, in stato di abbandono e da recuperare, ricorrendo la fattispecie di cui alla DCC 15/2011 che incentiva la riqualificazione urbanistica a livello locale, da favorire anche con il ricorso a meccanismi di tipo premiale; in particolare trattasi della riqualificazione di insediamenti esistenti che saranno destinati a sede di funzioni e attività in armonia con quelle presenti nell’area in cui è collocato l’intervento;
In base a quanto stabilito dal P.R.G. per le zone “Ac.Fi”, l’area oggetto di interesse esprime una SUC, in procedura ordinaria, pari a mq 11.895.
“La SUC proposta in “IC” con la presente variante prevede un utilizzo massimo di mq 13.120, con un incremento della SUC ammessa rispetto a quella prevista in procedura ordinaria pari a mq 1.225; tale incremento di SUC, sulla base dei parametri economico-premiali”, di cui alla DCC n.15/2011, “comporta la corresponsione di un contributo straordinario pari a 170.275 euro, che il soggetto attuatore si è impegnato a versare”. La contribuzione straordinaria corrisponde a 139 euro/mq per mq 1225 di SUC aggiuntiva rispetto a quella realizzabile in via ordinaria; l’obiettivo di riqualificazione urbanistica a cui è destinata la suddetta contribuzione viene indicato in opere ed interventi pubblici da realizzare nella medesima UUT 14.
La proposta di variante prevede la modifica del comparto “Ac.Fi 3b” in zona per insediamenti commerciali “IC”, avente questi contenuti:
-riclassificazione dell’area “Ac.Fi 3b” di via Settevalli in zona a Insediamenti commerciali – IC”, con la seguente specifica: “Nel comparto IC ubicato in zona via Settevalli (ex mercato ortofrutticolo), posto in adiacenza al comparto Acfi 3a, è ammessa, previa demolizione dei fabbricati esistenti, la realizzazione di un edificio con le seguenti grandezze: – SUC a destinazione “IC” di mq 7.550, di cui massimo 3500 destinati a superficie di vendita, – SUC a destinazione autorimessa privata mq 5.570. Altezza massima degli edifici pari a 16 metri”.
-introduzione di una prescrizione particolare all’art.142 del T.U.N.A. (n.7) che subordina l’attuazione del comparto al rispetto delle seguenti condizioni: – cessione gratuita delle aree interessate dal “Corridoio infrastrutturale del BRT”, libere da edifici; – demolizione degli edifici interferenti con il “Corridoio infrastrutturale del BRT” o, in alternativa, a richiesta del Comune, corresponsione delle somme sostenute dall’amministrazione per la demolizione dei fabbricati stessi;- corresponsione di una contribuzione straordinaria, quantificata in ragione dell’incremento di SUC a destinazione “IC” assegnata con la variante al PRG per l’introduzione del comparto. Detta contribuzione, quantificata in 170.275 euro, è versata in sede di convenzione urbanistica e comunque entro due anni dall’approvazione del piano attuativo.
La variante al Prg
Il piano attuativo è da intendersi in variante al P.R.G., Parte Operativa.
La destinazione d’uso prevista per l’edificio progettato è compatibile con quanto il T.U.N.A. ammette per gli interventi di recupero in ambito “Ac.Fi”.
L’intervento non comporta alcun incremento di consumo di suolo in quanto tutte le superfici dell’area risultano già edificate e asfaltate, mentre propone una notevole riduzione delle volumetrie massime ammesse dal P.R.G. per la zona (mq 17.843, in attuazione concertata).
Nello schema di convenzione predisposto, sono stati precisati tutti gli oneri ed i vincoli previsti all’art.57 della legge regionale n. 1/2015 relativamente alle modalità ed ai tempi di realizzazione e cessione delle opere di urbanizzazione afferenti al piano, con particolare riferimento all’assunzione, da parte del soggetto attuatore, dell’esecuzione diretta delle opere stesse.
Nella bozza di atto unilaterale allegato sono stati regolati gli impegni urbanistici di cessione delle aree interessate dal Bus Rapid Transit, previa demolizione dei fabbricati esistenti e di versamento della contribuzione straordinaria, corredati da idonea garanzia fidejussoria; l’infruttuoso decorso del termine previsto per l’adempimento di detti impegni urbanistici comporterà l’obbligo all’immediato pagamento delle somme garantite, anche tramite incasso della relativa polizza fidejussoria.
Il Comune acquisirà in proprietà tratti di viabilità. Più in dettaglio, l’ente prenderà in carico il tratto di via del Mercato, adiacente il comparto, l’adeguamento dell’intersezione stradale su via Tuzi, via Pennetti Pennella e via Piccolpasso.
Il privato dovrà versare per la monetizzazione della superficie da destinare a parcheggio pubblico 680.732 euro e a titolo di contribuzione straordinaria 170.275 euro.
Il dibattito
Lungo ed articolato il dibattito, aperto da Paolo Befani (FdI) secondo cui è anomalo il cambio di visione di alcuni gruppi della maggioranza rispetto a posizioni assunte in passato. La stessa maggioranza che negli anni ’90 ha dato il via libera alla massiccia operazione commerciale di Collestrada che tanti disagi sta ancora oggi creando al territorio perugino.
Stefano Nuzzo (M5S) ha riconosciuto di non essere entusiasta del progetto, ritenendo che per riqualificare aree non si debba passare necessariamente per la realizzazione di spazi commerciali. In quest’ottica serve una profonda revisione del Prg soprattutto in merito alle aree Acfi risultate un vero fallimento per la pianificazione urbana.
L’attuale Amministrazione non ha tuttavia molti strumenti per opporsi specie su questo piano che rappresenta la ratifica di un atto proveniente dalla scorsa giunta e che la stessa non ha in alcun modo bloccato, come invece vorrebbe far credere. Appare ad oggi impossibile bloccare il progetto in quanto strettamente legato al brt (cessione di aree a titolo gratuito).
Nuzzo ha comunque voluto riferire gli aspetti positivi della pratica: riduzione della suc, cessione gratuita di aree al Comune per il brt, riqualificazione di un’area dismessa, disponibilità di fondi per riqualificare via Piccolpasso, saldo positivo del verde, realizzazione di 80 posti auto pubblici, riqualificazione di via del Mercato, monetizzazione parcheggi per circa 680mila euro, realizzazione di impianto fotovoltaico.
La consigliera Margherita Scoccia ha rimarcato che ogni variante al prg rappresenta una scelta politica, come è quindi quella in discussione. Il progetto in esame è molto dibattuto e registra alcune carenze al suo interno: per questo non è un atto cui si debba dire sì a prescindere, visto che avrebbe richiesto opportune revisioni.
Va infatti ad incidere su un’area abbastanza satura creando un comparto interamente commerciale che rischia di compromettere pesantemente gli equilibri economici cittadini.
Secondo Scoccia bisogna individuare degli equilibri: invece l’iter seguito certifica l’occasione persa per poter riqualificare davvero un’area ampia e non solo quella dell’ex mercato. Secondo la consigliera in maniera pilatesca la maggioranza sostiene che il progetto è legato indissolubilmente al brt e che non si poteva fare altrimenti. Al contrario il brt può essere realizzato a prescindere da questo atto in quanto approvato dalla passata amministrazione da molto tempo in ogni sua parte; ciò che emerge oggi, dunque, è una decisione frettolosa e che non pone sul piatto alcuna opzione alternativa.
Per tale ragione Scoccia ha rivolto un invito a rinviare la votazione per procedere con i necessari approfondimenti viste le criticità presenti e l’importanza dell’operazione nelle dinamiche cittadine.
Leonardo Varasano (Progetto Perugia) ha fatto notare che in una maggioranza si possono portare punti di vista diversi ed anche opposti. Non si deve, quindi, accettare tutto a prescindere. Secondo Varasano nella vicenda è mancata del tutto la partecipazione, visto che in cinque mesi dall’insediamento la nuova giunta non ha ritenuto di avviare alcun processo di confronto con la città e le categorie interessate.
In conclusione per il consigliere quello in esame è un atto di cui l’attuale amministrazione deve assumersi tutta la responsabilità a partire dal momento in cui è entrata in carica.
Federico Balducci (PD) ha sostenuto che pur rappresentando, dal punto di vista amministrativo, l’atto una scelta dell’attuale maggioranza, per capirne la genesi occorre guardare al passato e, dunque alla precedente amministrazione di centro-destra.
Secondo il consigliere la città è interessata al momento da significative progettazioni che hanno creato malumori nella cittadinanza ma che, pur con ciò, l’amministrazione ha deciso con senso di responsabilità “contabile” di portare avanti, ove possibile migliorandole (es. Brt).
Ciò che è incomprensibile è che l’opposizione sostenga di aver bloccato il piano attuativo in oggetto perché al contrario lo stesso è strettamente legato alla realizzazione del brt, progetto fortemente voluto dall’amministrazione Romizi.
Per Edoardo Gentili (FI) l’amministrazione è ancora in tempo: questa infatti è l’occasione per riaffermare un metodo. Visto che in molti chiedono l’apertura di un tavolo di confronto sulla vicenda, sarebbe importante avviare una partecipazione concreta, finora mancata (si pensi alle modifiche non condivise di tasse e tariffe).
Gentili ha quindi invitato la maggioranza alla coerenza rispetto agli impegni promessi sul punto in campagna elettorale. Anche Gentili in conclusione ha rivolto un invito a rinviare l’atto.
Fabrizio Ferranti (PG per la sanità pubblica), nel ricordare che la maggioranza sta lavorando molto sulla partecipazione con risultati che si vedranno in futuro, ha riconosciuto che il piamo attuativo ha sollevato preoccupazione tra la cittadinanza, essendo prevista la realizzazione di un nuovo supermercato nell’area. Ma queste preoccupazioni sono state fugate perché il progetto riguarda la riqualificazione di uno spazio commerciale previsto nel prg e comunque strettamente connesso al brt. Tecnicamente il progetto rappresenta quanto di meglio, con gli strumenti a disposizione, si potesse fare, perché determinerà benefici per la città dal punto di vista economico grazie all’approdo di una grande azienda, ma anche dal punto di vista ambientale; il tutto con consumo di suolo zero.
Altri dati positivi sono la riqualificazione di una struttura oggi abbandonata e fatiscente, la valorizzazione del brt, la fornitura di nuovi servizi alla città, la piantumazione di alberature.
La consigliera Lucia Maddoli (Orchestra per la vittoria) ha rassicurato l’opposizione sul tema della coerenza. Come gruppo, ha detto, siamo contrari al consumo di suolo quando si avanzano proposte volte a costruire su terreni agricoli. Ciò non avviene nel caso di specie visto che l’opera sorgerà su un’area a vocazione completamente commerciale individuata come tale nel prg. Maddoli ha tenuto a precisare che l’amministrazione Ferdinandi, sulle progettualità che comportano consumo di suolo, sta attuando un cambio di paradigma e passo rispetto al passato; per la pratica in oggetto, peraltro a consumo di suolo zero, non si poteva fare diversamente sia per l’urgenza della stessa sia per le strette implicazioni rispetto al brt. Maddoli in conclusione ha segnalato che un’incoerenza emerge nelle posizioni dell’opposizione, in quanto confliggenti col passato.
Riccardo Vescovi (Anima Perugia) ha detto che la maggioranza si prende la responsabilità del voto, quella dei buoni amministratori a volte costretti a prendere decisioni sofferte.
Avremmo preferito altri progetti per riqualificare quell’area della città; invece dobbiamo fare i conti con una pratica che è frutto del “malgoverno” del Brt, progetto impattante che richiede tempi e decisioni non rinviabili. Queste sono le ragioni che stanno alla base del voto positivo sulla pratica che, in ogni caso, contiene anche note interessanti: il consumo di suolo zero, la riqualificazione di un’area degradata, la possibilità di incamerare somme che verranno utilizzate per migliorare le aree pedonali ed il verde.
Nilo Arcudi (Perugia Civica) ha evidenziato che in campagna elettorale si parte rivoluzionari, ma poi quando si governa si diventa conservatori, visto che si deve essere al servizio delle istituzioni. L’iter amministrativo, in quanto tale, prevede che sia l’amministrazione in carica a decidere se portare avanti in giunta un atto o meno, indipendentemente dal pregresso. Oggi questo atto è, quindi, proprio dell’attuale amministrazione che se ne deve assumere la piena responsabilità politica.
Per ciò che concerne il tema del consumo di suolo, Arcudi ha spiegato che ormai tutti gli enti locali stanno virando sull’impostazione volta al recupero dell’esistente e, quindi, sul taglio delle cubature. Così è stato nella passata consiliatura perugina quando sono stati tagliati 80mila metri cubi. L’approccio volto a proseguire lungo questo indirizzo è quindi condivisibile perché in linea col passato.
Per il capogruppo c’è un problema di metodo in quanto l’atto, importante dal punto di vista economico per gli equilibri che sposta, ha avuto un iter finale troppo rapido senza che sia stata prevista alcuna partecipazione.
Passando al Brt Arcudi ha sostenuto che l’amministrazione non può e non deve subire ricatti da parte dei privati; una giunta infatti valuta le priorità di intervento e, se del caso, porta avanti gli atti seguendo le procedure di legge, compreso l’esproprio.
Circa i parcheggi, Arcudi ha detto di aver notato un cambio di prospettiva in seno alla maggioranza che oggi pare sostenere con forza i benefici che verranno apportati dal brt dal punto di vista trasportistico.
Nicola Paciotti (PD) ha sostenuto che il dibattito fa emerge con evidenza il tema dell’opportunità politica; se il centro-destra avesse governato sicuramente avrebbe definito il piano in oggetto il migliore possibile; essendo invece all’opposizione sta assumendo una posizione diametralmente opposta.
Per il consigliere è evidente il legame stretto che unisce la proposta al brt e ciò promana dalla passata consiliatura; il centro-destra farebbe quindi bene a riconoscerne la paternità.
Paciotti ha spiegato che il tema della partecipazione richiede una progettualità dettagliata che non si può costruire nel giro di poche settimane; quello attuale, pertanto, è il tempo della responsabilità, che comporta, anche a malincuore, di dover portare avanti pratiche ereditate dal passato, pur se non del tutto condivise.
Grohmann: si aprirà un tavolo di confronto
Anche rispondendo a Confcommercio e Federdistribuzione, che su questo progetto avevano lamentato la mancanza di confronto, l’assessore David Grohmann ha spiegato che in questi mesi l’Amministrazione non ha interagito, sulla pratica, con alcun operatore economico ma solo con un fondo di investimento. Assicurando che è prevista l’apertura di un tavolo di confronto con le associazioni di categoria.
L’assessore ha poi ribadito che l’atto non determina alcun consumo di suolo, essendo prevista una riduzione della suc. E proprio sul tema del consumo di suolo ha rivolto un invito ad analizzarlo con estrema attenzione, perché non sempre nel recente passato Perugia ha assunto posizioni virtuose. Basti pensare che nel rapporto sull’ecosistema urbano, il capoluogo ha perso ben 16 posizioni a causa dell’inefficiente uso del suolo nel periodo 2017-2022 on dati che certificano un +10 metri quadri per abitante.
L’opposizione: scelta politica dell’attuale maggioranza
L’opposizione di centrodestra parla di “scelta politica” dell’attuale maggioranza. Su una pratica che non necessariamente è legata all’intervento del Brt. Ricordando che “la precedente amministrazione di centro destra e civici aveva bloccato la proposta avanzata dal fondo immobiliare Polis, al quale erano stati chiesti, a fronte di un possibile investimento milionario, vantaggi per la città di Perugia mediante la riqualificazione dell’intera zona di via Piccolpasso con strade, ciclovie, marciapiedi, alberi e illuminazione. Proposta che, purtroppo, non è stata avanzata dall’attuale maggioranza alla quale sono bastate pochissime settimane per votare sì in giunta, in commissione e infine in consiglio”.
Aggiungendo: “La precedente amministrazione aveva ritenuto insufficiente la proposta pervenuta agli uffici comunali senza dare seguito a nessun genere di iniziativa, avendola valutata carente sotto svariati punti di vista, compresa la mancata riqualificazione del quartiere e la scarsa dotazione di parcheggi per un’area commerciale molto grande in una strada dove già si contano altri cinque supermercati – spiegano i consiglieri dell’opposizione -. Con la precedente amministrazione la questione non è neppure stata introdotta per la discussione in Giunta, non esiste un atto politico o una delibera nella quale sia stato detto di andare avanti. L’amministrazione di centro destra e civici non ha concesso quella variante al Prg, non certo per pregiudizi nei confronti di nessun gruppo commerciale in un contesto di libero mercato, quanto per non adottare in maniera frettolosa decisioni con ricadute importanti per la città”.
“Agli esponenti della maggioranza che oggi artatamente provano a mettere in correlazione questa variante del piano regolatore con i lavori di realizzazione del Metrobus – replica il centrodestra – rispondiamo che i due progetti sono indipendenti e avrebbero serenamente potuto seguire iter separati. Ne è dimostrazione il fatto che il Brt era stato finanziato con i fondi del Pnrr molto prima della proposta di modifica al Prg in via Settevalli. Fino a prima della votazione di questa mattina in consiglio comunale, dove noi della minoranza abbiamo deciso di astenerci chiedendo alla maggioranza il rinvio della decisione per approfondimenti e migliorie per Perugia in termini di rigenerazione urbana, esistevano, eccome, i margini per adottare altre soluzioni. La maggioranza che esalta la partecipazione come primo punto, senza informare né ascoltare la città, nella prima pratica importante non avvia il confronto con i cittadini, le associazioni di categoria e i soggetti interessati, va comunque avanti. Quella di oggi è stata una decisione politica dell’amministrazione in carica, ora se ne assumano le responsabilità”.
La replica del centrosinistra
“Oggi, durante la seduta del Consiglio Comunale, ci siamo trovati di fronte a una decisione importante e complessa, che ha richiesto responsabilità e una visione a lungo termine per la nostra città. Il progetto in discussione, purtroppo, rappresenta una conseguenza diretta delle scelte sbagliate del passato, in particolare quelle legate al malgoverno del BRT. Questo ci ha costretto a prendere decisioni difficili in un contesto di strettoie temporali e progettuali”. E’ quanto dichiarano in una nota i capigruppo di maggioranza Lorenzo Ermenegildi (PD), Lorenzo Falistocco (AVS), Antonio Donato (M5S), Riccardo Vescovi (Anima Perugia) Lorenzo Mazzanti (Pensa Perugia), Lucia Maddoli (Orchestra per la Vittoria) e Fabrizio Ferranti ( Sanità Pubblica), a margine dell’approvazione del piano attuativo, in variante al piano regolatore generale (parte operativa) relativo all’intervento di recupero del comparto di via Settevalli, così come illustrato oggi dall’assessore David Grohmann.
“Sta a noi sciogliere i nodi irrisolti che, la passata amministrazione, ha lasciato colpevolmente alla città. La consigliera Scoccia sa bene che per molto tempo tutto è stato sospeso per opportunismo elettorale di chi non voleva assumentesi la responsabilità, come nel caso dei lavori BRT. Un’opera che rappresenta la madre di molte delle criticità che si stanno palesando con drammatica evidenza in questi mesi. Aver ritardato di un anno i lavori del BRT sta mettendo in pericolo la fattibilità dell’opera e non possiamo permetterci varianti che prevedono autorizzazioni ministeriali che arriverebbero troppo tardi rispetto al cronoprogramma definito. Per questo motivo siamo stati obbligati a dare seguito al progetto avviato proprio dall’ex assessora Scoccia e mai portato in giunta, che sblocca l’acquisizione di un’area di proprietà da un fondo privato e ci concede la possibilità di realizzare da subito una stazione del metrobus e allocare un cantiere indispensabile ai lavori. Abbiamo l’obbligo di consegnare quanto prima i cantieri, considerando che i lavori del BRT si dovranno concludere entro il 2026, pena l’apertura di contenziosi e oltre 25 milioni da restituire. È nostro dovere garantire che la città continui a svilupparsi senza compromettere il futuro, e per questo abbiamo deciso di autorizzare un investimento commerciale che ci permette di non pregiudicare già da adesso il progetto BRT. Ricordiamo alla minoranza che se i fondi PNRR erano già disponibili prima della presentazione del progetto in questione, è solo loro la colpa di non aver fatto partire i lavori in tempo e realizzato una variante in tempi congrui. Si dovrebbero vergognare solo a pensare che i due progetti sono separati. La verità è che in questa corsa contro il tempo, lo spostamento della stazione fuori da quell’area non era praticabile, né cinque mesi fa, né tanto meno adesso.
Ci teniamo a sottolineare che questo intervento non comporterà ulteriore occupazione di suolo agricolo; il lotto in questione è già urbanizzato e pavimentato. Inoltre, il progetto prevede un incremento modesto di soli 413 metri quadri commerciali, rispetto ai 7000 metri quadrati già disponibili nella zona. È dunque un passo che, pur nella sua necessità e urgenza, mantiene un equilibrio con l’ambiente circostante e garantisce la disponibilità di risorse per una riqualificazione adeguata di via Piccol Passo.
I proventi derivanti da questo progetto saranno reinvestiti su iniziative cruciali per la nostra comunità, come la viabilità pedonale e la riforestazione. Siamo consapevoli delle sfide ambientali che affrontiamo, e continueremo a lavorare per migliorare la qualità della vita nella nostra città con l’obiettivo del consumo di suolo zero.
Infine, desideriamo richiamare l’attenzione sul fatto che il dibattito politico dovrebbe avvenire nelle sedi appropriate, come le commissioni consiliari, piuttosto che attraverso i social network. Ci sorprende la veemenza delle opposizioni, che, pur astenendosi nella votazione, si sono mostrate particolarmente attive sui social media. È fondamentale che il confronto avvenga in modo costruttivo, rispettando i luoghi di discussione istituzionali. Non accettiamo di prendere lezioni da questa minoranza su partecipazione e cura dell’interesse pubblico, dato che responsabilmente ci stiamo facendo carico di errori che vogliamo non si ripercuotano sulla città. La nostra scelta politica è il frutto di una chiara assunzione di responsabilità di cui anche la destra dovrebbe ringraziarci”.