Scarpe appese a cavi elettrici, sempre più casi | Aumentano sospetti su possibili zone di spaccio - Tuttoggi.info

Scarpe appese a cavi elettrici, sempre più casi | Aumentano sospetti su possibili zone di spaccio

Davide Baccarini

Scarpe appese a cavi elettrici, sempre più casi | Aumentano sospetti su possibili zone di spaccio

Sab, 06/05/2023 - 11:11

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Molti gli "avvistamenti" recenti (e nel tempo) di "scarpe volanti" in tutto l'Altotevere, semplice goliardata o simbologia studiata? | Negli ultimi giorni 2 paia sono spuntate alla stazione di Selci-Lama "Qui c'è sempre strano via vai di auto"

Si moltiplicano le “apparizioni” di scarpe appese ai cavi elettrici in Altotevere. Due paia, da qualche giorno, sono spuntate anche alla (ex) stazione di Selci-Lama (San Giustino), penzolanti sulla linea aerea di contatto della ferrovia abbandonata.

Questa strana quanto enigmatica usanza è conosciuta in tutto il mondo come shoefiti, da “shoe” (scarpa) e “fiti” (graffiti) e da sempre ha assunto diversi significati, che vanno oltre quella che inizialmente era considerata solo una forma d’arte nata negli Usa. In molti infatti ritengono che queste siano un simbolo per segnalare una zona di spaccio di droga, altri ancora – ma non sembrerebbe questo il caso – l’associano ad una sorta di gesto propiziatorio o legato ad un avvenimento importante, come l’inizio/fine della scuola.

La tesi dello spaccio, effettivamente, visti anche i “particolari” luoghi dove vengono ritrovate le scarpe, non pare del tutto fuori luogo. Da ormai tre anni – nel 2020 erano sempre lì – numerose paia (in questi giorni ce ne sono 5) penzolano, per esempio, dai cavi dell’ex ospedale di Città di Castello, in largo Giovanni Muzi. Di sicuro questa resta una zona poco frequentata dal passaggio cittadino e di notte potrebbe benissimo essere un losco punto di incontro e malaffare. Stando anche ai quotidiani episodi di cronaca non è neanche tanto difficile crederlo. Gli stessi (e numerosi) atti vandalici nella vicina piazza delle Tabacchine e negli immediati pressi dei Frontoni non fanno presagire nulla di buono.

Ex ospedale

Sicuramente anche l’ex stazione di Selci-Lama, in pieno degrado e abbandono proprio come l’ex ospedale, si presta bene ad un eventuale smercio di sostanza stupefacente, anche perché molto più nascosta da occhi indiscreti. Anche qui – come ci dicono testimoni e residenti – “non è mai stato certo un luogo per famiglie”, con “uno strano via vai di auto notturnonei parcheggi su entrambi i lati della ferrovia.

Stazione Selci-Lama

“Scarpe volanti” di recente sono state appese, sempre nel tifernate, anche in via in via Raffaele De Cesare (sopra il Bar Millefiori), in via della Tina (dietro la scuola Alighieri Pascoli), sui cavi elettrici nei pressi del cimitero di Selci (San Giustino) e lungo la Sp 100 nei pressi di Fighille (Citerna). In tutti questi casi sono poi sparite. Tuttora, invece, ne è presente un paio anche lungo la strada che porta al convento degli Zoccolanti (guarda caso anch’essa parallela alla ferrovia).

Di sicuro va detto che nella zona dell’ex ospedale sono ormai diventate “iconiche”, anche se, oltre a tre paia “storiche” (lì da sempre), cambiano spesso di numero (ne sono state avvistate fino a 7 paia sullo stesso cavo) e tipologia (perfino scarpini da calcio), proprio come potrebbe essere un singolare linguaggio in codice.

Nei pressi degli “Zoccolanti”

Ovviamente non è escluso che si tratti più semplicemente di una goliardata, una scommessa, o qualche “attacco di noia” giovanile. Oltretutto queste “scarpe volanti” attirano sempre la curiosità di tutti i passanti, creando un momento di straniamento e allegria.

Un’ultima domanda che si fanno tutti è come gli ignoti autori diano vita a queste “opere sospese”, data l’altezza dei cavi elettrici e l’oggettiva difficoltà nel centrarli. Di sicuro potrebbero agire a notte fonda, quando sono sicuri che nessuno passi nei dintorni col rischio di prendersele in testa. Anche perché non crediamo che riescano ad appenderle sempre al primo tentativo. In ogni caso sembra che dietro la scelta dei luoghi e del moltiplicarsi di questi “simboli” ci sia davvero qualcosa di più…

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