La maggior parte degli infermieri che lavora nell’ospedale di Perugia e nelle altre strutture sanitarie umbre è entrata regolarmente, per merito, e “mai si è piegata a tali ignobili pratiche“. Ne è convinto il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, che interviene in merito alla Sanitopoli perugina con il suo segretario nazionale Andrea Bottega.
Per il Nursind l’inchiesta della Procura di Perugia mette in luce “un quadro assolutamente sconfortante sui metodi di gestione per quel che riguarda le procedure di selezione di una parte, seppur minima, del personale assunto presso l’Azienda ospedaliera di Perugia“. Tra i concorsi che secondo la Procura di Perugia sono stati pilotati c’è anche quello per infermieri, come quello per assunzione a tempo determinato deliberato il 30 agosto 2017 citato nell’ordinanza del Gip di Perugia.
“Noi del sindacato Nursind – scrive però Bottega – siamo però convinti che questi gravissimi e odiosi episodi di malcostume, rappresentati nell’indagine in corso, siano assolutamente limitati“.
E quindi, la maggior parte degli infermieri merita un elogio pe ril lavoro che sta facendo, senza ombre. “Come sindacato degli infermieri – prosegue Bottega – vogliamo, per quanto ci è possibile, rassicurare la cittadinanza umbra: siamo sicuri che, nonostante la decapitazione dei quadri governativi e dirigenziali, che rischiano di paralizzare di fatto alcune questioni burocratiche, tutti i servizi saranno certamente garantiti da quella stragrande maggioranza di professionisti e lavoratori, senza che il diritto all’assistenza e alle cure subisca un tracollo qualitativo“.
“Erano tanti da sistema’… tanti…”
Quindi, la stoccata ad altre sigle sindacali: “Rivendichiamo, come Nursind, la nostra estraneità al sistema, che di fatto ha provato ad escluderci per la trasparenza e il coraggio delle idee che abbiamo sempre espresso in ogni sede sindacale ed istituzionale, locale e nazionale“.
Nursind punta dunque l’indice contro altre sigle. Tra gli indagati compare infatti il segretario della Uil Funzione pubblica, Marco Cotone. E tra le immagini catturate dalle telecamere poste nell’ufficio del direttore generale Emilio Duca compare un sindacalista dalla Cgil che secondo gli inquirenti sta prendendo le domande di esame da passare a qualche candidato. Non risulta al momento indagato, ma il suo nome compare nelle carte dei pm.
“Siamo pertanto preoccupati per le notizie che trapelano relative ad un ipotetico utilizzo, lucroso e indecente, delle relazioni che una parte del mondo sindacale avrebbe intessuto con la
dirigenza e con il Governo regionale e di cui avrebbe abusato” prosegue il Nursind.
Bottega quindi conclude: “Attendiamo, come tutti, che gli eventuali colpevoli siano giustamente puniti e si ripristini quanto prima uno stato di legalità che possa riportare la serenità e la fiducia nel Sistema sanitario regionale e nel lavoro quotidiano dei professionisti della salute“.