Il Rapporto CERM 2011, individua l'Umbria come modello per la gestione della Sanita' e la colloca al primo posto tra le Regioni italiane sia per la capacita' di controllo della spesa (spesa pro-capite piu' bassa) che per l'alta qualita' delle prestazioni erogate (efficacia degli interventi sanitari) livello di soddisfazione dell'assistenza sanitaria, andamento della mobilita' e rischio di ospedalizzazione). Lo studio valorizza le risorse che potrebbero liberarsi nel Servizio Sanitario Nazionale, qualora tutte le Regioni si attestassero al livello dell'Umbria, sia per livello di spesa che per qualita', dimostrando che la spesa sanitaria nazionale si ridurrebbe di ben 12 Miliardi di euro. E' quanto emerge dal Rapporto CERM 2011, illustrato questa mattina a Perugia, sul tema ''Costi standard e governance federalista per la sanita'; qualita' ed efficienza in sanita'. L'Umbria a confronto con le altre Regioni'', cui ha preso parte, tra gli altri, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, e Nicola Salerno, curatore dei ''Rapporti SaniRegio 2011 e Benchmarking''. Dallo studio emerge, che tutti gli studi di valutazione della qualita' ed efficienza dei servizi sanitari regionali, condotti negli ultimi 2 anni, hanno collocato l'Umbria fra le tre Regioni incluse nel gruppo di eccellenza (Regioni benchmark) su cui calcolare i costi standard. A conferma dell'eccellenza raggiunta sui livelli di spesa, secondo i dati della stessa Corte dei Conti emerge come solo l'Umbria, insieme alla Lombardia, risulta tra le due Regioni a statuto ordinario che sono riuscite a conseguire risultati economici positivi con le sole risorse garantite dallo Stato e senza percio' dover aggiungere ulteriori fondi regionali per il finanziamento della Sanita' (compresi tasse e ticket).
Fonte Asca.it