È previsto domani [giovedì 18 settembre, ndr] il primo voto per far tornare San Francesco festività nazionale. La norma è prevista da una proposta di legge di Noi Moderati con la prima firma del leader Maurizio Lupi, ed è sostenuta dalla maggioranza anche di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia: e a ‘celebrare’ almeno uno dei due passaggi, se non entrambi, il 4 ottobre 2025 ad Assisi dovrebbe arrivare Giorgia Meloni.
Il testo stabilisce che il 4 ottobre sia riconosciuto come giorno festivo a tutti gli effetti. Le scuole e le amministrazioni pubbliche, oltre a chiudere, saranno incoraggiate anche a organizzare eventi e attività educative legate ai valori incarnati da San Francesco: la pace, la fraternità, l’inclusione, la tutela dell’ambiente. Il santo umbro è patrono d’Italia insieme alla co-patrona toscana Santa Caterina da Siena; quest’ultima però non è citata in nessuna delle due proposte di legge e rimarrebbe “solennità civile” semplice, mentre San Francesco tornerebbe nell’elenco delle festività nazionali dal quale lo aveva cancellato la legge numero 54 del 5 marzo 1977.
Oltre alla proposta di Lupi, c’era anche quella (simile se non per alcune differenze) di Lorenzo Malagola, deputato di Fratelli d’Italia che ha presentato una proposta di legge il 6 febbraio del 2025. In entrambi i casi (che peraltro, come si legge sul sito della Camera, sono stati uniti in un unico ddl), l’obiettivo è di riportare San Francesco festa nazionale entro il 2026 (quando sarebbe comunque domenica, con le scuole chiuse; gli ‘effetti’ scatterebbero quindi dal 2027), per l’ottocentenario della morte, dopo averla cancellata con un tratto di penna nel 1977 con l’articolo 2 della legge numero 54. Oggi si attende il voto della Camera, poi il testo passerà al Senato.