La marcia per il reddito di cittadinanza in Umbria sulle orme dei francescani. In testa un Beppe Grillo tedoforo con la fiaccola della “verità” in mano. Nessuno è scalzo, uno in saio, tutti hanno un bel cellulare per i selfie. Il tragitto da Perugia ad Assisi è scandito dal botta e risposta ai tweet di Renzi. Chissà Aldo Capitini, che questa cosa che si chiama “Marcia della Pace” se l’è inventata cosa ne penserebbe… Occhi dell’Italia puntati sull’Umbria ieri per osservare il popolo M5S che ha solcato il tracciato del pacifista per “sconfiggere la povertà”. “I veri francescani siamo noi”, e allora non è più un’ipotesi ma una certezza l’intento di accostarsi alle simbologie di San Francesco. “Noi siamo nati il 4 ottobre, noi siamo come i francescani”, parola di Beppe Grillo da Assisi.

Il genovese, ex comico, oggi a capo del Movimento ha incontrato anche il custode del Sacro Convento. “Ottimi”, così Grillo risponde quando gli viene chiesto che impressione abbia avuto dei frati, “persone intelligenti”, poi la battuta: “abbiamo visto la tomba di San Francesco con sopra una enorme speculazione edilizia, bellissima. Credo l’abbiano condonata”.

Il corteo è partito alle 11.30 da Perugia. Primi momenti difficili per la stampa che viene presa di mira dalle critiche degli attivisti (difficile immaginare che si organizzi un evento come questo e che poi non ci siano fotografi e reporter). Ma “gli umani” devo avere fiducia “perché – spiega Grillo – noi rubiamo il fuoco e lo diamo agli umani, siamo come Prometeo”. Mitologia e fede. Un panteismo della politica.

Ed eccolo il tema sociale, la questione politica per cui è nata la marcia, “Siamo Repubblica fondata sul lavoro, se lo facciamo scomparire che siamo? Non siamo attrezzati per il grande flusso di gente che non avrà più lavoro, sarà depressa e senza speranza. Dobbiamo controllarle o no queste persone per non essere in balia di gente che non vede un futuro? A questo serve il reddito e le risorse ci sono: ci vuole solo la volontà politica”. “Non è solo una questione di soldi – continua Grillo – è una questione di rimettere al centro l’individuo. Non è dare dei benefici o del denaro, bisogna saper ascoltare”.

E sulla politica è il leader Pd Matteo Renzi che risponde a distanza, “bisognerebbe trovare le coperture al reddito di cittadinanza, ma al momento quello che hanno proposto funziona solo in Alaska”. E risponde Roberto Fico (il deputato grillino presidente della commissione vigilanza Rai) “In Alaska ci mandiamo Renzi”.

Sulle reazioni locali . Per il segretario regionale del Pd Giacomo Leonelli: “Grillo rispetti la Perugia-Assisi. Non è uno spot pubblicitario e i suoi valori sono patrimonio di tutti, non un vestito da cucirsi addosso per fini elettorali”. Per l’ex sindaco di Assisi Claudio Ricci, “Le parole e i simboli fanno parte della Sapienza dell’Umanità. Chi li utilizza, sin anche in politica, senza conoscerli non è cosciente quanto sono, al tempo stesso, ‘fragili e potenti… ci si può far male … e molto (la storia insegna)”. Bipartisan.

Sui numeri: 50mila partecipanti secondo l’organizzazione, 15mila secondo la questura e 6/7 migliaia per i locali che di marce della Pace (quelle originali) ne hanno viste passare qualcuna in più. 

E manco a dirlo fioccano le parodie sul Web che seguono l’affermazione del leader Beppe sulla millantata “parentela” con il poverello di Assisi. Così alla fine quella che doveva essere una battuta simpatica e anche un pò sbruffona finisce con l’essere il titolo giornalistico, o meglio il marchio di fabbrica, di una marcia che doveva avere un indirizzo completamente diverso.

“Nessuno può pretendere di avere l’esclusiva del messaggio francescano. Sono contento che i politici si richiamino a San Francesco, ma che ci si autodefinisca veri francescani non si può dire”.  Lo ha detto il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin oggi in visita al santuario di Assisi a margine della messa presieduta domenica 21 maggio nel nuovo Santuario della Spogliazione. “La mancanza di lavoro – ha sottolineato il cardinale Parolin rispondendo alla domanda sulla proposta del reddito di cittadinanza – è un vero e autentico dramma. Senza lavoro non c’è futuro soprattutto quando si tratta del lavoro dei giovani, quindi credo che l’investimento della politica debba andare in questa direzione. Sento vicine tutte queste persone che vivono questa tragedia e sono tante. E credo sia necessaria una nuova sensibilità e soprattutto un impegno concreto. Del lavoro si parla ma abbiamo bisogno di fatti, di concretezza”.

Aggiornato ore 17 del 21 maggio

(ha collaborato Car.Van.)

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